Anarchia e comunismo scientifico
Un teorico marxista e un anarchico a confronto
Nicolaj Bucharin (1888-1938) entra appena diciottenne nel movimento rivoluzionario e insieme a Lenin (il quale lo considera il teorico più forte e stimato del partito), Trotskij e Stalin contribuirà alla vittoria del bolscevismo in Russia.
Nel 1922 scrive il suo breve opuscolo “Anarchia e comunismo scientifico”, pensato per esser letto dalle masse lavoratrici e scritto in un momento molto difficile per la Russia post-rivoluzionaria.
Momento di rovina economica e decadenza della produzione che lo stesso Bucharin riteneva avesse permesso la perdita della sana psicologia proletaria e la tendenza a degradare il proletariato a condizione di plebe stracciona creando un terreno favorevole alle tendenze anarchiche.
Attraverso le sue parole il teorico marxista vorrebbe estirpare dalle masse popolari in fermento le influenze libertarie, cercando di confutare scientificamente le tesi delle “dottrine anarchiche”.
L’anarchismo viene descritto come una fondiglia prodotta dal disfacimento della società capitalistica e una dissoluzione ideologica del proletariato; una specie di “infezione” da fermare e alla quale si devono contrapporre le idee marxiste sullo stato centrale, la dittatura del proletariato e l’organizzazione della produzione.
La risposta all’ opuscolo (che si è diffuso in tutta Europa) non si fa attendere e sarà Luigi Fabbri(1877-1935) a produrla.
Con un linguaggio semplice e ardito, Fabbri risponde punto su punto alle tesi di Bucharin, sbugiardando la visione dell’anarchismo offerta dall’autore e criticando aspramente l’involuzione autoritaria del comunismo di quegli anni.
Egli rivendica un anarchismo sociale presente e vivo in tutti gli strati del proletariato e nei lavoratori che non vogliono piegarsi a imposizioni di una cerchia ristretta di persone,mettendo in dubbio l’intellettuale scientificità marxista così tanto ostentata e sicura del fatto suo.
Le parole e i modi usati da Bucharin ricordano all’anarchico la dialettica dei gesuiti che a parer suo “insegna a lanciare l’ingiuria senza però volerla dire”, paragonandola a quella falsa e diffamatoria delle questure e della stampa borghese.
Pur trovandosi ideologicamente in profondo contrasto, i due teorici socialisti hanno un aspetto in comune: l’essere vittime della violenza statale e dei regimi della loro epoca.
Bucharin, dopo essere caduto in miseria, verrà accusato da Stalin di molti crimini, subirà un processo e verrà poi fucilato.
Fabbri sarà uno dei tre maestri elementari a rifiutarsi di prestare giuramento a Mussolini e morirà in esilio.
Troverete “Anarchia e comunismo scientifico”nella nostra biblioteca, aperta tutti i Giovedì dalle 21 e 30.