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Infopoint 02/04/2016

REFERENDUM

Il prossimo 17 aprile ci sarà il referendum sulle trivelle, circa una cinquantina, che hanno la concessione di estrazione entro le dodici miglia dalla costa, con scadenza di autorizzazione attorno il 2020. Il governo nella legge di stabilità prevede un rinnovo fino ad esaurimento del giacimento. Il fronte del SI si oppone a questo e quello del NO parla della crisi, dell’energia e dei posti di lavoro. Il rischio di un mancato quorum è alto, visto anche l’atteggiamento del partito di governo, non potrebbe essere altrimenti, che prima si schiera a difesa dell’ambiente, poi … a difesa del governo e invita all’astensione.

Qualunque sia l’esito il rischio di un ulteriore avanzamento della disaffezione della politica è alto. E non a torto, anche perché da questa politica, istituzionale, e da questi politici (tutti), più lontani si sta, meglio è. Vista la fine democratica con cui è stata rispettata la scelta popolare contro la privatizzazione dell’acqua è alto il timore che “… tanto alla fine fanno come pare a loro!”. Le uniche certezze a questo punto sono quelle di sempre: sperare che basti solo una scheda per ottenere democrazia, rischia di creare nei fatti diritti, libertà, sicurezze … di carta. La partecipazione popolare, le scelte condivise, le lotte collettive (vedere gli esempi contro la TAV, Dal Molin, Muos, etc.), la politica fatta dal basso forse qualche certezza di libertà in più la danno.

Il resto sono chiacchiere e viscere, strumentalizzazioni di segreteria ed elettorali. Le questioni ambientali o del lavoro possono avere bisogno del sostegno della scelta referendaria, di quando in quando, ma la certezza delle libertà può essere data solo dall’esercizio delle stesse.

L’unica cosa certa è che l’esito di questo referendum, qualsiasi esso sia, non inciderà sulle condizioni di vita dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati o sullo sfruttamento dei territori. Fino a quando non cambieremo radicalmente l’attuale sistema di produzione, che ha come fine arricchire le multinazionali, in barba alla qualità della vita della salute sia degli uomini che dei territori, le nostre condizioni di vita non potranno che peggiorare. Per non rassegnarsi ad essere carne da macello in guerre o attentati, miserie economiche o dittature mediatiche e di mercato, la società si cambia dal basso, si fa più giusta fra sfruttati, si sogna e si difende lottando.

F.A.I. Federazione Anarchica Italiana
Sez. “M. Bakunin” Jesi        
Sez. “F. Ferrer” Chiaravalle
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Cineforum 31/03/2016 Close up

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concerti

Domenica 27 Marzo

 Domenica 6 Marzo 
ore 17:30
come sempre ingresso libero!
a seguire cena vegan
con:
Tonto
Lo-fi furious beats
Paperoga 
Noise core

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cineforum Proiezione

Cineforum 24/03/2016 Eau Argentée

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osservatorio infortuni

Osservatorio infortuni sul lavoro Gennaio – Febbraio 2016

Gennaio – Febbraio 2016

Il nuovo anno non si discosta molto dal passato, siamo di nuovo qui a contare morti e feriti. I morti urlano

nelle stesse maniere, sempre schiacciati da carichi, finiti sotto una pressa, caduti da altezze. Nulla cambia, così come le storie che ci raccontano su sicurezza e luoghi di lavoro, ma la realtà di tutti i giorni, di chi è costretto a subire il ricatto lavoro/sicurezza, lavoro/salute è sempre la stessa, una partita persa in partenza. 
In due mesi già 2 morti e 3 feriti gravissimi. Storie che si susseguono, vite che finiscono o che intraprendono la via silenziosa del dopo infortunio con tutte le conseguenze che porta. In regione 

continua la moria di posti di lavoro, in sette anni ne sono andati persi 15 mila. Il crollo del sistema Marche spaventa / è spaventoso, dal 2008 al 2015 il distretto tessile ha perso il 50% delle aziende, il distretto del legno il 23%, la meccanica il 22%, il calzaturiero il 17% le lavorazioni in metallo il 23% nonostante la regione, con il Fondo di Garanzia Marche, abbia garantito quasi 1 miliardo di aiuto alle imprese. Sembra evidente che è uso comune raccontare favole per chi è al governo di regione e stato, tutto va per il meglio 

addirittura si racconta di aumento dei posti indeterminati, quando ormai la parola ha cambiato significato.
La realtà è che i lavoratori non riescono più ad avere voce in capitolo sulla finanza e vedono schiacciati diritti, sicurezza e stabilità lavorativa. I sindacati non riescono neppure ad ottenere il pagamento degli stipendi, come alla Sepa di Jesi che ha ben 11 mensilità arretrate, c’è addirittura chi in agricoltura festeggia

un calo degli infortuni del 3% su l’anno precedente quando il dato spaventoso  è che nel 2015 il 10% dei lavoratori in agricoltura nelle Marche ha subito un infortunio, alla faccia della sicurezza. La regione più manifatturiera d’Italia sta modificando radicalmente  il suo sistema produttivo a discapito dei lavoratori. Questo nuovo anno se non darà una spinta in consapevolezza a chi affronta i problemi di vita e di lavoro in solitudine per una nuova socialità fatta di solidarietà e voglia di mettersi in gioco in prima persona per cercare di ottenere un mondo più equo, sarà solo un’ altro  anno di lacrime e sangue sia sul lato lavorativo che, come registriamo costantemente, su  quello degli infortuni

10 Gennaio – Falconara – macchinista del frecciarossa cade battendo il volto e a terra perde i sensi, trasportato in ospedale.
14 Gennaio – Senigallia – operaio di 37 anni rimane schiacciato in una pressa, soccorso in elicottero in gravissime condizioni per schiacciamento toracico

15 Gennaio – Ripatransone – falegname di 45 anni si trancia due dita della mano

21 Gennaio – Ascoli – in una falgnameria un operaio di 44 anni si amputa due dita con una sega circolare trasportato in elicottero in ospedale

26 Gennaio – Ascoli – stabilimento ceci siderurgica, un operaio  di 61 anni muore schiacciato sotto travi di acciaio che stava caricando con una gru
4 Febbraio –  Esanatoia – agricoltore di 65 anni muore schiacciato da una rotoballa

                   – Montegranaro – uomo di 47 anni cade mentre esegue      lavori di potatura traumi alla testa e in diverse parti del corpo

                  –  Senigallia – agricoltore di 79 anni muore colpito dalla motozappa all’addome

8 Febbraio – Acquaviva – operaio rimane schiacciato sotto il carico di una gru elisoccorso, in gravissime condizioni

12 Febbraio – San giorgio di Pesaro  – operaio di 39 anni della tecnoluce rimane gravemente ferito al volto e agli arti superiori per l’esplosione a distanza ravvicinata del quadro elettrico su cui stava lavorando elisoccorso

16 Febbraio – Fano – incendio alla vibb verniciature ferito uno  dei cotitolari con ustioni al volto e alle braccia

29 Febbraio – a14 – tamponamento tra mezzi pesanti nel tratto marchigiano, alcuni feriti

A cura del C.S.L “L. Fabbri”