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 La continuità di (mal)governo nella Regione Marche

Apprendiamo dalla stampa locale dell’iniziativa della Regione Marche riguardo l’istallazione di apparecchi per la VMC (Ventilazione Meccanica Controllata). Uno studio pilota che è costato 9 milioni di euro e che ha interessato 316 classi sui un totale di 10.125. Molti i dubbi in merito e viene da chiedersi quanto costerà l’intera operazione vista la già alta spesa affrontata e che ha interessato appena il 3% delle classi. Inoltre si sta parlando di uno studio pilota, e ci vorrà ben altro per affrontare le prossime minacce autunnali in una Regione che, in questa ultima ondata, si è collocata fra le peggiori in termini di copertura vaccinale della popolazione fra i 5 e gli 11 anni. E dove la stessa gestione delle vaccinazioni (e di costosissimi tamponi inutili), rende merito al personale sanitario ma non alla cattiva regia amministrativa. E poi viene da chiedersi come mai solo la Regione Marche sia stata così all’avanguardia in termini tecnologici a fronte di altre 18 (più due province autonome) rimaste al palo. Il sospetto è che si è preferito dirottare soldi pubblici per scelte di maniera, legate all’urgenza di una pandemia che poi … dovrebbe finire al più presto, piuttosto che fare interventi strutturali legati all’aumento del personale docente e di quello ATA, l’aumento delle classi in termini quantitativi e qualitativi, al fine di avere degni spazi di insegnamento eliminando le classi pollaio presenti. Per non parlare poi del problema delle strutture ospedaliere, del personale medico ed infermieristico, insomma di quei servizi pubblici che richiedono investimenti strutturali e soprattutto continuativi per essere efficienti, condizione necessaria per sopperire adeguatamente alle ristrettezze di chi subisce l’erosione continua dei diritti e del welfare.
Qualcuno, dall’opposizione, ha già attaccato la giunta affermando di non aver adeguatamente fatto i conti con l’enorme spesa per coprire il fabbisogno regionale tacciandola di incompetenza, un’accusa sibillina che evidenzia la capacità senz’altro politica di rispondere alla propaganda con altra propaganda spostando l’attenzione dal problema reale, ovvero dalla classe politica tutta, indipendentemente dalla giunta in carica, che ha dimostrato di non avere adeguate competenze amministrative, non fornendo mai  progettualità di lungo termine a garanzia degli investimenti fatti. In fondo è facile: costruire un ospedale temporaneo covid è una splendida formula per non dover risolvere problemi strutturali di un intero territorio, o ancora comprare una VCM che poi … non devi fare più nulla mentre sei in carica. Ad un infermiere o un insegnante invece gli devi pagare lo stipendio … a vita una volta assunto strutturalmente. E per gli iperliberisti e amici di Putin, i diritti dei lavoratori e dello stato sociale pubblico, sono sempre qualcosa da cui … rifuggire. Più istruzione pubblica degna di questo nome e assistenza sanitaria garantita con personale e strutture. Più fatti e meno chiacchiere e spese inutili.

FAI – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle

comunicato stampa del 24 marzo 2022

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General volantino

“Pestis et circenses”. Tutto si può in nome del calcio?

Se un gruppo di operai dell’Elica fosse salito sul monumento ai caduti a Jesi, con uno striscione per chiedere lavoro, subito qualcuno avrebbe gridato al vilipendio delle forze armate. Se qualche ragazzotto immigrato si fosse fatto un selfie con il cartello divelto di una via, subito si sarebbe scatenato il perbenismo italiota. Ci sara` comunque qualcuno a promettere che, in tutti i casi, verranno presi provvedimenti in nome della sicurezza. In una società sempre più alienata, povera e dispotica, ci sono follie permesse come il femminicidio per amore o l’omofobia come ragazzata, e proteste represse. Se le cose vanno male, la colpa è del singolo, dotato del libero arbitrio concessogli, per il tempo di una partita, e caricato del monito istituzionale: “Mi raccomando, stiamoci con la testa”. Divertirsi e` stato il motto del CT agli europei. Divertirsi per noi significa anzitutto avere la sicurezza di un salario adeguato, di una casa decente, di essere certi di poter tornare a casa dal lavoro vivi e sani. Telecamere, pattuglie e bidoni smart sono solo la coscienza pulita di un giocar sporco.
Saliranno i contagi fra quindici giorni? Il corona virus è l’ultima delle cause di una pandemia in atto da molto prima del Covid-19.

FAI – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle

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Osservatorio Infortuni sul lavoro Maggio-Agosto 2020


Quattro mesi di osservatorio post-lockdown ci riportano nella realtà lavorativa italiana:solo nelle marche muoiono 7 lavoratori, nonostante molte fabbriche abbiano ancora centinaia di lavoratori in cassa integrazione e molte realtà si sono prese a singhiozzo dopo il picco della pandemia.
i dati ires dicono che Le ore di Cassa integrazione nel secondo trimestre 2020 sono state 16,2 milioni nella provincia di Ancona, 12,8 nella provincia di Pesaro Urbino,11,4 milioni a Macerata e 10,5 milioni ad Ascoli Piceno e Fermo.
per dare un idea della gravità della situazione lavorativa e di conseguenza il calo dei lavoratori attivi e in pericolo sul posto di lavoro in questi tre mesi, le ore di Cig sono state superiori a quelle dell’intero anno 2013, l’anno peggiore della storia della regione, in cui sono state erogate 50,3 milioni di ore».
Continuano senza freno i casi di sfruttamento che emergono, scoprendo i casi più estremi, la punta dell’iceberg, di una modalità che si fa sistema nel mondo del lavoro tra crisi e problemi economici che ricadono sempre sui lavoratori più deboli e meno organizzati.
Nelle campagne di Senigallia sono 30 i lavoratori agricoli sottratti al caporalato che perdono però l’unica loro fonte di reddito dopo l’arresto dei due sfruttatori. Al cantiere di Ancona altri 146 lavoratori di aziende appaltatrici. 5 i lavoratori in nero tra camerata picena e macerata che lavorano 12 ore al giorno dormendo nei locali dati dai loro padroni.
dai minimi controlli che vengono effettuati sporadicamente, è evidente che più ispezioni, se effettuate accuratamente, andrebbero a toccare interessi che, per chi siede nelle stanze del potere regionale, sarebbero invece da preservare e mantenere sommersi.
Siamo a buon punto se i dati del 2019 ci dicono che in regione sono 16 i datori di lavoro che impiegavano 40 lavoratori in nero e 47 i soggetti sconosciuti al fisco che hanno evaso complessivamente poco più di 21 milioni di euro di iva. questi dati danno bene l’idea della goccia nel mare dei controlli anche perchè una semplice indagine qualitativa (le cosiddette “chiacchiere” tra lavoratori, da non sottovalutare in una analisi di qualcosa che per definizione non è quantificabile con strumenti ortodossi) smentisce cifre così basse di lavoratori in nero, tutt’al più potrebbero essere cifre reali riscontrabili in una sola piccola cittadina di provincia.
La povertà invece è più che dilagante tra i lavoratori e i pensionati nella nostra regione che oltre ai servizi pubblici sta perdendo anche forza lavoro e fabbriche. il turismo, eldorado di tutti i politicanti e non solo, propone una stabilità effimera del posto di lavoro quando questo non è da sfruttamento estremo.
i dati inps raccontano che nel pesarese il 66% dei pensionati è sotto la soglia di povertà di cui il 50% di vecchiaia. se si considera che la provincia a nord delle Marche è quella con l’importo medio più alto (+45 euro mensili in più della media regionale), ma molto al di sotto della media nazionale (-168 euro lordi).
Evitiamo di accennare alla tornata elettorale, visto che non c’è modo di invertire la rotta del“sistema Marche” ormai abbandonato dagli imprenditori che hanno fino ad ora usato le maestranze locali.
Ora nessuno tornerà ad investire in regione e non è sicuramente per il gap infrastrutturale: semplicemente i grossi capitali fanno più utili in altre aree e settori, il resto saranno solo regalie ad amici per allungare l’agonia di lavoratori che stanno abbandonando il territorio al suo desolante indirizzo turistico/parco a tema per pochi come nel distretto fabrianese con i suoi 6000 disoccupati (quasi un terzo della popolazione attiva) e l’imminente risoluzione pessima della ex jp industries con altri 500 lavoratori fermi.

6 Maggio – Macerata – aggrediti due infermieri da un paziente in attesa di risposta  tac, uno riporta una  frattura dello sterno per il colpo subito, l’altro un morso al braccio.
7 maggio – recanati uomo di 68 anni  cade da un olivo mentre esegue potature, elisoccorso
9 maggio – Jesi – sbalzato dal trattore in un maneggio 85enne lamenta dolori alla schiena e al collo senza riuscire a muovere gambe e mani
13 maggio – belvedere ostrense – incidente tra camion e monovolume, feriti entrambi
21 maggio – montecassiano – imprenditore di 40 anni di una ditta di impianti elettrici cade dal tetto di un capannone da 6 metri di altezza , gravissimo
29 maggio – urbino – agricoltore di 77 anni muore schiacciato sotto il trattore che si ribalta
8 giugno – jesi – all’ interno di un cantiere operaio 45enne si ferisce al polso con una mola
11 giugno – jesi – 72enne in un’ azienda di produzione di assi per motori elettrici, mentre stava lavorando davanti ad una pressa viene colpito al petto da una barra di ferro, riporta un serio trauma toracico
13 giugno – ancona- muore di covid dopo due mesi di terapia intensiva una inserviente-ausiliario di 60 anni senza malattie pregresse che svolgeva pulizie nelle camere e servizio  lavanderia in una casa di riposo dell’hinterland anconetano
18 giugno – urbisaglia – operaio di una ditta esterna alla truck assistence cade da 5 metri di  altezza battendo la testa mentre faceva manutenzione su una porta elisoccorso
4 luglio – cingoli – operaio di 53 anni del comune si taglia al volto con una motosega mentre faceva
manutenzione al verde pubblico, elisoccorso
7 luglio – civitanova marche – A14 autotrasportatore finisce fuori strada e cappotta, l’autista  elisoccorso riporta ferite lacero contuse con copiose perdite di sangue
10 luglio – montecarotto – autista di autobus di linea preso a testate e malmenato da un passeggero  per il rifiuto di farlo salire senza mascherina, riporta ferite al volto
17 luglio – sterpeti di montefortino – operaio mentre smonta una tensostruttura viene colpito alla testa da alcuni componenti pesanti che poi lo avrebbero travolto
20 luglio – poggio san marcello – agricoltore muore schiacciato dal trattore che si ribalta
25 luglio – acquasanta – operaio di 55 anni muore precipitando con la pala meccanica da decine di metri in un dirupo in una cava di travertino
28 luglio – sassoferrato – tir si ribalta ferito il conducente
29 luglio – pesaro – operaio di 64 anni cade da 6 metri mentre si trovava sul tetto di un capannone elisoccorso
1 agosto – sassocorvaro – impiegato perde la vita nel tragitto per il lavoro in un incidente motociclistico
5 agosto – falconara marittima – operaio di 59 anni muore schiacciato da una gru che si ribalta
12 agosto – castelplanio – agricoltore viene sbalzato dal trattore e rotola in fondo all’oliveto, elisoccorso riporta varie fatture
21 agosto – ancona –  a14 incidente tra mezzi pesanti e auto ferito il camionista e i passeggeri dell’auto

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Comunicato Stampa del 16 gennaio 2019

Nei giorni scorsi ci ha lasciato Laura Kerov Ghiglianovic, nipote dell’anarchico e antifascista Balducci Arnaldo, emigrato in Argentina negli anni del regime e perseguitato politico. Laura da tempo viveva lontano da Jesi. Aveva iniziato la sua presenza nell’impegno politico dando vita, assieme ad altri studenti, al coordinamento studentesco di Jesi durante le lotte del movimento della pantera, all’inizio degli anni ’90. Aveva partecipato alla costruzione del fondo Balducci al fine di mettere a disposizione dell’Archivio del Centro studi libertari “Luigi Fabbri” una parte importante di memoria storica di questa città. La sua persona modulava l’impegno politico e la continua ricerca culturale con la passione di sempre per la danza e per le discipline Yoga. Una malattia cattiva l’ha strappata ai suoi cari, ma non alla memoria politica di Jesi, e all’affetto di tutte e tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e di volerle bene.
Centro Studi Libertari “Luigi fabbri” – Jesi
FAI – Federazione Anarchica Italiana
   sez. “M. Bakunin” – Jesi
   sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle
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8 settembre, Biblio Circolante + cena sociale – riapertura invernale

Sabato prossimo, 8 settembre, ci sarà la notte azzurra a Jesi.

Un buon modo per festeggiare la sportività dei cittadini che nei giorni scorsi si sono distinti nel salto dei fiumi d’acqua, nella corsa ad ostacoli fra vie trasformate in torrenti, nello spalare in tempi olimpionici stanze allagate, e molte altre specialità. Vincitori? Nessuno. Mentre, ad essere sconfitta, è stata una città, che merita qualcosa di più di belle parole e kermesse per pochi eletti.

Qualcuno ha detto che è venuta meno la manutenzione delle caditoie. Altri hanno ricordato la presenza (allarme) delle tante buche presenti, che segnalano un drenaggio non più funzionale. Re piccione se n’è volato via da un pezzo (ricordate! quello che voleva sistemare tutte le buche in giro). Resta una città in cui è stato ricordato che sicurezza vuol dire fognature, trasporti, sanità, strade e non soldi buttati via per le ennesime telecamere populiste (ed inutili).

Per tutto questo, sabato prossimo, durante la notte azzurra il Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”, sarà aperto, come luogo di socialità ed accoglienza, cultura e dibattito, diversità ed aiuto, e per non rimanere soli ad imprecare di fronte ai molti stati di calamità dei tanti, troppi malgoverni. Cena sociale, biblioteca circolante e archivio delle memorie, perché la solidarietà si coltiva giorno per giorno. Naturalmente in Via Pastrengo 2 a Jesi.

Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi