In risposta alla Lega di Senigallia che chiama in causa gli anarchici per la sua campagna elettorale. In primo luogo una cosa è una scritta con una “a cerchiata”, altra cosa sono gli anarchici e l’anarchismo, e il movimento anarchico organizzato, altra ancora il movimento dei centri sociali che pur al loro interno vedono la presenza di idee e persone anarchiche e libertarie. Una piccola precisazione a chi vuole far chiarezza sui termini e vorrebbe governare il paese.
Si perché la questione è tutta correlata alla grande campagna elettorale da anni portata avanti dalla Lega e che nella sostanza vende un prodotto povero per poter “acchiappare” elettorato. Questo prodotto è la paura, l’intolleranza, lo scaricare sugli altri la colpa dei propri sbagli. La lega non è un partitino nato ieri. Da decenni governa regioni importanti e negli ultimi 25 anni ha governato anche il paese in misura se non maggiore, uguale, in ordine temporale, a quella del centro-sinistra. Di conseguenza è responsabile al pari degli altri 8forse di più) della grave situazione attuale. Le sue idee in termini di economia e problemi sociali per il paese, possono essere verificate su come ha governato Lombardia, Veneto, Piemonte in primo luogo. Regioni dove le disuguaglianze sociali non sono scomparse, dove se si prende un treno nell’efficientissima Lombardia, c’è rischio di finire fuori dai binari per la cattiva manutenzione.
Regione dove si sta così bene, vedi il Veneto, che alcuni comuni preferiscono andare sotto la Provincia di Trento. La lega nel rispetto della legalità di cui si fa bandiera, ha varato una riforma regionale della sanità in Lombardia senza alcun minimo confronto con i territori, con gli operatori, con i cittadini, aprendo la porta alla privatizzazione e alla destrutturazione della sanità pubblica e universalista. Questo senza contare che il terrorista che ha sparato ad undici persone a Macerata era stato candidato nella lega e che porta tatuati segni nazi-fascisti. Alla fine uno è fascista non tanto per come lo chiamano gli altri, ma per gli argomenti che usa (esclusione sociale, colpevolizzazione, privilegio, etc.) e per i metodi (la forza di chi più urla e mette paura, quando non quella fisica vera e propria).
Dica ai suoi elettori che dopo il quattro marzo non un solo privilegio economico a favore dei grandi gruppi finanziari, dell’1% della popolazione più ricca, delle cattive banche europee, verrà tolto per far star meglio gli ultimi di questo paese. Gli stranieri sono anche quelli che pagano le tasse, vivono senza pretese e se quando fanno qualcosa contro la legge lo fanno in misura percentualmente molto minore rispetto ai tanti italiani che delinquono, poco o tanto. E’ più facile prendersela con i ruba galline piuttosto che con i grandi potentati finanziari, economici e culturali. Ieri era prima il Nord, oggi prima gli italiani? Una delle uniche cose concrete che La Lega ha fatto per questo paese oltre l’appropriazione indebita di 49 milioni di euro è stato aumentare il deficit pubblico con una interpretazione del federalismo al soldo del potere.
Circolo Studi Sociali “Ottorino Manni” – Senigallia
Alternativa Libertaria/FdCA
sez. “Silvia Francolini” Fano/Pesaro
F.A.I. – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle
Gruppo anarchico Kronstadt (senza fissa dimora) – Ancona
Sabato 10 come anarchici/e saremo a Macerata a dimostrare la nostra contrarietà alla violenza fascista che vede quotidianamente la legittimazione politica e mediatica dell’odio razzista e della provocazione squadrista. Sui social si sono moltiplicati gli atti di solidarietà verso lo stragista che ha ferito sei persone. Nelle città imperversano episodi di intolleranza (es. all’ospedale di Parma) e di propaganda elettorale della peggior specie. Al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Bolzano, un raid di Casa Pound se l’è presa con i senza tetto che dormono nella sala di attesa, per ripararsi dal freddo invernale, come se le misure anti-povero (dai decreti Minniti ai tanti sadici congegni come spunzoni e gli spezza-seduta delle panchine.. ) non fossero abbastanza per chi ha paura non tanto della povertà, ma degli esseri umani che si trovano in questa condizione. Chiamare infami queste pratiche è eufemismo. Ciò nonostante, siamo convinti che i partiti di destra da queste azioni vigliacche guadagneranno ulteriori voti, frutto della frustrazione, della stupidità, della miseria morale ed economica cui loro, per primi, hanno contribuito. In questo consideriamo sia importante non arrendersi al fascismo, mostrarsi in piazza come atto politico di solidarietà verso le vittime di Macerata, Parma, Bolzano, e tante altre. Noi non crediamo in un antifascismo fine a se stesso, che si manifesta a chiamata e su reazione della violenza squadrista. Noi crediamo che l’antifascismo oggi debba fare lo sforzo di mostrarsi unito nelle diversità delle sue anime, alla luce del sole, fermo e deciso nel messaggio di condanna della violenza e in grado di non accettare alcun tipo di provocazione. Noi crediamo in un antifascismo militante che si manifesta nei luoghi di lavoro a difesa degli sfruttati (tutti), negli ospedali, a difesa di una sanità pubblica e gratuita continuamente tagliata, nelle scuole dove l’istruzione accessibile ai più deboli debba garantire uno sviluppo autonomo e libero della persona. Rifiutiamo la guerra fra poveri, fra italiani ed immigrati oggi come fra Nord e Sud ieri, e siamo contro la guerra di classe operata da padronato, finanza, e complicità politiche ed istituzionali (tutte). Siamo in piazza per la solidarietà sociale, la libertà e l’uguaglianza nelle diversità.
F.A.I. Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle
Gruppo Anarchico “M. Bakunin” FAIRoma
Alternativa Libertaria/FdCA
sez. “Silvia Francolini” – Fano/Pesaro
Gruppo Anarchico “Kronstadt” – (senza fissa dimora) Ancona
Fip. Via Pastrengo 2 – Jesi, 7 febbraio 2018
Macerata è una città della profonda provincia italiana, come tutte le altre città d’Italia, e come anche le periferie di Milano, Roma, Torino, Napoli, etc. La profonda provincia dove facilmente cresce ed esplode l’odio; dove si può chiamare scimmia una donna (a Fermo) ed ammazzare il marito che la difende. Una provincia rabbiosa e viscerale, come quella di Firenze dove sette anni fa vennero uccisi due senegalesi, o Busto Arsizio, dove tornano i roghi in piazza delle donne che la pensano diversamente, anche se, fortunatamente, solo in effige. E tanti altri, troppi, episodi squadristi di questi ultimi anni di cui c’è da perdersi, nell’elencare la violenza conseguente alla campagna d’odio della Lega, Casa Pound e Forza Nova, tollerata da molti altri, negata dai media e, funzionale a far dimenticare i veri problemi di questo paese, affogandoli in una guerra fra poveri.
In questi giorni sta uscendo nelle sale il film “Sono tornato”, scopiazzatura della versione tedesca “Lui è tornato”, con un taglio comico discutibile ed una lettura molto superficiale di cosa sia stato e di cosa è il fascismo, dimenticando che, al di là di ogni valutazione, commento, riscrittura e revisionismo (o negazionismo) il fascismo è in primo luogo violenza. Violenza fisica, sopraffazione, uccisioni, desaparecidos, stragi, guerre, e negazione delle libertà, razzismo, discriminazione. Il fascismo è far morire affogati i profughi in mare o congelati alla frontiera.
Il fascismo non è un momento passeggero della politica che può farsi più o meno autoritaria, una dittatura dolce, un … “prima gli italiani”. Non c’è stata idea politica in questo paese che non abbia concorso alla morte di così tanti italiani come il fascismo.
Di fronte a questo c’è chi pensa che un articolo della costituzione, una disposizione di legge, una mozione parlamentare, un ordine del giorno o un impegno istituzionale possano arginare la violenza montante. In realtà il fascismo si combatte rifuggendo la violenza, riconoscendo le diversità, non accettando nessun tipo di provocazione e garantendo altresì salute, scuola e lavoro a tutti. Il fascismo si combatte allargando i diritti e le libertà, civili, sindacali e sociali, non riducendole. Ma soprattutto il fascismo si combatte assumendo il coraggio di guardare in faccia la violenza politica, la sua banalità del male, la natura intrinsecamente anti-umana di ogni pensiero fascista.
La profonda provincia italiana ha di nuovo prodotto violenza. Qualcuno dirà “è un pazzo isolato”, molti purtroppo già stanno applaudendo lo sparatore del 3 febbraio a Macerata, incensandolo con un “Onore al camerata”. La maggioranza delle persone farà finta di nulla. Fino alla prossima violenza, fino a quando, forse, ci scapperà un linciaggio. O fino a quando si scoprirà che è troppo tardi per dire e fare qualcosa contro il fascismo.
F.A.I – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle
Gruppo Anarchico “Kronstadt” (senza fissa dimora) – Ancona