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Equa la festa LiberMente

anche quest’anno ci trovate ad  EQUA LA FESTA 2014
 qui il PROGRAMMA COMPLETO https://equalafesta2014.wordpress.com
il 3 – 4 – 5 luglio presso Villa Borgononi a JESI

Venerdì alle 21:30 serata incentrata sulla sanità CHIACCHIERATA con GIULIANO BUGANI regista de l DOCU-FILM “Le Mani Sulla Sanità”

Mani sulla Sanità e’ un documentario che cercherà di far luce su una delle scelte politiche più pericolose per i servizi pubblici che siano accadute negli ultimi anni. Un’opera di inchiesta pensata per l’opinione pubblica, unica vera vittima di questa manovra di tagli ai danni della Sanità Pubblica, perché, appunto, Pubblico è la parola che si aggira come un fantasma in mezzo alla nuova scena politica, che vede amministratori e direttori amministrativi crocifiggere la Sanità di tutti. Un lavoro documentaristico nato pochi mesi fa, dopo il grottesco annuncio di chiudere o eliminare alcuni servizi nei Poliambulatori di Bologna.
Esistono, infatti, numeri e dati che ancora non vengono resi noti dagli amministratori della Regione Emilia Romagna, ma che, tuttavia, si stanno per palesare a tinte molto fosche . Mille, duemila, forse tremila posti letto da cancellare. Uno, dieci, venti, o forse più, Ospedali Pubblici da chiudere. E quant’altro ancora vi puo’ essere dietro la maschera del silenzio?

Cosa possono fare i cittadini per difendere i propri diritti, le proprie conquiste, il proprio futuro?

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dal cuore della bibblioteca Equa la festa LiberMente

equa la festa – biblioteca circolante

anche quest’anno ci trovate ad  EQUA LA FESTA 2014
 qui il PROGRAMMA COMPLETO https://equalafesta2014.wordpress.com
il 3 – 4 – 5 luglio presso Villa Borgononi a JESI

nel nostro spazio iniziamo Giovedì dalle 18 in poi parlando e portando parte della BIBLIOTECA CIRCOLANTE,(che si trova presso la nostra sede in via Pastrengo 2) libri da scambiare,regalare,trovare,prestare,restituire….

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volantino

mondiali di guerra

MONDIALI…DI GUERRA?
Sono iniziati i mondiali di calcio, ed è la volta del Brasile, e come per tutte le grandi opere (olimpiadi, etc.), la competizione si carica delle stesse pratiche consolidate: profitti capitalisti contro diritti umani. In questa occasione nel Brasile, da poco diventata 7^ potenza mondiale – e non certo per meriti di redistribuzione di ricchezza – l’aumento vorticoso delle disuguaglianze sociali ed economiche è ancora più evidente, secondo l’idea di sfruttare lo sfruttabile ed accumulare ricchezza per pochi.
            E’ quanto accade in maniera distruttiva a livello mondiale, da dieci anni a questa parte, con un capitalismo internazionale che investe in paesi senza alcuna tutela sindacale, ambientale e welfare strutturato, con governi complici, o dove questo esiste – la vecchia Europa – richiama al loro dovere i governi nel sostegno al taglio delle garanzie sociali e sindacali.
             Risorsa umana o naturale, ambientale o sociale, tutto viene sacrificato per il profitto del potere capitalista e degli interessi di pochi. Chi si oppone subisce arresti (anche preventivi), pallottole (non sempre di gomma), espulsione (dalle città – gentrificazione -), dal lavoro, dalla società. Quando tutto ciò non basta, una bella guerra è sempre pronta per rimescolare le carte geo-politiche, far arricchire multinazionali di vario tipo, terrorizzare gli schiavi di sempre.
            E se per caso regimi corrotti cadono sotto i colpi della rivolta popolare, come è stato in qualche paese del Nord Africa, o in Medio-Oriente eserciti e chiese di vario tipo si mobilitano per riprendere il controllo del potere, e avviare nuovi affari, con il beneplacito dei governi occidentali.
            In questo quadro le proteste che si susseguono da mesi in Brasile si legano ad una rivendicazione di tipo politico/sociale di un utilizzo della spesa pubblica a favore della popolazione con scuole e ospedali invece che andar ad ingrassare le multinazionali che si muovono dietro gli incontri internazionali del calcio.
            Il 55% dei brasiliani non vuole questo campionato. Se la loro protesta continuasse, legando contestazione alle grandi opere e rivendicazioni sociali – come è avvenuto per la lotta dei lavoratori della metropolitana di Rio – l’esercitò brasiliano dovrà allargare il suo campo di battaglia dalle sole favelas a tutto il Brasile. Pratica non nuova in Latino America. Pratica non nuova, anche se su scala ridotta nella democratica Italia della tirannide del “sistema Tav”.  Guerra interna o esterna i casi ormai diventano sempre più frequenti solo un unione di intenti tra sfruttati potrà opporsi all’avanzare incontrastato del capitale che schiaccia l’umano.

F.A.I. – Federazione Anarchica Italiana

M.Bakunin – Jesi
F.Ferrer – Chiaravalle


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mostra fotografica

luci e ombre – mostra fotografica colletiva

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astensionista volantino

Risparmiare

RISPARMIARE 

C’è la crisi, e in nome suo si può fare di tutto. Si deve risparmiare. Si risparmia sulla sicurezza e i morti ed gli infortuni sul lavoro continuano. Si risparmia nei servizi e il welfare italiano non riescono a garantire sanità e pensioni degne.
Si risparmia sui salari, e precarietà e miseria dilagano. Come se non bastasse si risparmia anche sugli spazi di comunicazione e partecipazione politica: dallo scorso dicembre il governo Letta ha tolto la propaganda indiretta elettorale per far risparmiare i comuni nelle spese per l’allestimento degli spazi appositi. Via chi non fa parte delle liste.
Via anche la possibilità per gli anarchici di poter dire il loro pensiero politico durante le elezioni. Insomma c’è la crisi e si deve risparmiare su tutto, anche sulla democrazia costituzionalmente garantita.
Nei vuoti spazi elettorali, dove manifesti di ogni tipo, ma che sembrano tutti uguali e cercano l’attenzione dell’elettore, da quest’anno i manifesti anarchici non ci saranno.
Peccato, uno spazio in meno, per chi non ha radio, quotidiani, televisioni per divulgare libertà e controinformazione. E’ l’ennesimo esempio che questo paese sta scivolando verso una democratura di fatto, dove dissenso e libertà, diritti e garanzie, prospettive e cambiamenti saranno sempre più vuoti concetti di periodiche dichiarazioni ad effetto mediatico.
In un paese dove si diffonde maggiormente lo slogan di un tifoso su una maglietta o l’esternazione della velina di turno, piuttosto della voce delle vittime delle tante e quotidiane politiche di risparmio. Ma, forse, non sarà così per sempre, le bugie, si sa, hanno le gambe corte.


F.A.I. – Federazione Anarchica Italiana:
– gruppo “Michele Bakunin” – Jesi;
– gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle.

Gruppo Anarchico “Kronstadt” – Ancona