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Osservatorio Infortuni sul lavoro – sett. ott. nov. 2021

Ritorniamo trimestrali dopo un paio di uscite, mai stanchi di riempire i muri cittadini con le giornaliere disgrazie dei lavoratori Marchigiani, cosi che neppure un ferito passi inosservato a chi magari per superficialità dimentichi per un momento la violenza che il mondo del lavoro con i suoi ritmi e le sue regole di profitto usa verso chi fa si che la merce che comprate o di cui usufruite arrivi sul mercato. lasciatoci alle spalle il grande aumento di lavoratori stagionali sfruttati da gran parte dei padroni del turismo, ritornano a coprire di sangue le vie i lavoratori dei cantieri che in regione sono sempre di più, pur non aumentando in proporzione il numero di addetti al controllo della loro messa a norma di sicurezza. nei primi otto mesi del 2021 nelle marche gli infortuni sono aumentati del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contando 22 morti e 10598 incidenti; le malattie professionali riconosciute sono aumentate del 47,1% in particolare nell’industria, dove sono passate da 2746 (2020) a 3720 (2021) . Anche quest’anno ci sembra chiaro che le tante parole spese sulla sicurezza sul lavoro da sindacati e padroni siano chiacchiere al vento, come potrebbe essere altrimenti se non conoscono altro all’infuori del proprio ufficio? Di certo non si preoccupano ad esempio della leggerezza con la quale, i medici del lavoro e gli RSSPP, effettuano le visite annuali di controllo negli ambienti lavorativi, cosi` come del resto spesso non si preoccupano nemmeno di aggiornare il documento di valutazione dei rischi; I rischi che come lavoratori corriamo sul posto di lavoro quotidianamente dovrebbero essere elementi sui quali gli organi competenti dovrebbero lavorare per aggiornare ed adeguare la propria organizzazione aziendale, ma evidentemente l’efficienza ed il rendimento sono requisiti necessari solo per gli operai. La multa non è un deterrente per la messa a norma dei locali? chissà, forse la perdita di proprietà funzionerebbe, come ha sempre funzionato per spaventare i padroni. La provincia di ancona miete le sue vittime pur essendo “una delle provincie italiane che ha perso più posti di lavoro nel biennio 2018 – 2020” a detta del patron della Cablo. un esempio lampante è il caso della Enedo, azienda di Osimo di proprietà ora svedese che annuncia 35 licenziamenti su gli 85 dipendenti rimasti dopo anni di delocalizzazione in tunisia (nel 2002 erano 350 i lavoratori in quest’azienda). ma sembra che il capitalismo straccione marchigiano non sia rimasto altro che vendere a proprietà estere o delocalizzare, visto che qua hanno già spremuto i lavoratori locali ormai spesso in età avanzata e un lungo percorso all’interno di aziende per lo più famigliari. Eppure lo sfruttamento è ben lungi dal fermarsi perché è la base della società che ci fanno subire, che andrebbe perlomeno ribaltata. su 9 aziende controllate nel maceratese in questi mesi 3 su 5 non erano a norma con i propri dipendenti, su 61 lavoratori complessivi 24 risultavano in nero. a corridonia una ditta che lavora tomaie con 10 operai in nero e completamente assente di documenti di valutazione del rischio, nessuna sorveglianza sanitaria sui lavoratori esposti a sostanze tossiche, nessuna conformità degli impianti elettrici e di antincendio per non parlare dei DPI per i dipendenti. ecco se questa è l’economia del territorio, che silente appalta a queste realtà le lavorazioni è evidente che è il sistema non regge, perché è impossibile rimanere sul mercato con qualsiasi prodotto se dall’altra parte del mondo c’è una sorta di schiavismo. anche la legge sul caporalato non sembra sorbire grossi deterrenti agli sfruttatori, nella zona di Fermo l’azienda agricola valli di marca, viene accusata da decine di operai finalmente riusciti nella denuncia delle reiterate ingiustizie e veri e propri ricatti: 12 ore lavorative a 5 euro l’ora, richiesta di soldi per la fornitura di DPI obbligatori (tute,stivali) con conseguenti minacce di licenziamento o non chiamata al lavoro se stagionali agricoli.
 
1 settembre montelabbate – operaio 62enne alla metal plex rimane ferito gravemente alle gambe elisoccorso
 
3 settembre – ascoli – autista muore scontrandosi con suo camion contro un capannone industriale, rimane dilaniato tra le lamiere del mezzo
 
4 settembre – ancona – ad un macellaio di un supermarket cade un coltello di mano, si infilza alla caviglia perdendo molto sangue subito soccorso
– ancona – banchina 23 del porto, operaio di 43 anni rimane con un piede schiacciato da una barra di acciaio di 10 tonnellate, il dpi pur indossato non gli evita una lesione al piede
 
5 settembre – camerano – in un maneggio 69enne si ferisce con la motosega procurandosi una profonda ferita causa di un copioso dissanguamento elisoccorso
 
21 settembre – macerata – muratore 52enne colpito alla testa da un saccone di ghiaia che si sgancia dal sollevatore elisoccorso per trauma cranico
 
23 settemrbe – offida – 63 enne muore ustionato dallo scoppio del serbatoio e seguente incendio del decespugliatore che stava utilizzando da solo in un area isolata
 
25 settembre – montefortino – 56enne in un cantiere cade da 3 metri di altezza e muore senza riprendere conoscenza dopo il vano tentativo dei soccorritori di rianimarlo sul posto
 
16 ottobre – macerata – operaio ferito in un incidete ad una rotatoria, si ribalta con il furgone colpito da una panda 25 ottobre
– ascoli – incendio nella cucina di un ristorante del centro, un ricoverato con principio di intossicazione altri sono riusciti a mettersi in salvo
 
20 novembre – jesi – contagiati due operatori nella locale casa di riposo
 
23 novembre – acqualagna – operatore di 53 anni si amputa un dito con una sega circolare, subito operato nel tentativo di ricongiungere il moncone all’arto
 
A cura del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi