Categorie
T.S.O. volantino
Sabato 19 Maggio

dibattito pubblico con il prof. Giuseppe Galzerano sul caso Mastrogiovanni

Mastrogiovanni muore nel 2009, vittima di un TSO, brutale, prolungato, assurdo.
Una pratica barbara che qualcuno vorrebbe allargare, privatizzare, erigere a metodo scientifico come i manicomi fascisti, nei lager nazisti, nei gulag sovietici.
Una storia di violenza e di terrore, quelli che albergano sempre nelle pieghe di ogni potere annullando la volontà umana, uccidono la persona umana in nome della salute, della cura, dell’ordine, della sicurezza, del mercato e del profitto.

sabato 19 maggio 2012

ore 17 via Pastrengo 2

Categorie
volantino

Un 25 aprile tecnico
Chissà se il prossimo anni ci sarà più il 25 aprile. Fu rispolverato all’inizio degli anni ’90, dopo il dimenticatoio del decennio precedente, per rispondere all’entrata in scena di Berlusconi. Ora, il cattivo Berlusconi è stato mandato via dal palazzo. Anche Bossi sembra se la passi male. Ora ci sono i “tecnici” che si interessano di fatti, sono pragmatici, rispondono con i numeri e non con le nostalgie del passato. I tecnici che stanno facendo ciò che i mercati vogliono, ciò che le servitù politiche non sono riusciti a fare. Qualcuno parla di fine della politica, ma i politici sono sempre lì, specie l’asse ABC – Alfano, Bersani, Casini – che sostieni le scelte difficili da fare contro la crisi.
Già c’è la crisi. Ma non c’è per tutti. L’1% dei ricchi italiani sarà ancora più ricco, gli altri affonderanno lentamente in un futuro di disoccupazione, liberalizzazione selvaggia del mercato del lavoro (in democrazia la parola schiavitù è brutta, meglio flessibilità). Le piazze vuote non si riempiono di studenti destinati ad una cronica disoccupazione, di lavoratori esodati, di pensionati che non avranno più garantiti sanità ed assistenza.
Come leggere tutto questo. Con la memoria antifascista e democratica che il 25 aprile celebra? Ma la lotta partigiana, l’opposizione al fascismo, la ricostruzione del paese non passò attraverso la negazione della dignità e del futuro. E non fu data in mano a chi dalle sue scuole economiche sentenzia di un mercato capitalista capace sol odi creare lutti e miserie.
Si può parlare oggi di fascismo delle banche, che bruciano speranze ed averi e vengono sostenute da leggi e leggine, anche meschine in qualche caso, pur di garantire loro sempre più denaro, quello degli altri, non di certo dei padroni o dei capi.
Non si può parlare invece oggi di democrazia se un gruppo di parolai nega il futuro alla maggioranza degli italiani, li mette uno contro l’altro, li esclude da qualsiasi scelta. E’ la fine della politica? L’avanzare dell’antipolitica, di quella che fa spettacolo, figlia di un talk show televisivo, di un comico fallito, di un magistrato rampante o dei trafficoni di sempre?
I partigiani sui monti, i gappisti nelle città, ma soprattutto il popolo che diede loro sostegno, stanco di menzogne, di miserie, di morti, di sfruttamento, furono questi che costruirono una politica ed una partecipazione dal basso certi che il fascismo del mercato capitalista sarebbe stato sempre pronto a riprendersi poltrone, seggi, appalti, libertà, vite.
Per noi il 25 aprile è memoria e identità, partecipazione e lotta, costruzione di una società migliore e futuro da condividere, per la difesa dell’articolo 18, di ogni diritto rubato, di ogni garanzia salariale e previdenziale, di ogni pezzo di terra dove vogliano costruire una TAV mangiasoldi e mangia-vite.
La resistenza è oggi nelle lotte degli sfruttati, nel rifiuto delle logiche di morte delle guerre e dei mercati, contro la dittatura dei media e dei tecnici. Noi la crisi non la paghiamo!
FAI – Federazione Anarchica Italiana
Gruppo “M. Bakunin” – Jesi
Gruppo “F. Ferrer” – Chiaravalle
Fip. Via pastrengo 2 – Jesi 
Categorie
aperitivo incontro con autore volantino

Spazi d’arte e libertà”, è l’iniziativa organizzata dal centro Studi  Libertari “Luigi Fabbri di Jesi, con il sostegno e la partecipazione attiva dei giovani artisti jesini. A partire da sabato 14, con inaugurazione alle ore 18, per altri due fine settimana consecutivi –  tutti i pomeriggi a partire dalle 16, dal venerdì alla domenica – si terrà una mostra d’arte nei locali di Via Pastrengo 2 a Jesi, inserendo nell’alveo naturale della cultura senza gerarchie e senza mercanti, l’espressione libera di ogni forma d’arte creativa.
Durante ogni apertura si affiancheranno ulteriori iniziative di live performance (l’arte riprodotta direttamente oltreché essere esposta), musica,  dibattito (contro la guerra in previsione per il 22 aprile prossimo) e consultazione dei materiali documentari dell’archivio Fabbri. E’ il primo atelier di primavera che viene inaugurato in città fuori da ogni logica del profitto, aperto al pubblico e gratuito, per dare voce all’arte e alla cultura come libere espressioni individuali e comunitarie.

Categorie
volantino

L’ARTICOLO 18 NON SI TOCCA


il governo Monti è riuscito là dove il governo Berlusconi aveva fallito, mettere le mani sull’articolo 18 della legge 300 del 1970 che garantisce di non essere licenziati in base al totale arbitrio padronale. Nello stesso tempo vengono ridimensionati gli ammortizzatori sociali.


in questi anni altre conquiste di fondo sono state stracciate dal padronato e dai governi che si sono susseguiti: un contratto nazionale di lavoro adeguato per tutti, andare in pensione in tempi ragionevoli, un mercato del lavoro basato sul contratto a tempo indeterminato e non la precarietà dilagante che coinvolge i giovani, ma anche i meno giovani. 
Il governo Monti Napolitano Fornero rappresenta fino in fondo gli interessi delle banche e del padronato: la cancellazione dell’articolo 18 lascia liberi i padroni di ricattare i dipendenti ogni giorno, di cacciarli, di impedire l’organizzazione di un reale sindacato dei lavoratori.Dicono “la libertà di licenziamento porta sviluppo economico”; è la più grande balla mai sentita; serve solo a sfruttare di più gli operai; tutte le misure prese da Berlusconi e poi da Monti precipitano il paese nella recessione economica.
I sindacati hanno la gravissima responsabilità di aver avallato una finta trattativa con il Governo deciso solo a fregare la classe lavoratrice. La CGIL dichiara la sua contrarietà alla manomissione dell’articolo 18, ma la più grande organizzazione di massa del paese non avrebbe mai dovuto sedersi a quel tavolo chiamando da subito alla mobilitazione e alla lotta come aveva chiesto la FIOM e come proponevano i sindacati di base. In questi ultimi giorni ci sono stati importanti scioperi e manifestazioni in molte fabbriche e città. E’ questa la strada da seguire per battere un governo che vuole lo scalpo della classe operaia.
Rispondiamo con la lotta al violento attacco del governo Monti.


Rialziamo la testa per difendere i nostri diritti e il nostro futuro e quello dei nostri figli 
– Difendiamo l’articolo 18,
– Difendiamo i salari e l’occupazione,
– Serve un salario sociale e un salario minimo garantito,
– Rivogliamo il diritto alle pensioni di anzianità.


in Portogallo (22/03) ed in Spagna (29/03) stanno già scioperando contro le riforme del lavoro, costruiamo anche noi lo 
SCIOPERO E LA MOBILITAZIONE GENERALE




Federazione Anarchica Italiana
sez. – M.Bakunin – Jesi
sez- – F.Ferrer – Chiaravalle


via Pastrengo 2 Jesi

Categorie
cena sociale volantino
sabato 3 marzo cena sociale di sottoscrizione  punto info di solidarietà  NO-Tav 
 





LA LOTTA POPOLARE NON SI FERMA



Le lotte di questi giorni del movimento No-Tav sono lo specchio dell’attuale situazione repressiva: chi protesta per la difesa dei propri diritti viene punito con botte, gas lacrimogeni, calunnie, detenzione …


Quella dei No-Tav è la sfida di chi si batte per l’interesse generale contro l’arroganza di chi vuole imporre con la forza un’opera inutile, dannosa, costosissima (la Tav Torino-Lione costerà 22 miliardi). Un movimento che è punto di riferimento per i tanti che si battono per la salvaguardia del territorio e contro lo spreco di denaro pubblico, un movimento radicato, capace di autogestirsi e resistere.
I No-Tav rappresentano una sfida intollerabile per padroni e governanti. Un governo deciso a calpestare la volontà di un popolo, la cui strategia è celare le ragioni della lotta di un movimento che non riesce a fermare, dichiarando la Val Susa luogo di interesse militare. La disinformazione mediatica in tutto ciò svolge il suo ruolo.

Il 1° marzo scorso i No-Tav occupano l’autostrada seduti a terra tra slogan e canti, poi la polizia li porta via di peso, allontana i giornalisti, piazza gli idranti, cala le visiere, indossa le maschere anti-gas. I No-Tav vengono sospinti giù dalla rampa, e la repressione dilaga fin dentro il paese. Tante case si sono aperte per raccogliere i No-Tav. La polizia dà la caccia a chi cerca rifugio, fa a pezzi un ristorante, sbatte la gente contro il muro. Questa è la violenza del potere col passamontagna, verso una valle che si difende.

In molte città italiane la solidarietà militante si fa sentire con numerosi, partecipati e in molti casi pacifici, cortei. Ad Ancona, la solidarietà portata in piazza viene accolta con una carica a freddo senza permettere nessuna manifestazione di dissenso.

Nel quadro generale continua a dominare la complicità di molti media asserviti nel fare disinformazione, per criminalizzare un movimento popolare che ha saputo autorganizzarsi per la difesa del suo territorio, che è sceso in strada con anziani e bambini perché vuole un futuro migliore di questo presente fatto di sfruttamento e repressione, di governanti che tagliano sulla salute, sull’istruzione e sulle pensioni, ma intanto sperperano soldi per la guerra e per la realizzazione di progetti inutili e dannosi.

La forza delle ragioni No-Tav è più forte della ragione della forza del potere mascherato in tenuta anti-sommossa, di chi violenta il popolo che dovrebbe difendere, di chi diviene braccio armato dei soliti ricchi imprenditori.

La lotta No-Tav è la nostra lotta. La lotta degli sfruttati contro gli sfruttatori.



Federazione Anarchica Italiana 
Sez. “M. Bakunin” Jesi
Sez. “F.Ferrer” Chiaravalle