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concerti



DOMENICA 27 APRILE 2014

CONCERTO  con 

LEROY  + 
CINDERELLA’S LEPROSY

FREE ENTRY (COME SEMPRE…)
CENA VEGAN A SEGUIRE

ORE 17,30 PUNTUALI

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Della sanità e della sicurezza, quella vera, quella sul posto di lavoro

fatti di questi giorni accaduti al Pronto Soccorso di Jesi impongono alcune considerazioni, al di là di speculazioni elettoralistiche o retoriche istituzionali.

A nostro avviso più che telecamere (ancora!) o presidi di polizia, di ben altre cose ha bisogno il Pronto Soccorso di Jesi, e anche quelli di altri ospedali della zona.
C’è bisogno di maggior personale infermieristico, OSS e medico, di riduzione dei carichi di lavoro, di ambienti maggiormente agevoli e confortevoli per pazienti, familiari e professionisti.
C’è bisogno di correggere le carenze sanitarie che portano a fare del Pronto Soccorso il primo luogo/servizio in cui si cercano risposte a bisogni di salute.
C’è bisogno di organizzare meglio l’offerta sanitaria e dell’emergenza e non tagliare posti letto e servizi indiscriminatamente (chiusura dei piccoli ospedali) senza prevederne le ricadute.

Il Pronto Soccorso di Jesi parla del fallimento del modello aziendalistico che la Sanità italiana ha assunto da vent’anni e che è stata buona solo a creare dirigenti strapagati, dimezzare i servizi, tagliare i posti di lavoro e tutelare gli interessi di casta e non della salute pubblica. Basta con professionisti minacciati e picchiati. Basta con le lunghe ore di attesa. Basta con i tagli.

Un paese normale e una sanità normale non hanno bisogno di eroi, per altro o sottopagati o malserviti. Una sanità normale e funzionante ha bisogno di risorse e prospettive di sviluppo. Il resto o sono chiacchiere o soldi mal spesi, come le telecamere.

 FAI – Federazione Anarchica Italiana
Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi
Gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle
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comunicato stampa 12 aprile 2014

Comunicato stampa



Casa de Nialtri: ritorsioni, malgoverno e interessi. Troppi.

A due mesi dallo sgombero manu militari Casa de Nialtri torna a far parlare di sé. La stampa locale riporta che nell’edificio abbandonato hanno trovato posto “sbandati e tossicodipendenti” e pensare che secondo l’amministrazione dorica a marzo sarebbero dovuti iniziare i lavori per un centro per disabili. Molto più celere invece sono state la repressione e le ritorsioni ai danni dei vari occupanti. Dopo la vicenda dell’espulsione di Maurice (scomparso nel nulla) è toccato a Gianluca che si è visto revocare gli arresti domiciliari. Verso di loro e verso chi si è stato coinvolto, va la nostra solidarietà. Sia Maurice sia Gianluca erano stati attivi nel movimento di lotta di Casa de Nialtri. Come dire: prima o poi chi ha l’ardire di opporsi all’arroganza del potere, viene punito. Specie se poi questo potere è messo in discussione. Specie se si rompono le uova nel paniere a chi con il problema dei senza casa, dei rifugiati e degli esclusi, vuole farci qualche profitto. La solidarietà ha i suoi costi del resto, ed anche i suoi guadagni. Non pochi, e interessanti anche fuori Ancona, dato che a Jesi, nell’edificio dell’ex-Cascamificio, si vuole fare un centro di accoglienza. E forse non è un caso che sarà collocato proprio nella zona Sud della città, quella più povera, più a rischio, piena di migranti dove l’integrazione viene fatta a  suon di telecamere per controllare, di fatto, come un grande fratello, il grande ghetto della città dello sport. Ma di questo già avevamo parlato in precedenza: trenta telecamere, soldi spesi male.

12 aprile 2014

Federazione Anarchica Italiana:
– Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi
– Gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle

Gruppo Anarchico Kronstadt – Ancona
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lavoro volantino

Osservatorio INCIDENTI SUL LAVORO – Marche – Mese di Marzo 2014

Continuano inesorabili gli incidenti sul lavoro, nonostante la spaventosa perdita di posti e le ore di cassa integrazione (persi nelle Marche  in tre mesi  20MILA  posti circa)  il 75% di aziende controllate non sono in regola (967 aziende su 42MILa imprese, una goccia nel mare!) i lavoratori che perdono tutele e rischiano la vita pur di mantenere un occupazione sono gli unici che pagano le conseguenze di una rete di profitti che anche con la crisi  per alcuni, non da cenno di rallentare.. Dopo l’ incidente alla  Fiat trattori abbiamo deciso di  tenere sotto osservazione le notizie  che sempre di più passano inosservate  di lavoratori che si trovano protagonisti  di incidenti nella nostra  Regione,  dargli il risalto che spesso   viene relegato ad un trafiletto di giornale, o  al massimo, ai numeri di fine anno dei sindacati. Sappiamo sin da ora che non potrà mai essere che la punta di  un iceberg, visto che solo gli interventi di ambulanze  vengono riportati dai giornali,  gli ancora troppi lavoratori in nero e senza tutele si sognano di denunciare
 un incidente o un insicurezza nello svolgere la propria mansione. Considerando  che ci sono posti in  Regione dove si  lavora per più di 10 ore al giorno e si dorme negli stessi ambienti lavorativi, insalubri e oppressivi spesso con le proprie famiglie.

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lavoro volantino

Job Act – La rottamazione dei lavoratori