La violenza squadrista di Roma contro la CGIL ha fallito, perché se
voleva colpire le lavoratrici e i lavoratori e le lotte sindacali che
essi rappresentano, queste saranno in piazza sabato prossimo. Sono
state in piazza nello sciopero della galassia del sindacalismo di base
lo scorso lunedì. Le sigle cambiano, le metodologie anche, ma la lotta
della classe operaia per la propria emancipazione è una sola. L’eco
del fallimento di questa azione si è ingrandito inoltre nella grande
partecipazione alla marcia della pace di domenica scorsa e nelle sedi
sindacali presidiate. Va ricordato che lo squadrismo corteggiato dai
partiti di destra non è solo un’operazione elettoralistica, piuttosto
e` l’espressione della violenza e della gerarchia del potere,
l’esaltazione del capo, la fede nel capo – uomo della provvidenza –
mentre la miseria avanza, dandone la colpa al capro espiatorio di
turno. Non basta certo una condanna di maniera contro la violenza tout
court, se non si è disposti anche a condannare la violenza del
profitto liberista, della gerarchia del sistema, della negazione del
welfare. Un appello all’antifascismo questa volta è più sentito che
mai, ma fatto da parte di istituzioni e forze politiche che hanno
assistito – e sostenuto – la distruzione dei diritti sociali in questo
paese, ha scarso valore. La canaglia fascista cresce nella miseria e
nell’ignoranza, pronta ad offrirsi ad un padrone di turno per
alimentare disordine e paura a vantaggio di pochi e a detrimento di
tanti. La parola libertà, così tanto abusata a difesa del proprio
piccolo mondo, va difesa nella solidarietà verso i più deboli, nella
conquista di diritti sociali, nell’affermazione della forza della
ragione e non della ragione della forza.
FAI – Federazione Anarchica Italiana:
Sez. “M. Bakunin” – Jesi
Sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle
Circolo Studi Sociali “O. Manni” – Senigallia
Gruppo Anarchico “Kronstadt” (senza fissa dimora) – Ancona