Siamo ad inizio estate e nessuna novità sotto il sole, sono sempre i lavoratori che provano sulla loro pelle cosa voglia dire la negligenza e l’insicurezza. Alle volte, come nel caso dei cimiteriali di Senigallia, chi alza la testa per chiedere ciò che sarebbe il minimo (la sicurezza per se e per chi lavora al suo fianco) non solo viene cacciato dal proprio lavoro, gli vengono chiuse tutte le porte in faccia anche da quei sindacati che, come sappiamo spesso vedono i lavoratori solo come numeri sui fogli di pratiche. A quei lavoratori che si ostinano a non chinare il capo va tutta la nostra solidarietà ! Per il resto le Marche non ci danno nessuna novità sul campo
lavorativo, continuano le scoperte di luoghi di lavoro malsani e le condizioni di sfruttamento, come in un azienda tessile-calzaturiera di Serra de’ Conti dove: su 19 persone impiegate 6 erano senza contratto. Poi quando i lavoratori non unendosi in sindacati liberi chiedono ciò che gli spetta vengono pestati e ricattati dal datore di lavoro come a Montecosaro dove alla richiesta delle buste paga per il permesso di soggiorno il padrone risponde picchiando il malcapitato con l’aiuto di complici e chiedendogli 250 euro per ogni copia delle proprie buste paga. Continuano licenziamenti discriminatori permessi dal “presidente” del PD, 6 persone solo nella Vallesina. Proseguono sotto gli occhi silenti di molti i vari caporalati nei cantieri e nelle
campagne marchigiane. C’è persino un cosiddetto sindacato agricolo che è felice del calo degli incidenti in agricoltura, lo saremo anche noi se il dato non fosse spaventoso: 515 nel primo trimestre 2015, in un settore che al netto delle persone impiegate rimane quello con più alto rischio di morte. MA si rallegrano dei corsi sulla sicurezza realizzati, quando si conosce bene che fatto il corso, per non incappare in sanzioni, si continua il lavoro come prima, tanto i controlli sono in entità talmente ridicola che il rischio di essere scoperti e la conseguente multa è facilmente ammortizzata dai maggiori guadagni ottenuti dal lavoro non in regola su sicurezza e diritti. Lavoratori, solo tutelando se stessi senza compromessi e mettendosi in mezzo in prima persona ci si potrà garantire la propria sicurezza e un lavoro che non uccida o comprometta la salute.”
08 maggio Falconara -incidente nella stabile in via cascame operaio di rompe un polso
Monsano – agricoltore di 79 anni muore schiacciato da una balla di fieno
staccatasi dal trattore che guidava il nipote
Ascoli – tecnico mediaset 50enne finisce in un burrone in zona monte
ascenzione per un controllo antenne, riporta la frattura del braccio
14 Maggio – Ancona – dipendente di una ditta di giardinaggio di 27 anni si ferisce
gravemente ad un braccio ed una mano con una motosega
cingoli – elettricista cade da una scala mentre esegue riparazioni, batte
violentemente la testa e riporta trauma cranico commotivo e frattura alla
base cranica rimane in prognosi riservata in neurologia
20 Maggio – Fermo – camionista jesino di 36 anni riporta gravi ferite in un tamponamento
tra mezzi pesanti, rischia di perdere una gamba
Falconara – titolare di un bar eseguendo lavori di giardinaggio, finisce
sotto il trinciaerba del trattore, soccorso in gravi condizioni con ferite
ad un braccio, una gamba ed un orecchio
Acquasanta – operaio di 59 anni della ditta sato rimane impigliato con un
braccio ad una cinghia collegata ad una trivella per terreno,
elitrasportato perde il braccio
07 Giugno – Montecalvo in foglia – agricoltore muore in un incidente con il trattore
08 giugno – Ancona – incendio in una barca a vela due vigili del fuoco nello
spegnimento accusano un colpo di calore portati in ospedale
11 Giugno – San Benedetto – agricoltore finisce schiacciato sotto l’attrezzo agricolo
che stava utilizzando elitrasportato in gravi condizioni
Grottammare – operaia di un laboratorio finiscce con una gamba sotto le
ruote del moletto
13 Giugno – Ancona – operaio 60enne rimane ferito al volto in un cantiere dalla
rottura del disco di una mola, soccorso sembra in condizioni serie
16 giugno – Montegranaro -calzaturificio in fiamme uno dei titolari rimane ustionato
ad un braccio nel tentativo di tenere a bada le fiamme
20 giugno – Agugliano – un camion che trasporta grano si ribalta, l’autista rimane tra
le lamiere del mezzo, elitrasportato in gravi condizioni
Categoria: osservatorio infortuni
Un unico incidente mortale fortunatamente in questi primi due mesi dell’anno, ma non mancano purtroppo i malcapitati che riportano menomazioni fisiche dagli incidenti.
Novembre, come siamo stati abituati dai mesi antecedenti, ci regala la nuova lista
di morti e feriti. Il comparto più segnato da incidenti nelle Marche sembra essere questa
volta quello dei trasporti. Il jobs act alle porte riporta l’attenzione sul mondo del lavoro
in Italia, ci si accorge ora dopo anni della gravità in cui versano i vari settori. Nell’economia
di mercato, che dicono sia l’unica possibile, ci si scopre in concorrenza diretta con altri
lavoratori più disperati che, costretti per lavorare in condizioni peggiori di quelle che ci
verranno imposte nei nostri territori, si ritagliano fette di mercato. il Capitale di cui il
premier invoca il ritorno, non ha alcun interesse che le nostre condizioni di vita migliorino.
Solo che la nostra capacità di spesa ritorni ai livelli pre crisi, che le guerre continuino a
gonfiare i profitti e gli affari finanziari che li stanno sfamando. Così da non preoccuparsi
più di dove produrre un bene di consumo ,ora il problema, semmai ci sia stato per i
padroni, è che ridottasi la platea di clienti, la tanto cantata produttività ha trasformato il
calo di domanda in sovrapproduzione. Quello che si è riuscito ad ottenere
nel secolo scorso con le lotte dei lavoratori, non è stato a favore del profitto di pochi,
lo ammettiamo.
Una sanità pubblica, una scuola pubblica, i servizi di trasporto accessibili a tutti,
la possibilità di una vita decorosa e la rincorsa ad una vita migliore. Sono queste le cose
che spariranno nel segno della modernità, fatta di precarietà in tutti i settori. In una
regione, le Marche, presa a modello per il suo sistema produttivo, si scopre che il 54% delle
aziende nel 2014 ha assunto per CONOSCENZA, il cambio di collocazione dei lavoratori,
la formazione continua di cui vanno blaterando i politicanti di questo paese, è solo fumo
negli occhi. Sono oltre 7.000 i posti di lavoro in meno nelle Marche per il 2014 che volge al
termine, senza considerare altri “stimati” 6.000 lavoratori in cassa integrazione, oppure la
moltitudine non in regola con le mensilità. dei 15.000 che hanno trovato lavoro quest’anno
le mansioni più richieste sono Camerieri (1.980), commessi (1.340), e addetti alle pulizie
(1.070) Solo il 16,2 % dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9 % di questi è
part time con la richiesta di esperienza per il 55% dei contratti. Dove sia la ripresa e la
sicurezza di cui parla la classe politica? Solo rischi e precarietà per chi lavora.