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T.S.O. volantino
Sabato 19 Maggio

dibattito pubblico con il prof. Giuseppe Galzerano sul caso Mastrogiovanni

Mastrogiovanni muore nel 2009, vittima di un TSO, brutale, prolungato, assurdo.
Una pratica barbara che qualcuno vorrebbe allargare, privatizzare, erigere a metodo scientifico come i manicomi fascisti, nei lager nazisti, nei gulag sovietici.
Una storia di violenza e di terrore, quelli che albergano sempre nelle pieghe di ogni potere annullando la volontà umana, uccidono la persona umana in nome della salute, della cura, dell’ordine, della sicurezza, del mercato e del profitto.

sabato 19 maggio 2012

ore 17 via Pastrengo 2

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Comunicato stampa
Apprendiamo dalla stampa locale che il candidato a sindaco del movimento cinque stelle sproloquia di anarchismi e altro. Certo che per racimolare qualche voto e colmare qualche vuoto argomentativo, prendersela con l’astensionismo anarchico può essere utile, non molto democratico, e sicuramente privo di memoria. Di memoria, in quanto dimentica che nei locali del centro studi libertari in più occasioni sono stati ospitati chi lottava contro la centrale a bio-masse, o contro la TAV o contro la quadrilatero. Dimentica l’impegno degli anarchici – e non solo – contro la turbogas e l’interporto, contro i licenziamenti nelle fabbriche. Si ricorda forse del comitato disoccupati della vecchia Sima portato avanti proprio dall’impegno anarchista? O della partecipazione ai picchettaggi alle quattro del mattino davanti alla Fiat New-Holland? Non sta a noi presentare il curriculum a chi riesce a malapena a distinguersi dalla stessa politica che dice di combattere, a chi è stato capace di negarci la parola in manifestazioni pubbliche. Peccato, il movimento ci piaceva di più quando andava incontro ai cittadini e ai movimenti, in campagna elettorale non riesce a differenziarsi molto da tutti gli altri, a partire dai manifesti “faccia-ta” che con un bel sorriso vogliono rassicurarci della buona futura amministrazione.
Jesi, 3 maggio 2012

Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”
FAI – Federazione Anarchica Italiana
Gruppo “M. Bakunin” – Jesi
Gruppo “F. Ferrer – Chiaravalle
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PRIMO MAGGIO

PRIMO MAGGIO DI LOTTA PER DIRITTI E LAVORO

Ora più che mai i valori del primo maggio vengono sottolineati dai lavoratori. Gli attacchi ai diritti ed al futuro del lavoro in questo paese sono inequivocabili (articolo 18, salari, occupazione) e con la scusa di una crisi creata ad arte si cerca di mettere fuori dalle fabbriche il poco dissenso rimasto mentre i profitti del padronato spalleggiato dalle banche e dai tecnici di turno continuano ad aumentare.Oggi, come molti anni fa, l’unico modo di difendere la vita e la dignità del lavoro è la lotta solidale dei lavoratori. L’unità degli sfruttati impedisce le guerre fra poveri e favorisce la conquista di nuovi garanzie sociali. Come hanno dimostrato nei mesi scorsi i lavoratori del cantiere di Ancona, scendere in piazza paga. Le varie manifestazioni, i blocchi autostradali e la solidarietà che trovano i lavoratori rendono il primo maggio non una ricorrenza ma una giornata viva di lotte e di diritti da rivendicare, non solo per difendere ma per ottenere un futuro di lavoro e di dignità.
Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”FAI – Federazione Anarchica ItalianaGruppo “Michele Bakunin” di JesiGruppo “Francisco Ferrer” di Chiaravalle

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:ore 10.00 Dibattito publicoore 13.00 Pranzo socialeore 18.00 Concerto BOOGIE BOY GUESCIO 

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volantino

Un 25 aprile tecnico
Chissà se il prossimo anni ci sarà più il 25 aprile. Fu rispolverato all’inizio degli anni ’90, dopo il dimenticatoio del decennio precedente, per rispondere all’entrata in scena di Berlusconi. Ora, il cattivo Berlusconi è stato mandato via dal palazzo. Anche Bossi sembra se la passi male. Ora ci sono i “tecnici” che si interessano di fatti, sono pragmatici, rispondono con i numeri e non con le nostalgie del passato. I tecnici che stanno facendo ciò che i mercati vogliono, ciò che le servitù politiche non sono riusciti a fare. Qualcuno parla di fine della politica, ma i politici sono sempre lì, specie l’asse ABC – Alfano, Bersani, Casini – che sostieni le scelte difficili da fare contro la crisi.
Già c’è la crisi. Ma non c’è per tutti. L’1% dei ricchi italiani sarà ancora più ricco, gli altri affonderanno lentamente in un futuro di disoccupazione, liberalizzazione selvaggia del mercato del lavoro (in democrazia la parola schiavitù è brutta, meglio flessibilità). Le piazze vuote non si riempiono di studenti destinati ad una cronica disoccupazione, di lavoratori esodati, di pensionati che non avranno più garantiti sanità ed assistenza.
Come leggere tutto questo. Con la memoria antifascista e democratica che il 25 aprile celebra? Ma la lotta partigiana, l’opposizione al fascismo, la ricostruzione del paese non passò attraverso la negazione della dignità e del futuro. E non fu data in mano a chi dalle sue scuole economiche sentenzia di un mercato capitalista capace sol odi creare lutti e miserie.
Si può parlare oggi di fascismo delle banche, che bruciano speranze ed averi e vengono sostenute da leggi e leggine, anche meschine in qualche caso, pur di garantire loro sempre più denaro, quello degli altri, non di certo dei padroni o dei capi.
Non si può parlare invece oggi di democrazia se un gruppo di parolai nega il futuro alla maggioranza degli italiani, li mette uno contro l’altro, li esclude da qualsiasi scelta. E’ la fine della politica? L’avanzare dell’antipolitica, di quella che fa spettacolo, figlia di un talk show televisivo, di un comico fallito, di un magistrato rampante o dei trafficoni di sempre?
I partigiani sui monti, i gappisti nelle città, ma soprattutto il popolo che diede loro sostegno, stanco di menzogne, di miserie, di morti, di sfruttamento, furono questi che costruirono una politica ed una partecipazione dal basso certi che il fascismo del mercato capitalista sarebbe stato sempre pronto a riprendersi poltrone, seggi, appalti, libertà, vite.
Per noi il 25 aprile è memoria e identità, partecipazione e lotta, costruzione di una società migliore e futuro da condividere, per la difesa dell’articolo 18, di ogni diritto rubato, di ogni garanzia salariale e previdenziale, di ogni pezzo di terra dove vogliano costruire una TAV mangiasoldi e mangia-vite.
La resistenza è oggi nelle lotte degli sfruttati, nel rifiuto delle logiche di morte delle guerre e dei mercati, contro la dittatura dei media e dei tecnici. Noi la crisi non la paghiamo!
FAI – Federazione Anarchica Italiana
Gruppo “M. Bakunin” – Jesi
Gruppo “F. Ferrer” – Chiaravalle
Fip. Via pastrengo 2 – Jesi 
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Apprendiamo dalla stampa con tristezza e sgomento la notizia della morte di Luca Animobono. Come anarchici e libertari di Jesi e della Vallesina non possiamo che unirci al dolore di familiari, amici e colleghi e dei tanti conoscenti che per il suo lavoro di cronista hanno avuto il piacere di conoscerlo, di apprezzarne al professionalità e la pacatezza. Non spetta certo a noi esprimere giudizi sul suo lavoro, ma Luca sapeva unire ad uno stile semplice e lineare, mai infarcito di facili frasi effetto, la capacità di raccontare, fare sintesi, dipingere in poche righe la cronaca di un avvenimento, il profilo di un personaggio, il commento su di una situazione. A fronte di molti che amano cedere alle facili scritture, zeppe di stereotipi o anglicismi, Luca ha saputo dare dignità al lavoro di cronista, quello di provincia, molto spesso dimenticato e fuori dai riflettori e dai facili guadagni. Lo ringraziamo e lo salutiamo per l’ultima volta, inchinandoci di fronte agli insegnamenti derivati dalla quotidianità del suo lavoro e della sua persona.


Jesi, 24 aprile 2012


Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”
FAI – Federazione Anarchica Italiana
Gruppo “Michele Bakunin” di Jesi
Gruppo “Francisco Ferrer” di Chiaravalle