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Osservatorio infortuni sul lavoro – Dic. 2019 – Genn. Febb. 2020

Primo trimestrale per questo 2020 ma la costante del morire di lavoro non ci abbandona neppure per questo inizio d’anno. Il bilancio degli incidenti per questi tre mesi nella regione marche sembra dare un po di tregua nei numeri, non certo nella gravità: 3 morti, 1 disperso e12 feriti vengono riportati dalla stampa locale. i numeri regionali se confrontati per anno portano i segni dell’inosservanza delle norme di sicurezza sul lavoro. ci sono state19.011 denunce di infortunio (+397 accadimenti rispetto all’anno precedente). quelle con esito mortale in regione sono passate da 22 a 33 con un incremento percentuale del 150%. di cui 27 in Industria e servizi (da 19), 6 in Agricoltura (erano 3) ..tutto questo in un anno, il 2019,che in italia vede un lieve calo (rispetto al 2018) degli infortuni con esito mortale dovuto ad un precedente anno tragico e ricco di eventi con morti plurime sul lavoro (ponte Morandi, gli incidenti dei pulmini di braccianti in Puglia). I dati marchigiani che evidenziano lo stato di noncuranza dei datori di lavoro dovuta sia ai bassi investimenti in sicurezza sia alla crisi che non ha mai lasciato la regione al plurale. inoltre vanno a sommarsi al minimo impatto che hanno i tanto decantati,controlli per la ottemperanza delle norme, già previste, ma evidentemente solo in parte applicate oppure solo sulla carta. il ruolo dei Servizi per la Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) è ritenuto marginale nella sanità marchigiana. Gli addetti del comparto, escluse le figure amministrative, sono solo 99 (il 14% del personale dei dipartimenti prevenzione), e di questi i tecnici della prevenzione sono solo 56 (l’8% di tutti gli addetti dei Dipartimenti Prevenzione). i controlli nelle aziende e nei cantieri ispezionati dell’ASUR ha riguardato solo il 5% delle imprese e l’8,5% dei cantieri.Continuano i padroni a guadagnare dal sudore dei lavoratori che non si organizzano, se non quando sono allo stremo; mentre dovrebbero farlo a prescindere. A Pesaro trovati 70 lavoratori in nero oltre ad altri assunti non regolarmente in 7 ditte individuali che svolgevano distribuzione volantini pubblicitari, controllati tramite GPS e affidati a “capisquadra” per le loro 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana per 30 euro al giorno. macerata invece si distingue per caporalato con l’ennesima azienda agricola con numerosi braccianti sottopagati e senza giorni di riposo, mentre il padrone 45 enne si compra appartamenti e capannoni per 700mila euro. Un capitolo a parte va dedicato all’attuale emergenza sanitaria dovuta al contagio del COVID-19 che sta emergendo anche nella nostra regione. Le strutture sanitarie e tutte le figure ivi impiegate nei primi momenti del contagio sono risultate forse impreparate a livello di DPI o di operatività in sicurezza, visto che ad oggi secondo i dati del Gruppo Operativo Regionale Emergenza Sanitaria gli operatori esposti al contagio in isolamento domiciliare sono 246 tra medici, infermieri, oss e equipaggi 118 (122 ad Ancona, 87 Pesaro, 21 Macerata,15 Fermo uno ad Ascoli). Ma saranno valutazioni da farsi ad emergenza rientrata, per ora ci basta ricordare come il servizio sanitario sia composto di lavoratori come ogni altro comparto, ma in queste situazioni faccia emergere l’evidenza che è una parte del corpo sociale dove i tagli, in questi anni di relativa tranquillità sanitaria hanno permesso di favorire un sicuro guadagno capitalistico a discapito della tutela della popolazione.
05 dicembre – Jesi – New Holland operaio di 50 anni viene investito dal trattore su cui lavorava, soccorso in gravi condizioni gli operai del turno si fermano insciopero
19 dicembre – Monsampolo del Tronto – agricoltore di 72 anni muore schiacciato dal trattore che slittando si ribalta
7 gennaio – Ancona – iper mercato ex Auchan dipendente viene travolto da uno scaffale nell’area fai da te
8 gennaio – Civitanova – 23enne responsabile di un centro equestre ferita da un calcio di un cavallo
14 gennaio – Camerino – operaio in un officina cade da una scala da oltre 2 metri riportando un trauma cranico elisoccorso
15 gennaio – Borgo Tufico – all’interno della ditta Megatrasporti un lavoratore di 61 anni cade mentre si trova tra il rimorchio e bilico riportando politraumi
16 gennaio – Camerano – operaio di 49 anni muore colpito alla testa dalla pala di un bobcat che gli spacca il casco protettivo nel cantiere del nuovo ospedale inrca, riscontrate irregolarità sulle misure di sicurezza nel cantiere
17 gennaio – Cingoli – 67enne cade dal trattore battendo la testa
20 gennaio – Ancona – operaio di 58 anni in un officina meccanica viene colpito alla testa da una sospensione di un mezzo che stava smontando sopra il ponte sollevato, riporta ferite alla testa e un trauma cranico
26 gennaio – Falconara – tir carico di cioccolata si ribalta autista 63enne rimane incastrato tra le lamiere
18 febbraio – san benedetto – muore un operaio di 65anni mentre lavora ad una condotta idrica, cade nello scavo, la terra smossa lo travolge
19 febbraio – Sassoferrato – due operai uno di 45 anni l’altro di 40 cadono dal tetto di un capannone di un officina meccanica dove stavano svolgendo riparazioni da un altezza di 6 metri uno elisoccorso, l’altro trasportato via terra
20 febbraio – Senigallia – agricoltore rimane incastrato sotto il trattore estratto dai vigili del fuoco elisoccorso
22 febbraio – Porto Recanati – pescatore disperso in mare ritrovata la sua barca con ancorale reti in acqua, nessuna traccia dell’uomo sulla 50ina
25 febbraio – Agugliano – furgone di un azienda frigorifera si schianta contro una cisterna di amido in manovra il conducente 32enne rimane ferito
A cura del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi
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Osservatorio Ago-Sett-Ott-Nov 2019

Questa volta usciamo in quadrimestrale ed in ritardo, i tempi lasciati liberi dal lavoro agli sfruttati sono sempre più ridotti, impedendo ad alcuni di partecipare alle attività politiche o di socialità e scambio di informazioni dai vari contesti lavorativi. Isolandoli, anche fuori dai lavori sempre meno aggreganti e abbassando cosi la cooperazione contro lo sfruttamento. Nelle Marche in questi mesi purtroppo abbiamo visto precipitare le condizioni di alcuni feriti negli incidenti avvenuti, arrivando al decesso dopo mesi di agonia. Continuano a piovere lavoratori dai tetti della regione,gli infortuni al 30 ottobre sono già 15806 (quelli denunciati) non mancano morti in aumento del 62% in regione nei primi 10 mesi del 2019 e feriti gravi, esplosioni e incidenti agricoli. La consuetudine dell’incuranza nella sicurezza sul lavoro. I controlli, quei pochi che si effettuano, evidenziano oltre 45 lavoratori senza contratto o pagati con somme ridicole, con anche 2 minori al lavoro. Caporalato nei campi di Recanati con 12 ore di lavoro 7 giorni su 7 per 5 euro l’ora, caporalato in ristoranti di Pesaro con 15 persone che lavorano 14 ore al giorno con paghe di 600 euro. A Senigallia lo scandalo di un ristorante sembra essere solo incentrato sull’ambito della sicurezza alimentare sorvolando sullo sfruttamento dei lavapiatti completamente in nero che vi lavoravano. I dati Istat riportano un tasso in crescita di occupazione regionale arrivato fino al 65%, ma se si incrociano i dati con i livelli di retribuzione si scopre che i lavoratori sono sempre più poveri, più della metà dei lavoratori è precario o part – time (34%) e un terzo ha salari sotto la soglia di povertà. Soltanto 1/3 delle donne che lavorano possiede un contratto a tempo pieno e indeterminato. La destrutturazione del lavoro voluta da chi vede il futuro economico dalla parte dei dividendi colpisce in modo duro i giovani che oltre a contratti di lavoro poco stabili percepiscono un salario medio lordo annuo di soli 11mila euro. Se suddiviso per classi di retribuzione, il dato evidenzia che pur lavorando si possono avere grossi problemi a tirare avanti in una società che si privatizza. Il 40% dei lavoratori percepisce annualmente meno di 15mila euro, il 28% meno di 10mila. Quelli a tempo determinato 9500; quelli somministrati 8200 e gli intermittenti 1700. Questo quadro di povertà dilagante è affiancato dalle infinite vertenze che coinvolgono le aziende con base nella nostra regione. La JP Industries di Fabriano è da 8 anni con cassa integrazione e produzione a singhiozzo, 12 anni se si considera il periodo della ex Merloni comparto bianco, rimangono ora solo 48 impiegati e 544 operai. La sola vertenza Auchan – Conad interessa 1600 lavoratori che aspettano le risposte dal MISE. La Manifattura Tabacchi di Chiaravalle che dopo ruberie varie della MIT s.p.a, i processi e sequestri ora alla Italian Tobacco Manufacturing s.r.l. rimangono con solo 80 lavoratori (erano centinaia), in cassa e con un futuro incerto, in un settore dai profitti assicurati. La Storica Berloni cucine nel pesarese riceve la messa in liquidazione della società da due dei tre soci taiwanesi che rilevarono la maggioranza della società cinque anni fa, nonostante un fatturato in crescita del 22% dell’anno precedente. una crisi inaspettata per gli 85 dipendenti che ancora attendono alcuni stipendi del concordato precedente.

03 Agosto – Ancona – A14 furgone che trasporta un’ impalcatura si ribalta per l’esplosione di un pneumatico. dei tre passeggeri uno portato al pronto soccorso

08 Agosto – Pesaro – esplosione di un forno in un hotel ferito l’aiuto cuoco investito dall‘ esplosione viene colpito da una scheggia all‘addome, operato d’urgenza perde la milza -Montellabbate – un addetto batte la testa durante le operazioni di scarico di un camion

24 agosto – Jesi – muore dopo 5 mesi l’operaio coinvolto nell’esplosione della caldaia dell’ospedale a cui lavorava da solo, non aveva più ripreso conoscenza.

27 agosto – Senigallia – operaio 45enne cade dal camion mentre scarica bancali elisoccorso con fratture agli arti

– civitanova – pescatore in alto mare si ferisce profondamente ad un braccio interviene la capitaneria

30 agosto – Grottammare – postina di 33 anni rimane schiacciata contro un muro nel tentativo di fermare l’auto di servizio che si sfrena in discesa soccorsa in codice rosso

03 settembre – Senigallia – A14 tamponamento tra autoarticolato e furgone, ferito un autista 06 settembre – Cingoli – muore l’operaio di 65 anni coinvolto nell’incidente nell’azienda di cingoli nel mese di marzo, era stato travolto da un distributore di bibite movimentato in cima una rampa di scale da un collega

17 settembre – Ancona – A14 autocarro si ribalta e finisce fuori strada ferito l’autista 18 settembre – osimo – dipendente 35enne di astea durante la raccolta rifiuti viene sbranato da un maremmano riporta 7 punti di sutura al collo salvato dall’intervento del proprietario del cane

20 settembre – Ancona – operaio di 65anni cade dal tetto dove lavorava da un altezza di 3 metri 02 ottobre

– Corridonia – uomo cade da diversi metri di altezza mentre lavora elisoccorso

11 ottobre – Morrovalle – operaio di 45anni viene colpito da dei cavi di acciaio in tensione in un azienda di profilati, gli rimangono infilzati all’altezza delle ginocchia in entrambe le gambe elisoccorso in gravi condizioni

16- ottobre – Ancona – operaio del cantiere navale di 46 anni batte la nuca passando sotto un ponteggio procurandosi una profonda ferita da orecchio a orecchio

19 ottobre- Fabriano -69ene rimane con le dita schiacciate sotto il carrello elevatore in azienda di vernici

23 ottobre – Montelparo – agricoltore di 37 anni muore schiacciato dal mezzo in ribaltamento

26 ottobre – Tolentino – imprenditore 65enne muore schiacciato da una lastra di metallo

15 novembre – Falconara Marittima – autista di 48 anni riporta ustioni diffuse nello scoppio di una cisterna per il trasporto petroli nel piazzale della cooperativa trasporti di fronte la raffineria api

18 novembre – Serra de’ Conti – incidente tra due camion due autisti feriti uno incastrato tra le lamiere

20 novembre – Monte Urano – 29enne muore in un esplosione di un distributore, svolgeva manutenzioni all’impianto antincendio

– Potenza Picena – operaio 47enne precipita dal tetto dove lavorava, elisoccorso in gravi condizioni dopo un volo di 6 metri

– Ancona – marittimo di 42 anni rimane ustionato da acido al volto e ad un occhio sul cargo pearl t a 30 miglia dalla costa, soccorso da motovedette lamenta oscuramento del campo visivo 27 novembre

– Sarnano – muratore di 50 anni cade da due metri di altezza fratturandosi bacino e una spalla

A cura del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi

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comunicato stampa

Jesi per Pinelli

   E’ nato “Jesi per Pinelli”, un coordinamento di più soggettività – singole e collettive – in relazione al 50° anniversario dell’uccisione del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli e della strage di Piazza Fontana, aderendo, in questo, all’iniziativa della Catena musicale per non dimenticare Giuseppe Pinelli e Piazza Fontana, che culminerà il 14 dicembre prossimo con una lunga catena umana dalla piazza della strage alla questura di Milano, dove venne ucciso Pinelli.
   Il coordinamento è aperto alle adesioni di quanti condividono l’obiettivo di rendere la memoria della recente storia oscura di questo paese uno strumento di coscienza identitaria e di solidarietà condivisa, in un paese dove alle stragi di stato si sono sostituite quelle sul lavoro, in mare, dietro le mura anonime delle violenze familiari.
   In un paese in cui il funzionamento della “cosa pubblica” deve essere trasparente e solidale, rifuggendo tentativi e scorciatoie autoritarie, liberticide, distruttive. Il fascismo in Italia è stato sconfitto militarmente e sindacalmente, politicamente e umanamente, ma una infezione maligna che può sempre prendere piede nelle pieghe dell’ignoranza, del razzismo, dello sfruttamento.
   Ricordare gli anni dello stragismo ed il sacrificio di Giuseppe Pinelli, e delle tante vittime della violenza, è un bene pubblico irrinunciabile. Il prossimo incontro si terrà presso la sede del Centro studi libertari “Luigi Fabbri” di Jesi, martedì 29 ottobre prossimo.

Hanno aderito finora: Arci Jesi – Fabriano, Anpi – Jesi, Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”, Spazio Rosso “Umberto Terracini”, Prof. Gabriele Fava, Jesi in Comune, Laboratorio Sinistra, Sinistra Italiana – Federazione di Ancona e Circolo Jesi e Vallesina, Partito della Rifondazione Comunista di Jesi, Federazione Anarchica Italiana – sezioni di Jesi e Chiaravalle, Gruppo Anarchico “Kronstadt” – Senza fissa dimora – Ancona, Federazione Giovani Socialisti – Marche.

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volantino

Solidarity with the Kurdish People.

   Come anarchisti e libertari delle Marche saremo presenti in forma organizzata ad entrambi i presìdi indetti in Ancona per la giornata del 12 ottobre, con questo testo,

   Con il popolo curdo per essere solidali e strumentali. Solidali con chi lotta per la libertà, per una società migliore, per combattere l’oppressione militare ed economica, culturale e politica, di cui lo stato turco di Erdogan è l’espressione più rozza di un’oppressione sorretta dal capitalismo e dal militarismo di Trump, Putin e della UE.

   Con il popolo curdo per essere solidali e strumentali. Strumentali perché dalle piazze si renda visibile un antagonismo organizzato e plurale che sappia ridare forza alle istanze di giustizia sociale anche in Italia dove in maniera sempre più marcata si fa avanti una demokratura che taglia diritti, salari, e futuro.

   Con il popolo curdo solidali e strumentali, per sostenere l’autogoverno delle donne e degli uomini liberi, in Kurdistan e in Siria, e ovunque sia possibile. Oltre le frontiere del primo mondo e nelle periferie abbandonate, l’unione fra sfruttati, libera dal padrone, cancella il fascismo e annulla il razzismo.

Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà.

Gruppo Anarchico “Kronstadt”

    (senza fissa dimora) di Ancona

FAI – Federazione Anarchica Italiana

    sez. “M. Bakunin” – Jesi

    sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle

Alternativa Libertaria / FdCA

    sez. “S. Francolini” – Fano / Pesaro

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Comunicati

Assemblea pubblica – 50° Strage di Stato

   Nel 50° anniversario dell’uccisione di Giuseppe Pinelli, le figlie Claudia e Silvia, per ricordare la figura del padre, hanno dato vita alla: “Catena musicale per non dimenticare Giuseppe Pinelli e Piazza Fontana” un’iniziativa diffusa che culminerà il 14 dicembre prossimo con una grande mobilitazione a Milano e nel paese. Al momento hanno già aderito gruppi politici e sindacati, associazioni culturali e artisti, centri sociali e tutto un mondo “altro” che non cede all’oblio e all’ignoranza, ma torna sulla memoria per vivere e cambiare il presente.
   Jesi, in questo, può avere l’occasione, ancora una volta, di mostrare il suo pluralismo di idee, di identità e di solidarietà. Al pari di come ha fatto nei mesi scorsi, contro chi chiudeva i porti, in aiuto di chi salvava vite in mare, sostenendo il progetto di Mediterranea. Jesi, la città in cui dopo un quarto di secolo dalla strage di Piazza Fontana, l’Amministrazione Comunale pose una lapide, a ricordo proprio di Pinelli e di tutte le vittime della strategia della tensione. Jesi, la città in cui due anarchici, un operaio ed un artigiano – Cesare Tittarelli e Duilio Rosini – già nelle prime ore dall’attentato di Piazza Fontana ne denunciavano, lungo le vie, la matrice di destra.
   Fedeli a questo senso di appartenenza comune, consideriamo che sia importante aderire all’iniziativa nazionale per il 50nario, e di farlo assieme, in maniera condivisa, plurale e partecipata. Per ragionare assieme su tutto ciò, invitiamo singoli e gruppi a partecipare all’incontro pubblico del 15 ottobre, alle ore 21, presso i locali del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”.
Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi