Categoria: Comunicati
La lotta alla Caterpillar non sarà né breve né semplice, e non riguarda solo le quasi 300 famiglie dei lavoratori della fabbrica: riguarda tutta Jesi e la Vallesina. Perdere una fabbrica per la zona significa impoverire ulteriormente il quadro economico generale. Arrendersi alla chiusura della Caterpillar oggi significa innescare una reazione a catena che riguarderà ogni settore produttivo: industriale, agroalimentare o dei servizi che sia.
La fabbrica di Jesi rappresentava la punta avanzata della SIMA di quaranta anni fa, non solo sul piano industriale, ma anche su quello politico e sindacale. Se in questi decenni la Caterpillar è andata avanti lo si deve all’impegno dei lavoratori della SIMA, delle forze politiche e sindacali di allora (tutte) e delle istituzioni.
E di tutta una città. Tutto questo nella consapevolezza che l’unità e la solidarietà nella lotta a difesa del lavoro, del reddito e del futuro, sono condizioni irrinunciabili. Consideriamo importante organizzare un comitato di tutti coloro che vogliono esprimere attivamente sostegno, vicinanza, e solidarietà alla lotta dei lavoratori della Caterpillar. In passato, durante le lotte della SIMA nessuno fu lasciato solo! La strada da percorrere è lunga, e le passerelle politiche e televisive durano troppo poco per poter garantire risultati certi. Non si possono disperdere risorse, ma si devono raggiungere risultati che possano garantire dignità e sicurezza a tutte le famiglie che oggi vengono messe in mezzo ad una strada. Lottare oggi per la Caterpillar, significa lottare per un futuro migliore per tutte e per tutti.
Insieme si vince, come le lotte di quaranta anni fa hanno dimostrato, dove anche l’azione risoluta e organizzatrice del nostro compagno anarchico e delegato CGIL Cesare Tittarelli riuscì a non far restare indietro nessuno.
Reddito e futuro per i lavoratori della Caterpillar!
FAI – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle
Le uscite improprie dell’assessora di Senigallia, che paragona i non vaccinati alle vittime delle persecuzioni razziali, sono un repertorio tipico di comportamenti tesi a provocare o ad ammiccare per poi regalare fuffa sul piano pratico, politico ed istituzionale. E’ sbagliato pensare che gli amministratori di destra non conoscano o neghino la storia patria. In realtà si divertono a negare o a ridisegnare la storia a proprio piacimento, tipico non solo della destra, ma di chi sta al potere. Utile per distrarre, parlare di altro, innescare dibattiti politici fini a se’ stessi che deviano l’attenzione su materie che non c’entrano nulla con l’amministrare la cosa pubblica. Dal canto nostro rileviamo che certi personaggi, pur di far parlare di se, per nascondere il loro amministrativo che li caratterizza, sono disposti a dire di tutto. A Jesi fanno addirittura finta di sventolarsi con un tappetino del computer con su sopra disegnata la bandiera della repubblichetta.
L’assessora di Senigallia percepisce un clima d’odio nel paese? Dica chiaramente in che termini, di chi e verso chi, e soprattutto, come amministratrice pubblica, cosa intende fare per combattere il presunto clima d’odio in atto. Sempre ammesso che questo sia congruente con l’azione di figura istituzionale sostenuta e con le scelte amministrative operate. Insomma, a noi di parlare di storia con chi non solo non la sa, ma la interpreta a piacere, interessa poco. Ognuno ha la pagella culturale, e politica, che lo contraddistingue. Quello che ci interessa, è capire come i soldi pubblici vengono amministrati da chi si diletta in corbellerie storiche e ammiccamenti discutibili, perché, parlare di libertà vaccinale, in piena pandemia, significa sposare le tesi no-vax. Liberissima di farlo, sul piano prettamente strumentale per raccattare qualche voto, ma come figura istituzionale e quale amministratore pubblico, come si pone nei confronti dei cittadini che hanno scelto di vaccinarsi, e al tempo stesso cosa vuol fare per tutelare la libertà dei confinati? Magari fare qualche tampone gratuito? Pagato con i soldi pubblici e le tasse anche dei si-vax? OE chi sarebbe alla fine che alimenterebbe l’odio?
A chiacchiere stiamo a zero, ed i primi ad essere ingannati da certe uscite sono proprio i no-vax, che da capro espiatorio diventano bacino elettorale cui strizzare l’occhiolino e … basta. Ecco più della non conoscenza della storia, ci preoccupa questo cianciare a vuoto che genera, come direbbe una battagliera mamma italiana: una politica divisiva. L’unica certezza è che questa destra si sta impegnando in tutti i modi a far peggio delle precedenti amministrazioni. Sarà difficile che vi riesca, e, di certo, deve ricordarsi sempre di essere loro riconoscenti che li hanno fatti arrivare al potere. Più che studiare la storia, l’assessora e tutti i suoi sodali, si preoccupino di ringraziare le precedenti amministrazioni.
FAI – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle
Gruppo Anarchico “Kronstadt” (senza fissa dimora) – Ancona
Comunicato stampa del 01.12.2021
La violenza squadrista di Roma contro la CGIL ha fallito, perché se
voleva colpire le lavoratrici e i lavoratori e le lotte sindacali che
essi rappresentano, queste saranno in piazza sabato prossimo. Sono
state in piazza nello sciopero della galassia del sindacalismo di base
lo scorso lunedì. Le sigle cambiano, le metodologie anche, ma la lotta
della classe operaia per la propria emancipazione è una sola. L’eco
del fallimento di questa azione si è ingrandito inoltre nella grande
partecipazione alla marcia della pace di domenica scorsa e nelle sedi
sindacali presidiate. Va ricordato che lo squadrismo corteggiato dai
partiti di destra non è solo un’operazione elettoralistica, piuttosto
e` l’espressione della violenza e della gerarchia del potere,
l’esaltazione del capo, la fede nel capo – uomo della provvidenza –
mentre la miseria avanza, dandone la colpa al capro espiatorio di
turno. Non basta certo una condanna di maniera contro la violenza tout
court, se non si è disposti anche a condannare la violenza del
profitto liberista, della gerarchia del sistema, della negazione del
welfare. Un appello all’antifascismo questa volta è più sentito che
mai, ma fatto da parte di istituzioni e forze politiche che hanno
assistito – e sostenuto – la distruzione dei diritti sociali in questo
paese, ha scarso valore. La canaglia fascista cresce nella miseria e
nell’ignoranza, pronta ad offrirsi ad un padrone di turno per
alimentare disordine e paura a vantaggio di pochi e a detrimento di
tanti. La parola libertà, così tanto abusata a difesa del proprio
piccolo mondo, va difesa nella solidarietà verso i più deboli, nella
conquista di diritti sociali, nell’affermazione della forza della
ragione e non della ragione della forza.
FAI – Federazione Anarchica Italiana:
Sez. “M. Bakunin” – Jesi
Sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle
Circolo Studi Sociali “O. Manni” – Senigallia
Gruppo Anarchico “Kronstadt” (senza fissa dimora) – Ancona