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Osservatorio Maggio – Giugno 2015
















































Siamo ad inizio estate e nessuna novità sotto  il sole, sono sempre i lavoratori che provano sulla loro pelle cosa voglia dire la negligenza e l’insicurezza. Alle volte, come nel caso dei cimiteriali di Senigallia, chi alza la testa per chiedere ciò che sarebbe il minimo (la sicurezza per se e per chi lavora al suo fianco) non solo viene cacciato dal proprio lavoro, gli vengono chiuse tutte le porte in faccia anche da quei sindacati che, come sappiamo spesso vedono i lavoratori solo come numeri sui fogli di pratiche. A quei lavoratori che si ostinano a non chinare il capo va tutta la nostra solidarietà ! Per il resto le Marche non ci danno nessuna novità sul campo
lavorativo, continuano le scoperte di luoghi di lavoro malsani e le condizioni di sfruttamento, come in un azienda tessile-calzaturiera di Serra de’ Conti dove: su 19 persone impiegate 6 erano senza contratto. Poi quando i lavoratori non unendosi in sindacati liberi chiedono ciò che gli spetta vengono pestati e ricattati dal datore di lavoro come a Montecosaro dove alla richiesta delle buste paga per il permesso di soggiorno il padrone risponde picchiando il malcapitato con l’aiuto di complici e chiedendogli 250 euro per ogni copia delle proprie buste paga. Continuano licenziamenti  discriminatori permessi dal “presidente” del PD, 6 persone solo nella Vallesina. Proseguono sotto gli occhi silenti di molti  i vari caporalati nei cantieri e nelle
campagne marchigiane. C’è persino un cosiddetto sindacato agricolo che è felice del calo degli incidenti in agricoltura, lo saremo anche noi se il  dato non fosse spaventoso: 515 nel primo trimestre 2015, in un settore che al netto delle persone impiegate rimane quello con più alto rischio di morte. MA si rallegrano dei corsi sulla sicurezza realizzati, quando si conosce bene che fatto il corso, per non incappare in sanzioni, si continua il lavoro come prima, tanto i controlli sono in entità talmente ridicola che il rischio di essere scoperti e la conseguente multa è facilmente ammortizzata dai maggiori guadagni ottenuti dal lavoro non in regola su sicurezza e  diritti. Lavoratori, solo tutelando se stessi senza compromessi e mettendosi in mezzo in prima persona ci si potrà garantire la propria sicurezza e un lavoro che non uccida o comprometta la salute.”

08 maggio     Falconara -incidente nella stabile in via cascame operaio di rompe un polso
                     Monsano – agricoltore di 79 anni muore schiacciato da una balla di fieno
                     staccatasi dal trattore che guidava il nipote
                     Ascoli – tecnico mediaset 50enne finisce in un burrone in zona monte 
                     ascenzione per un controllo antenne, riporta la frattura del braccio
14 Maggio –  Ancona  – dipendente di una ditta di giardinaggio di 27 anni  si ferisce 
                     gravemente ad un braccio ed una mano con una motosega 
                     cingoli – elettricista cade da una scala mentre esegue riparazioni, batte 
                     violentemente la testa e riporta trauma cranico  commotivo e frattura alla
                     base  cranica rimane in prognosi riservata in neurologia 
20 Maggio –  Fermo – camionista jesino di 36 anni riporta gravi ferite in un tamponamento
                     tra mezzi pesanti, rischia di perdere una gamba
                     Falconara – titolare di un bar eseguendo lavori di giardinaggio, finisce 
                     sotto il trinciaerba del trattore, soccorso in gravi condizioni con ferite
                     ad un braccio, una gamba ed un orecchio
                     Acquasanta – operaio di 59 anni della ditta sato  rimane impigliato con un 
                     braccio ad una cinghia collegata ad una trivella per terreno,
                     elitrasportato perde il braccio
07 Giugno –  Montecalvo in foglia – agricoltore muore in un incidente con il trattore 
08 giugno –  Ancona  – incendio in una barca a vela due vigili del fuoco nello
                     spegnimento accusano un colpo di calore portati in ospedale 
11 Giugno –  San Benedetto – agricoltore finisce schiacciato sotto l’attrezzo agricolo
                     che stava utilizzando elitrasportato in gravi condizioni 
                     Grottammare – operaia di un laboratorio finiscce con una gamba sotto le 
                     ruote del moletto 
13  Giugno – Ancona – operaio 60enne  rimane ferito al volto in un cantiere dalla 
                     rottura del disco di una mola, soccorso sembra in condizioni serie 
16 giugno –  Montegranaro  -calzaturificio in fiamme uno dei titolari rimane ustionato 
                     ad un braccio nel tentativo di tenere a bada le fiamme
20 giugno –  Agugliano – un camion che trasporta grano si ribalta, l’autista rimane tra
                     le lamiere del mezzo, elitrasportato in gravi condizioni

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osservatorio Marzo – Aprile 2015

Nel mese di Marzo la fortuna è venuta incontro ai lavoratori marchigiani, nessun morto e solo un incidente.
Parliamo di fortuna visto che il mese seguente è stato uno dei più luttuosi, con una delle 
più grandi tragedie degli ultimi anni per la marineria di Civitanova. Ci sembra chiaro che non sia la 
sicurezza sul lavoro, gli investimenti in formazione o l’abitudine a abbassare i livelli di rischio nelle aziende il primo pensiero di chi si riempe la bocca in queste imminenti elezioni regionali con posti di lavoro.
Lavoro che a parole tutti hanno in mente per la regione chissà se permetterà chi lo svolge di tornare a casa sano e salvo, con un reddito degno e senza la paura di entrare nel girone dantesco in cui è stata 
trasformata la sanità marchigiana, che a forza di aree vaste si è dimenticata la vastità dei lavoratori che vengono presi per i fondelli dalle dirigenze con promesse mai mantenute e ritmi lavorativi portati al massimo.
Non si arresta lo schiavismo in regione, nel Senigalliese a Marzo ancora un volta viene scoperto un laboratorio per capi di abbigliamento dal fatturato di 1 milione di euro, senza assumere nessuno. I 20 lavoratori che vengono trovati al lavoro di notte, di giorno Vivono/dormono nel capannone attiguo (concesso in affitto ) ricavando letti anche nei bagni una volta tolti i sanitari, persino nei solai delle scale. Chi ancora si ostina a vedere una ripresa, forse solo dei loro conti in banca, non può negare l’ecatombe che si sta abbattendo in regione: siamo al primo posto in italia per l’aumento di disoccupazione giovanile dal 2007 al 2014 + 300% , in un crollo nazionale della produzione industriale del 24%. Sono centinaia gli annunci di messa in mobilità dei dipendenti tra Whirpool,Eridania,Auchan…solo per citare le più note.
I numeri ci dicono che sono arrivati a 11472 i disoccupati in vallesina di cui 6259 donne e 3302 over50.
Le controparti istituzionali che si sgomitano per difendere il lavoro nelle marche sanno benissimo che con il nuovo corso del “partito unico” tutto sarà lasciato fare alle aziende e come prima cosa non rispetteranno gli accordi di piani aziendali che avevano firmato.
-17 marzo –  Apiro – autista viene travolto da un cancello sfondato dal mezzo che si 
                    sfrena ferito riporta traumi facciali e al torace; 
– 03 aprile – Civitanova – affonda un peschereccio 4 morti e un ferito grave, si pensa 
                     che fosse sovraccarico di cozze e imbarcasse 2 ragazzi in più del 
                     consentito 
– 04 aprile – Civitanova – ferito alla testa con perdita di coscienza uno degli 
                     elicotteristi a causa dell’ esplosione di un oblò del velivolo coinvolto
                     nelle operazioni di ricerca dei marinai dispersi nell’affondamento del 
                     peschereccio
– 07 aprile – Torrette di Ancona – tir si ribalta, l’autista rimane ferito
– 11 aprile – Camerano – un uomo di 55 anni rimane con la gamba sotto la motozzappa
                     riporta gravi ferite, elitrasportato a torrette
– 16 aprile – Pesaro – un operaia di 36 anni si amputa la mano in un macchinario per il
                     taglio della lana alla lanaflex, verrà operata nel tentativo di non 
                     perderla
                   – Paterno – incidente nella galleria dell’A14 tra mezzi pesanti e auto
                     alcuni feriti
                  – Ostra – ristoratore di 47 anni muore schiacciato dal ribaltamento del 
                    trattore
21- aprile – Cartoceto – operaio anas rimane ferito nel tamponamento da parte di un 
                    camion del suo mezzo che segnalava un cantiere mobile 
                  – Montecassiano – autista di mezzo pesante che trasportava legname rimane
                    ferito nel ribaltamento del mezzo
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osservatorio infortuni Gennaio Febbraio 2015

Un unico incidente mortale fortunatamente in questi primi due mesi dell’anno, ma non mancano purtroppo i malcapitati che riportano menomazioni fisiche dagli incidenti.

Ad inizio anno si è soliti analizzare sempre i dati relativi a quello trascorso e in alcuni casi potrebbero  sembrare positivi. Riferendosi però agli anni più indietro si può avere un quadro migliore dell’attuale situazione del lavoro, che ci dicono in lieve ripresa (questo dicono quando ci sono variazioni dello +0,1%).
Solo nella provincia di Pesaro, tra il 2013 e il 2014, sono aumentati del 42% i disoccupati nella fascia 20-24 anni , circa 43 mila ragazzi, considerando poi che i probabili posti di lavoro trovati dai restanti non andranno oltre l’anno si ha bene l’immagine di una situazione di voluta instabilità, sia lavorativa che di vita. In tutte le Marche sono 4000 i posti persi nel pubblico impiego tra il 2007 e il 2013 (sanità,educazione,etc..) , un calo lungo anni che si muove tra blocchi del turnover e volute riduzioni di organico, gli unici settori  che in questo marasma rimangono stabili sono i corpi di polizia e le agenzie fiscali. Una fotografia della situazione ce la può fornire il “Pacco” ad Ascoli del pacchetto “Garanzia Giovani” che  prometteva mari e monti e si è ritrovato come al solito con giovani non retribuiti (neanche dei 500 euro previsti), allungamenti di orari lavorativi e mansioni non proprio formative. Un evidenza che rispecchia come i  giovani vengano visti nel mondo del lavoro italiano che scambia tirocini formativi per manodopera e fomenta  l’illusione che la formazione continua agevoli l’inserimento nel mercato del lavoro, quando nel concreto, con dati alla mano, nelle Marche l’assunzione avviene prevalentemente per conoscenza.
Sempre sui tirocini è di questo mese la notizia che, per la solita leggerezza con cui vengono trattati certi temi, nell’ascolano, all’atto della scrittura dei requisiti di graduatoria per distribuire 90 tirocini formativi, il bando  include l’ordine di presentazione delle domande, cosi si è costretti a far presidiare il  centro per l’impiego dalle forze dell’ordine che temono disordini tra chi si accampa già dalla sera prima. D’altro canto anche gli ultimi rimaneggiamenti sulle nuove partite iva mettono a rischio, solo nell’ascolano,10mila piccole e piccolissime attività. Con l’aumento delle aziende in fallimento, o che decidono di de localizzare, non è facile capire quale possa essere lo spiraglio che vede il governo per il lavoro. Non basta certo qualche punto di PIL per risollevare un sistema lavorativo allo sbando e la precarietà/povertà crescente. Sono 75.175 le imprese fallite negli ultimi 6 anni di cui 4.502 solo nel 2014.

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osservatorio dicembre 2014

Eccoci arrivati alla fine di questo 2014, pessimo dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, che continua ad essere tutelata solo nelle leggi e nelle carte scritte. Nelle aziende marchigiane  si assiste ad un calo
degli infortuni mortali sul lavoro – rispetto ai dati del 2013 (-3,9%) – ma non certo quello che ci si
aspetterebbe visto  “l’arresto occupazionale” di interi comparti considerati più a rischio come l’ edilizia.
Forse i milioni di euro spesi in prevenzione sono una goccia  nel mare, o peggio non sono seguiti da 
controlli capillari e sanzioni ai datori di lavoro, lasciando cosi i lavoratori in balia del ricatto padronale vale a dire “lavoro in cambio della non sicurezza” . Non considerando i casi di incidenti in itinere, ci sono stati oltre 20 morti sul lavoro in regione in considerazione del numero di  occupati di circa 623.000, in calo di circa 20.000 unità all‘anno dall’inizio della crisi. Facciamo notare che l’indice di infortuni in relazione all’età lavorativa è in aumento in  proporzione all’età del lavoratore, come a voler dimostrare che l’allungamento dell’età pensionabile in Italia ha un unico scopo: quello di fare cassa per il governo e far rischiare la vita a chi con il proprio lavoro ci mangia ogni giorno. Spaventoso è il caso della Provincia di Fermo che a fronte del più basso numero di occupati in regione (71.813) ha ben 6  incidenti mortali e si trova al 9° posto in Italia come indice mortalità/occupati.  La perdita di forza contrattuale da parte dei lavoratori si rispecchia nelle precarietà di condizioni di lavoro; le fasce più deboli vengono ancor più
calpestate dai padroni, anche quelle tutelate dalle leggi (legge 68 del 99), come sempre – qualora fatte
rispettare – con mille proroghe e distinguo. I dati della Provincia di  Ancona sull’inserimento lavorativo delle persone con  disabilità  dimostrano come sia le aziende private che gli enti pubblici non rispettano  la legge, senza incorrere in sanzioni e senza che si riesca a far cambiare questa situazione di negazione di diritti.
Come sempre più spesso, ancora una volta sta ai lavoratori trovare nelle proprie fila le energie di risollevare le proprie sorti, non delegare ai politicanti e dirigenti sindacali la difesa e sopratutto la conquista di diritti e rispetto della propria salute e necessità di una vita dignitosa.

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osservatorio Novembre 2014

Novembre, come siamo stati abituati dai mesi antecedenti, ci regala la nuova lista 
di morti e feriti. Il comparto più segnato da incidenti nelle Marche sembra essere questa
 volta quello dei trasporti. Il jobs act alle porte riporta l’attenzione sul mondo del lavoro
in Italia, ci si accorge ora dopo anni della gravità in cui versano i vari settori. Nell’economia 
 di mercato, che dicono sia l’unica possibile, ci si scopre in  concorrenza diretta con altri 
lavoratori più disperati che, costretti per lavorare in condizioni peggiori di quelle che ci 
verranno imposte nei nostri territori, si ritagliano fette di mercato. il Capitale di cui il 
premier invoca il ritorno, non ha alcun interesse che le nostre condizioni di vita migliorino.
 Solo che la nostra capacità di spesa ritorni ai livelli pre crisi, che le guerre continuino a 
gonfiare i profitti e  gli affari  finanziari che li stanno sfamando. Così da non preoccuparsi 
più di dove produrre un bene di consumo ,ora il problema, semmai ci sia stato per i 
padroni, è che ridottasi la platea di clienti, la tanto cantata produttività ha trasformato il 
calo di domanda in sovrapproduzione. Quello che si è riuscito ad ottenere 
nel secolo scorso con le lotte dei lavoratori, non è stato a favore del profitto di pochi, 
lo ammettiamo. 
Una sanità pubblica, una scuola pubblica, i servizi di trasporto accessibili a tutti, 
la possibilità di una vita decorosa e la rincorsa ad una vita migliore. Sono queste le  cose 
che spariranno nel segno della modernità, fatta di precarietà in tutti i settori. In una 
regione, le Marche, presa a modello per il suo sistema produttivo, si scopre che il 54% delle 
aziende nel 2014 ha assunto  per CONOSCENZA, il cambio di collocazione dei lavoratori, 
la formazione continua di cui vanno blaterando i politicanti di questo paese, è solo fumo 
negli occhi. Sono oltre 7.000 i posti di  lavoro in meno nelle Marche per il 2014 che volge al 
 termine, senza considerare altri “stimati” 6.000 lavoratori in cassa integrazione, oppure la
moltitudine non in regola con le mensilità. dei 15.000 che hanno trovato lavoro quest’anno
 le mansioni più  richieste sono Camerieri (1.980), commessi (1.340), e  addetti alle pulizie 
(1.070) Solo il 16,2 %  dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9 % di questi è 
part time con la richiesta di esperienza per il 55% dei contratti. Dove sia la ripresa e la 
sicurezza di cui parla la classe politica? Solo rischi e precarietà per chi lavora.