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osservatorio infortuni

Osservatorio incidenti sul lavoro, Novembre – Dicembre 2017

Un ultimo bimestre , che sul piano infortunistico non si differenzia dal resto dell’anno, in quanto continuano incidenti e morti. Un 2017 nero che con i suoi numeri, ben evidenzia che le iniziative da parte delle istituzioni poco possono, contro un mondo del lavoro che dimentica per il massimo profitto chi il lavoro è costretto a svolgerlo. Da gennaio a settembre nelle Marche gli infortuni denunciati sono stati 13.774; aumentano del +5,89% nell’industria, + 4,34% nel terziario, +7,63% nel manifatturiero, +4,81% nell’edilizia , +3,33%nell’artigianato , +6,68% nel commercio all’ingrosso. Un dato allarmante sono i 13 morti nell’industria del 2017, confrontati contro i 3 del 2016 dello stesso settore. Queste pessime percentuali vanno ben rapportate poiché nell’edilizia c’è stato un dimezzamento delle imprese con conseguente calo dei lavoratori e delle ore lavorate. Anche il settore trasporti non se la passa molto meglio di fronte all’aumento del traffico veicolare del 5% nel tratto marchigiano dell A14. In due anni scompaiono 182 aziende di autotrasporti con la perdita di 300 addetti, mentre i ricavi delle aziende del settore aumentano del 1,5%. In questo inizio d’anno si parla molto dell’aumento degli occupati in Italia, mentre nelle Marche i disoccupati salgono nel 2017 a 73.000, in pratica sonio raddoppiati in 10 anni. In un quadro demografico regionale che invecchia, dal lato dei padroni c’è sempre quello “sfortunato” che cade nei minimi controlli di facciata; ed ecco che a Pesaro viene messo ai domiciliari un imprenditore per caporalato e sfruttamento dei lavoratori per turni di 10 ore pagati la metà, telecamere nascoste, ferie negate e acquisto dell’abbigliamento antinfortunistica a spese dei dipendenti, oltre ovviamente a lavoratori in nero. Come a Ussita nei cantieri dei S.A.E per i terremotati, dove a fronte di gare d’appalto vinte al massimo ribasso e l’incompetenza di progettazione/costruzione delle casette, i pronti soccorsi riportano infortuni a lavoratori che non esistono, non pagati e senza contratti. In pratica nei cantieri lavorano il doppio degli operai dichiarati, molti reclutati direttamente all’estero e con contratti poco chiari per rispettare i tempi di esecuzione..

1 novembre – Corridonia – artigiano si ferisce al volto con la mola che gli sfugge di mano elisoccorso

2 novembre – Monte San Giusto – agricoltore rimane incastrato sotto il trattore che si sfrena elisoccorso

7 novembre- Castelfidardo – operaio in un azienda di stampaggio rimane con le mani incastrate in una pressa elisoccorso rischia di perdere entrambe le mani

11 novembre – Loro piceno – padre e figlio agricoltori si ribaltano con il trattore uno muore l’altro rimane ferito gravemente

13 novembre – Monte san giusto – postina 43enne rimane schiacciata tra il furgone che si sfrena e un cancello elisoccorsa con una ferita alla testa e una grave emorragia –

Ancona – muore l’operaio rimasto ferito nell’incidente alla ISA yacht lo scorso ottobre dopo tre settimane di agonia

22 novembre – Ancona – corriere di 52 anni mentre fa manovra con il proprio mezzo impatta con un altro rimorchio rimane incastrato tra le lamiere dell’abitacolo riporta politraumi

24 novembre – San benedetto – meccanico di 44 anni rimane schiacciato da un furgone che stava riparando sull’elevatore dell’officina elisoccorso con contusioni e un pesante trauma toracico

Chiaravalle – tecnico Telco di 58 anni cade da una scala mentre collega dei cavi su una recinzione che gli trapassa un braccio infilzandolo 29 novembre – ancona – marinaio di 52 anni cade in mare da un peschereccio a 12 miglia dalla costa di ancona muore annegato

1 dicembre – San benedetto – camion in manovra schiaccia un ambulante di 40 anni mentre riponeva la merce del mercato nel suo furgone elisoccorso in gravi condizioni

13 dicembre -Grottammare – A14 dipendente di autostrade urta con il furgone la parete della galleria rimane ferito

15 dicembre – Pioraco – in cartiera un operaio rimane con la mano schiacciata sotto una pressa

15 dicembre – Ussita – vari infortuni non riconosciuti su operai fantasma nei cantieri dei SAE nelle zone terremotate

27 dicembre – Senigallia – artigiano edile di 31 anni si taglia ad un piede con una sega circolare che gli cade di mano in un cantiere ricoverato con prognosi riservata

30 dicembre – Caldarola- due operai al lavoro su una conduttura di metano avvolti dalle fiamme un 25enne spento dai colleghi elisoccorso riporta ustioni su addome braccia, collo e volto è grave, l’altro un 50enne riporta lesioni meno gravi

A cura del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi

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Comunicati

Per il compagno Donato

Il compagno Donato Romito ci ha lasciato il 13 gennaio scorso. Una perdita che diffonde un senso di vuoto incolmabile e un peso emotivo insopportabile che difficilmente si possono descrivere, perché difficile è descrivere, a chi non lo conosceva, la statura politica, umana, sindacale, pedagogica e relazionale di Donato. La sua militanza attraversa quasi mezzo secolo di storia di questo paese. Da Sud a Nord, quando l’impegno e la passione politica partivano dal senso di appartenenza alla propria terra per dirigersi verso i luoghi tanti dell’immigrazione e dello sfruttamento, nella lotta sindacale, nell’organizzazione e nella militanza politica, nell’appartenenza alle idee e alle pratiche dell’anarchismo. Donato inizia la sua attività in anni duri, ma carichi di aspettative, continuandola incessantemente, anche quando le stesse aspettative si riducono, e i tempi continuano ad essere duri e sempre più avari di risultati, mostrando una determinazione e una onestà intellettuale non comuni. In questo Donato riusciva sempre a trarre un insegnamento, elaborare un’analisi, tracciare un orizzonte strategico di impegno e lotta sociale. La sua presenza ad un corteo o ad uno sciopero, in un’assemblea o in un dibattito rappresentava uno sprone a valorizzare il proprio impegno, individuale e collettivo. Tante le compagne ed i compagni che possono portare testimonianze dell’impegno di Donato. Su tutte, una delle più recenti: “Lascia un segno indelebile nella memoria e nella formazione di noi giovani militanti – hanno sottolineato alcuni compagni del “Fabbri” di Jesi – e gli siamo riconoscenti della fiducia riposta al desiderio di condividere con lui i frutti della nostra attività politica”. Tanti i momenti di lotta cui ha partecipato. Su tutti piace ricordarlo durante una manifestazione antimilitarista all’Aeroporto di Falconara, nell’aprile di quasi venti anni fa (era il 17 dell’anno 1999) e si stava svolgendo la prima guerra ufficiale della Nato sul suolo europeo, quella per la “liberazione” del Kosovo, quella dei bombardamenti su Belgrado. Un serpentone umano si snodò all’esterno dell’Aeroporto Militare, composto da varie anime antagoniste, dai centri sociali, ai pacifisti, agli anarchici. Lo spezzone rosso-nero, per un momento si ritrovò alla testa del corteo, e tutti, Donato compreso, ci rallegrammo di ritrovarci lì, in tanti anarchici e libertari, spontaneamente, senza esserci dati un appuntamento preciso, ma ben visibili, determinati ed organizzati. Gli occhi strizzati benevolmente, in un’espressione di soddisfazione, con una piega del sorriso verso l’alto, accentuata dal contorno degli eterni baffi comunisti e anarchici, è uno dei ricordi di Donato rubati a quel sabato antimilitarista. Un’immagine che forse mitiga per un attimo la perdita del compagno. Qualcuno ha detto una volta: “Sarà una risata che vi seppellirà”, a noi ci basta il ricordo del sorriso di Donato, i suoi insegnamenti e la sua determinazione, per continuare a dare l’assalto al cielo.

Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi

F.A.I. – Gruppo Anarchico “Michele Bakunin” – Jesi

F.A.I. – Gruppo Anarchico “Francisco Ferrer” – Chiaravalle;

Gruppo Anarchico “Kronstadt” (senza fissa dimora) – Ancona

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comunicato stampa

martedì 12 dicembre – fiori contro il fascismo

Il prossimo 12 dicembre cade il 48° anniversario della Strage di Piazza Fontana. Quasi mezzo secolo è passato da un periodo in cui, a fronte di profondi cambiamenti nel tessuto sociale e politico italiano, la destra reazionaria, golpista e fascista ordiva trame (il tintinnio di sciabole del Generale De Lorenzo), progettava colpi di stato (quello “rientrato della Rosa dei Venti di Junio Valerio Borghese) e soprattutto insanguinava il paese con la strategia della tensione mietendo vittime nelle piazze, sui treni, in ogni dove. La violenza e l’odio neofascista fu corresponsabile di una deriva terrorista della polizia che non riuscì a bloccare le riforme e l’ammodernamento del paese. Piazza Fontana è il simbolo condiviso di una memoria antifascista che oggi è di nuovo chiamata a rendersi visibile e attiva. Anche a Jesi, come nel resto del paese e dell’Europa, il vento di un populismo viscerale soffia sul malcontento diffuso facendo leva sulle menzongne storiche, sulle guerre fra poveri, su facili parole d’ordine che esasperano gli animi e inaridiscono i cuori. E soprattutto non forniscono alcuna soluzione ai problemi socioeconomici. Consideriamo che il prossimo 12 dicembre, nella lapide (dedicata alle vittime della strategia della tensione) posta nell’androne della residenza municipale, l’annuale deposizione di una corona di fiori possa essere una azione che rimanga al di fuori dalla logica difensiva “dell’azione-reazione” a cui la sinistra sembra ormai costretta, un piccolo passo slegato dal necessaritarismo politico, che va al di là dell’aspetto “religioso” di un anniversario, perché il nostro intento invece tende al mantenimento di relazioni, per ricostruire un fronte unico contro tutti gli autoritarismi.

Martedì 12 dicembre alle ore 18.00 ci ritroveremo nell’atrio del Comune di Jesi per deporre i fiori, l’iniziativa è aperta a chiunque voglia partecipare.

F.A.I – Federazione Anarchica Italiana

sez. “M. Bakunin” – Jesi

sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle

Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi

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comunicato stampa

Comunicato Stampa 29.11.2017 – Contro ogni provocazione, per l’unità antifascista

Le iniziative in corso in queste settimane nel paese e nelle Marche, vedono una ripresa dell’attività del neofascismo di Forza Nuova, Casa Pound e altre formazioni minori senza togliere nulla alla Lega che, nello specifico marchigiano, addirittura arriva ad invocare la segregazione razziale sugli autobus.Appelli e presidi di vario genere si fanno sentire e danno voce al rifiuto delle tematiche razziste e della politica basata sull’odio e sulla rabbia viscerale.

Il malessere sociale si allarga e diventa il terreno fertile di un populismo che prende forza, sostiene e riproduce una guerra fra poveri (immigrati e italiani) all’infinito, senza toccare in alcun modo i cosiddetti “poteri forti”.

Poteri che non vengono toccati neanche da chi si erge dalle poltrone di palazzo ad antifascista storico e si fa mediatore di tutte le scelte liberiste che cancellano diritti e lavoro, sicurezze e futuro, peggiorando il quadro sociale e, di conseguenza, favorendo la deriva neo-fascista.

In una campagna elettorale perenne, per assurdo, le tre aree maggioritarie a livello politico (PD, FI, e M5S) sembrano avere tutto l’interesse ad uno sviluppo delle organizzazioni neofasciste, in una politica del divide et impera e dove si preferisce lo sviluppo di lotte pilotate dalla provocazione fascista che non di lotte a difesa dei diritti civili e sindacali. L’eco mediatica che da tempo accompagna le attività del neofascismo italiano è funzionale agli schieramenti in campo e si arresta solo di fronte alle provocazioni dello squadrismo violento e montante (escluso quando non utili alle strumentalizzazioni elettorali, come nel caso di Ostia).

Alla fine restano le argomentazioni deliranti sul corporativismo (il fascismo sul piano economico fu un fallimento), le canzonette di Povia e l’apertura di sedi e locali i quali non possono essere obiettivi di interesse politico in quanto tale dato che risultano di breve termine, funzionali unicamente a far perdere tempo e a dare visibilità a chi, altrimenti, avrebbe un pubblico abbastanza ridotto.

Dal canto nostro sappiamo che il fascismo si contrasta in primo luogo lottando per i diritti sociali, per l’uguaglianza, per una società più giusta e rifiutando qualsiasi forma

di provocazione verbale o violenta utile solo alla politica dell’odio, con un antifascismo che si tinge della diversità politica, della solidarietà sociale e dell’unità di classe.

Alternativa Libertaria/FdCA – sez. “Silvia Francolini”  Fano/Pesaro

Federazione Anarchica Italiana – sez. “M. Bakunin” Jesi – sez. “F. Ferrer” Chiaravalle

Gruppo Anarchico “Kronstadt” (senza fissa dimora) di Ancona

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osservatorio infortuni

Osservatorio infortuni sul lavoro – Settembre, Ottobre, Novembre 2017

Un trimestre nero nelle marche dal punto di vista dei lavoratori, nei nostri rilevamenti sono 3 i morti e 30 i feriti in meno di 3 mesi di lavoro. L’INAIL rileva un incremento negli infortuni e malattie professionali nella nostra regione nel solo mese di Agosto; sono 1105 con un incremento del 10% rispetto all’Agosto 2016 un numero considerevole, considerando che ad agosto alcuni sono in ferie; un totale di oltre un incidente ogni tre giorni. Tra gli infortuni con maggior incremento quelli gravi con esito mortale.

E’ evidente che gli “interventi condivisi con tutti gli attori della prevenzione” che auspicano i

sindacati confederali non sono sufficienti e che è la metodologia lavorativa volta alla massima produzione il problema di fondo, la competizione capitalistica che velocizza passaggi di lavoro e surclassa le prassi già a conoscenza per la sicurezza pur di essere competitivi e raggiunger il maggior profitto. A Fano si intensifica qualche controllo ed escono fuori decine di lavoratori in nero, casualmente mai notati o troppo evidenti, 13 sulla banchina del porto per la pulizia delle reti di 5 armatori, ben il 40% della forza lavoro. Mentre altri 15 in laboratori dell’entroterra in due diverse sedi, su 17 lavoratori totali che lavoravano in ambienti non in sicurezza. Di questo sommerso non faranno mai statistica gli infortuni. E’ di 2600 il numero di posti persi in agricoltura nelle Marche, quasi il 15%, e di 774 aziende chiuse tra le cause anche il sisma del sud della regione. Provincie del Sud che subiscono la disorganizzazione regionale e in cui le casette, nonostante le promesse tardano ad arrivare, alle porte dell’inverno (Ottobre) ne sono state consegnate appena 200 su 1843 ordinate da 29 comuni, 1.588 quelle ancora in fase di montaggio, 80 i milioni di euro spesi solo per i lavori di urbanizzazione. Sono solo 600 ca. le persone che abitano nelle casette. Mentre sono 5mila i cittadini che hanno fatto richiesta, 12 mesi fa, della Sae. Gli sfollati intanto continuano ad aumentare – 33mila – 8mila in più dell’Ottobre 2016, ma il numero di casette inizia a diminuire tra alcuni ex-residenti che nel frattempo sono deceduti e altri che si sono rifatti una vita altrove in qualche modo. I pochi lavoratori rimasti continuano la transumanza o dalla costa o da alloggi di fortuna come roulotte vicino ai luoghi di lavoro e al bestiame che non possono abbandonare. Ad un anno dal terremoto che colpì la regione solo il 9% delle macerie è stato rimosso.

A livello nazionale il dato più clamoroso, ma che sembra passare in silenzio, è l’abbassamento dei salari nel primo semestre 2017 dello 0,2%, un calo che poche volte nella storia si è verificato. Mentre le assunzioni a detta del governo crescono, ci chiediamo: che lavoratore è quello che non può vivere con quello che guadagna? Un lavoratore decisamente ricattabile, che deve scegliere costantemente tra salute e lavoro, tra sfruttamento e fame. Questo negli ultimi anni si è voluto creare con le varie manovre finanziare. Incentivi per le imprese e abbassamento dei diritti e salari per i lavoratori. Purtroppo nulla si è riuscito ad imporre al mondo del lavoro da parte di chi lavora, gli ormai genuflessi sindacati confederali concedono accordi con possibili aumenti solo su promesse di produzione e produttività. Una produttività inseguita, ma a costo dell’aumento dello sfruttamento sia in ritmi che in flessibilità. Curioso sul lato finanziamenti per la “ripresa” è l’esempio di Fabriano dove a fronte di un finanziamento di 9 milioni di euro dell’accordo di programma Merloni vengono generati solo 84 posti di lavoro da quattro diverse aziende.

 

– 4 agosto – Cerreto d’esi – operaia di 45 anni alla Sider finisce con le mani sotto la pressa per lamiere, elisoccorsa rischia di perdere tutte le dita

– 7 agosto – Monte san pietrangeli – agricoltore di 67 anni muore schiacciato dal trattore che si ribalta

– 11 agosto – Colli al metauro – operaio cade da una piattaforma elevatrice di un tir

– 14 agosto – Matellica – operaio agricolo di 42 anni rimane schiacciato ad una gamba da una rotoballa che gli cade addosso da 3 metri elisoccorso

– 15 agosto – Jesi – cuoco di 34 anni viene avvolto da una fiammata mentre è ai fornelli riporta ustioni su 40% del corpo

– 19 agosto – Tolentino – operaio di 59 anni si schianta contro un trave del capannone mentre manovra il cestello su cui lavorava, rimane schiacciato elisoccorso in pericolo di vita

Fano – operaio di una ditta esterna di nuovo alla profilglass rimane ustionato al volto e alle mani per una fiammata scaturita da un pannello elettrico

– 25 agosto – corinaldo – operaio di 45 anni rimane con un braccio incastrato nella pressa alla boxmarche, liberato dai vigili del fuoco e elisoccorso in gravi condizioni 5 settembre -senigallia – altra morte di un ex operaia della sacelit per mesiotelioma

– 8 settembre -filotrano – camion frigo si ribalta, ferito lievemente l’autista

– 15 settembre – pergola – scontro frontale tra ambulanza e camion, camionista 47 enne ferito

– 16 settembre – porto sant elpidio – incidente camper contro autocarro, autista 30enne estratto dalle lamiere ferito lievemente

– 26 settembre -ostra vetere – durante lo scarico di materiale incandescente in una fonderia, per un contatto con acqua una forte esplosione investe l’operaio 45enne addetto allo scarico innescando un incendio, ustionato su viso torace e braccio dx

– 27 settembre tre castelli – un muletto di 3o quintali passa sopra un piede e caviglia di un operaio di 45 anni alla fiorini international, elisoccorso

– 5 ottobre – Muccia – geometra nel cantiere delle casette per i terremotati viene colpito dalla pala meccanica, finendo incastrato tra un tombino e la pala. elisoccorso con serie fratture

– 6 ottobre – ancona – operaio edile viene travolto da un impalcatura che stava scaricando ferito alle gambe da schiacciamento con possibili fratture

– 7 ottobre – Fabriano – postino cade dal motorino per evitare un incidente medicato in ospedale

– 9 ottobre – Morrovalle – 67 enne cade da 3 metri di altezza in un calzaturificio mentre stava sistemando una tubazione di areazione, batte la testa violentemente elisoccorso in gravi condizioni

Fermo – autista di un autobus ferito in un incidente comunanza – operaio 62 enne precipita in un silos pieno di mais che non gli lascia scampo

– 11 ottobre – ancona – operaio di 52 anni al cantiere Crn cade da una scaletta di collegamento battendo violentemente un braccio, possibili fratture

–  12 ottobre A14 – incidente nell’area di servizio tra autoarticolato che si ribalta tamponando una bisarca, camionista estratto dalle lamiere ferito

– 16 ottobre Serra dei conti – operaio di 51 anni finisce con testa e busto sotto una macchina che lavora cartoni, elisoccorso in condizioni disperate

– 17 ottobre – Castelfidardo – operaio 49 enne schiacciato da un trave in gravi condizioni

– 19 ottobre – Genga – operaio in una cava si ribalta con un escavatore cingolato, elisoccorso in gravissime condizioni

– 20 ottobre – Ancona – Isa Yacht impalcatura di una ditta esterna cede 4 operai precipitano da 6 metri di altezza, tutti feriti il più grave con un forte trauma cranico elisoccorso

Castelfidardo – operaio cade dal tetto di un capannone dove stava lavorando

– 26 ottobre – Ancona – muratore di 26 anni cade da un impalcatura in un cantiere 27 ottobre – Macerata – titolare di un azienda di sementi cade mentre lavora in altezza elisoccorso

– 30 ottobre A14 – doppio incidente su un tamponamento camion – furgone perde la vita il conducente di quest’ultimo fermatosi in una piazzola di sosta per un guasto, incidente con furgone di farmaci radioattivi estratto dalle lamiere il conducente ferito elisoccorso

 

A cura del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi