Come compagne e compagni del Fabbri di Jesi saremo nella piazza virtuale di questo 25 aprile, allo stesso modo con il quale partecipiamo alla vita reale della società in cui viviamo e lottiamo, per cambiarla, farla più equa e libera da gerarchie economiche, culturali e politiche di sorta. Il giorno della Liberazione torna a parlare di resistenza, più che mai sentita e partecipata contro paure e lutti, sofferenze e miserie, in un filo rosso di solidarietà che lega tutte e tutti, e già nella diversità costruisce il futuro condiviso di un domani di giustizia sociale. Resistere alla pandemia oggi, è già rivendicare un futuro senza le malattie del passato.
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