Categorie
manifestazione

Sab 29 gennaio – Nebbie d’Agosto

Categorie
antifascismo concerti manifestazione manifesto pranzo sociale volantino

25 aprile 2016 – PranzoSociale – concerto Brancoro

LA RESISTENZA VIVE NELLE LOTTE DEGLI SFRUTTATI E DI CHI VIENE RESPINTO

25 APRILE 2016

– ORE 11:00 CORTEO
– ORE 12:30 CIRCA PRANZO SOCIALE
– ORE 18:00 CONCERTO CON BRANCORO da Roma

Cantiamo la storia, il lavoro, le lotte e le rivendicazioni di ieri e di oggi

BRANCORO è un Branco di voci sciolte un  laboratorio di sedicenti coriste/i uniti dalla
convinzione che i canti politici aiutino a  tenere accesa la fiamma della libertà

Categorie
1° Maggio 1°MAGGIO antifascismo aperitivo cena sociale infopoint manifestazione

prossime iniziative

18 Aprile Info-point su lavoro e sicurezza
25 Aprile partecipazione corteo anniversario con i nostri contenuti
1 Maggio comizio e giornata conviviale per chi non va all’appuntamento No-Expo 2015

Categorie
manifestazione volantino

12 dicembre 2013


12 dicembre

Il giorno delle stragi



Il 12 dicembre del 1969, alle ore 16,37 scoppiava una bomba presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano: 16 i morti, 87 i feriti. Altre tre bombe esplodevano a Roma, ed una veniva disinnescata a Milano. E’ l’inizio della strategia della tensione che ha visto in un anno 145 attentati funzionali a creare un clima di paura, repressione, sospetto, e persecuzione di ogni forma di dissenso: politico, civile e sindacale. Tre giorni dopo, la diciassettesimavittima innocente di Piazza Fontana, in un clima da caccia alle streghe, sarà il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli che volerà fuori da una finestra al 4° piano della Questura di Milano durante un interrogatorio. Il disegno è chiaro: fermare nel sangue una feconda stagione di lotte e di cambiamento civile. Altre stragi seguiranno in altre piazze (Brescia), nelle stazioni e sui treni (Italicus, Bologna, San Benedetto Val di Sambro). Stragi di stato le chiameranno, prodotto di una visione terrorista, fascista e mafiosa della società, che aveva dato il suo saluto alla neonata Repubblica Italiana a partire dalla strage di contadini a Portella della Ginestra, in Sicilia, nel 1947.

Il 12 dicembre, una data che sembra così lontana, ma che rimane di attualità tremenda in una società dove nuovi problemi, e vecchi pericoli si riaffacciano. Se lo stragismo politico e mafioso sembranoappartenere al passato, non per questo non si continua a morire innocenti a causa di una società gerarchica, corrotta e avida solo di profitto e potere. Si muore in fabbrica per un lavoro precario, pericoloso, sottopagato … negato. Si muore davanti alle coste italiane in cerca di un futuro migliore, in fuga da guerre e miserie. In fuga da guerre che si chiamano missioni di pace. Si muore a casa, ammazzati dal coniuge, o in galera, vittime di un sistema penitenziario che lascia ben poco spazio alla “redenzione”. Si muore per una pioggia torrenziale o una calamità in un territorio saccheggiato dagli sciacalli della politica e dell’economia. Muore di freddo nelle strade chi non ha più casa e lavoro. Si muore di razzismo per squadracce e imbonitori televisivi che prosperano in un mondo dove violenza e profitto si fanno legge.

Il 12 dicembre parla di una società che fa dell’ingiustizia il suo orizzonte stragistico quotidiano, in cui si rubano futuro e speranze, si tolgono dignità e lavoro, si fa della menzogna una verità ufficiale e dell’oblio il filo della memoria spezzato per il mantenimento del sistema di potere.

Il 12 dicembre 2013, alle 18,30 presso l’atrio del Comune di Jesi

per mettere fiori alla lapide delle vittime dello stragismo, per dire parole in loro onore. Ci ritroveremo per riaffermare e denunciare quanto detto, per non rassegnarci alla violenza, riannodare i fili della memoria, rafforzare reti sociali e solidali e continuare a costruire dal basso una società più giusta per chi non ha un lavoro, una casa, una libertà. Aderiscono: Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”, Jesi; ANPI, Jesi; Arci Jesi e Fabriano, Associazione Spazio Ostello, Jesi; Associazione Italia Cuba, Senigallia;Associazione Antigone Marche; Casa delle Donne, Jesi; Casa delle Culture, Jesi; Libera contro le Mafie, Jesi.


Fip. Via Pastrengo 2 – Jesi


Categorie
manifestazione volantino
SAREMO PRESENTI ALLA MANIFESTAZIONE.

MANIFESTAZIONE
per l’Ospedale di Chiaravalle
Sabato 1 giugno, ore 17, da P.zza Mazzini
Con delibera del 20 maggio scorso la Regione Marche ha stabilito la chiusura di fatto dell’Ospedale di Chiaravalle. Nessuna volontà di mediazione e di ascolto delle richieste di cittadini, sindaci e lavoratori è stata manifestata. Quello che è stato concesso ad altri territori è stato negato a Chiaravalle e comuni limitrofi, presto non ci saranno più la Medicina, il Pronto Soccorso, il Laboratorio Analisi e la Day Surgery.
Come funzionerà e cosa garantirà la futura Casa della Salute a Chiaravalle non è stato chiarito dalla Regione Marche. Cosa perderanno i cittadini in termini di assistenza e qualità della salute è sotto gli occhi di tutti. Perché a Chiaravalle si chiude un ospedale e in altre città no? Perché c’è una sanità di serie A e una di serie B?
In qualità di utenti, cittadini e lavoratori non accettiamo la politica di iniquità messa in piede dalla regione e chiamiamo forze politiche, sindacali, associazionismo e cittadini a manifestare per la difesa del diritto alla salute, per una
EQUITA’ NELLA SANITA’
contro la chiusura dell’Ospedale
Comitato cittadino per la sanità locale e Comitato dei lavoratori
per la difesa dell’Ospedale di Chiaravalle dell’Ospedale di Chiaravalle

fip. Via Rosselli 176, Chiaravalle