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CINEMA LIBERTARIO – Al Centro Studi Libertari Luigi Fabbri
SESSUALITA’ IN PELLICOLA
Ingresso Libero 
la rassegna dura un mese e inizia 
LUNEDI 5 MAGGIO 2014

5 maggio ore 21:15
KINSEY – di Bill Condon – 2004

12 Maggio ore 21:15
THE SESSION – di Ben Lewin – 2012

19 Maggio ore 21:15
VENERE IN PELLICCIA – di Roman Polanski – 2013

26 Maggio ore 21:15
LO SCONOSCIUTO DEL LAGO di Alain Guiraudie – 2013

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1° Maggio 1°MAGGIO concerti lavoro

BANDITI ! 
Questo diventeranno i lavoratori che continueranno ad opporsi a chi in nome del dare lavoro svende ai padroni i diritti e le dignità che con le lotte, le morti e i sacrifici la classe lavoratrice si è conquistata. Dalle otto ore lavorative (oggi un lusso) ai giorni di festa e di riposo che in nome della produttività scompaiono. Così con la precarizzazione del lavoro vogliono renderci servi e legati, dettarci i tempi di vita, di morte e di malattia.
Solo riscoprendo la solidarietà ed il battersi per ottenere migliori condizioni si vedrà una nuova stagione di speranza per chi come unica certezza ha la precarietà.

Comizio in Via Pastrengo 2 Jesi ore 11:00
Pranzo sociale e socialità a partire dalle 13:00
CONCERTO con la BANDA LA VALLIERE ore 18:00

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concerti



DOMENICA 27 APRILE 2014

CONCERTO  con 

LEROY  + 
CINDERELLA’S LEPROSY

FREE ENTRY (COME SEMPRE…)
CENA VEGAN A SEGUIRE

ORE 17,30 PUNTUALI

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Della sanità e della sicurezza, quella vera, quella sul posto di lavoro

fatti di questi giorni accaduti al Pronto Soccorso di Jesi impongono alcune considerazioni, al di là di speculazioni elettoralistiche o retoriche istituzionali.

A nostro avviso più che telecamere (ancora!) o presidi di polizia, di ben altre cose ha bisogno il Pronto Soccorso di Jesi, e anche quelli di altri ospedali della zona.
C’è bisogno di maggior personale infermieristico, OSS e medico, di riduzione dei carichi di lavoro, di ambienti maggiormente agevoli e confortevoli per pazienti, familiari e professionisti.
C’è bisogno di correggere le carenze sanitarie che portano a fare del Pronto Soccorso il primo luogo/servizio in cui si cercano risposte a bisogni di salute.
C’è bisogno di organizzare meglio l’offerta sanitaria e dell’emergenza e non tagliare posti letto e servizi indiscriminatamente (chiusura dei piccoli ospedali) senza prevederne le ricadute.

Il Pronto Soccorso di Jesi parla del fallimento del modello aziendalistico che la Sanità italiana ha assunto da vent’anni e che è stata buona solo a creare dirigenti strapagati, dimezzare i servizi, tagliare i posti di lavoro e tutelare gli interessi di casta e non della salute pubblica. Basta con professionisti minacciati e picchiati. Basta con le lunghe ore di attesa. Basta con i tagli.

Un paese normale e una sanità normale non hanno bisogno di eroi, per altro o sottopagati o malserviti. Una sanità normale e funzionante ha bisogno di risorse e prospettive di sviluppo. Il resto o sono chiacchiere o soldi mal spesi, come le telecamere.

 FAI – Federazione Anarchica Italiana
Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi
Gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle
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comunicato stampa 12 aprile 2014

Comunicato stampa



Casa de Nialtri: ritorsioni, malgoverno e interessi. Troppi.

A due mesi dallo sgombero manu militari Casa de Nialtri torna a far parlare di sé. La stampa locale riporta che nell’edificio abbandonato hanno trovato posto “sbandati e tossicodipendenti” e pensare che secondo l’amministrazione dorica a marzo sarebbero dovuti iniziare i lavori per un centro per disabili. Molto più celere invece sono state la repressione e le ritorsioni ai danni dei vari occupanti. Dopo la vicenda dell’espulsione di Maurice (scomparso nel nulla) è toccato a Gianluca che si è visto revocare gli arresti domiciliari. Verso di loro e verso chi si è stato coinvolto, va la nostra solidarietà. Sia Maurice sia Gianluca erano stati attivi nel movimento di lotta di Casa de Nialtri. Come dire: prima o poi chi ha l’ardire di opporsi all’arroganza del potere, viene punito. Specie se poi questo potere è messo in discussione. Specie se si rompono le uova nel paniere a chi con il problema dei senza casa, dei rifugiati e degli esclusi, vuole farci qualche profitto. La solidarietà ha i suoi costi del resto, ed anche i suoi guadagni. Non pochi, e interessanti anche fuori Ancona, dato che a Jesi, nell’edificio dell’ex-Cascamificio, si vuole fare un centro di accoglienza. E forse non è un caso che sarà collocato proprio nella zona Sud della città, quella più povera, più a rischio, piena di migranti dove l’integrazione viene fatta a  suon di telecamere per controllare, di fatto, come un grande fratello, il grande ghetto della città dello sport. Ma di questo già avevamo parlato in precedenza: trenta telecamere, soldi spesi male.

12 aprile 2014

Federazione Anarchica Italiana:
– Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi
– Gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle

Gruppo Anarchico Kronstadt – Ancona