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osservatorio infortuni

Osservatorio Infortuni sul lavoro – settembre, ottobre 2018

Questo è un numero speciale dell’osservatorio e vogliamo aprirlo con un abbraccio di incoraggiamento per un nostro fraterno amico rimasto coinvolto in uno degli incidenti sul lavoro che continuiamo a rilevare in regione, mese dopo mese. Sappiamo che la degenza sarà lunga e dura, perciò siamo tutti al suo fianco, come al fianco di tutti quei lavoratori che devono affrontare il travaglio del post-incidente, delle continue visite, riabilitazioni e il duro percorso che li riporti ad una vita normale fuori dai luoghi di cura. Proprio qui nelle marche, dove nell’area vasta 2 di Ancona è precario un infermiere su 6 e va peggio per gli o.s.s. dove sono il 17 %; numeri che influiscono oltre che sulle condizioni di instabilità del lavoratore, anche sulla disorganizzazione dei servizi che stiamo subendo, sia da lavoratori che da utenti del settore sanitario regionale in corso di privatizzazione. Segnaliamo questo bimestre il caso della OTIM di Macerata, azienda di smaltimento rifiuti che dopo il vasto incendio che l’ha coinvolta, e il sequestro ed inagibilità di parte della struttura, con un inquinamento della falda con valori 7mila volte sopra la norma, ora passa alla messa in cassa integrazione dei dipendenti; un settore quello dello smaltimento dove il rischio incendio è “stranamente” frequente e dal 2000 è la quarta volta che succede nella stessa azienda. Riportando poi i dati relativi alla gestione dell’infinita vicenda del sisma che ha colpito ormai 2 anni fa la regione, ad oggi la situazione è pessima nel comparto agricolo del cratere sismico. Calano le imprese agricole del 5% – in due anni è stato il 6 % del pil agricolo- colpendo 15mila aziende; solo la produzione del latte nell’area è calata del 35% e sul piano nazionale tutte le attenzioni sono su diatribe interne al nuovo governo, che soffia sulle paure e risponde con la criminalizzazione della povertà. I padroni dal canto loro vedono nell’innovazione e controllo dei lavoratori, un opportunità di business che non intendono condividere con l’intero paese, cercando sempre nuovi sconti fiscali in cambio di paghe da fame, servizi inefficienti e sfruttamento della classe lavoratrice, sia essa intellettuale che manovale.


 

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incontro con autore liberi libri

Ippolita, tecnologie del dominio e autodifesa digitale – 17 nov 2018

Sabato 17 si è svolto l’incontro organizzato con il collettivo Ippolita sulle tecnologie del dominio e sull’autodifesa digitale in occasione della mostra LiberiLibri al Palazzo dei Convegni di Jesi. Dopo una panoramica sulla storia del movimento Hacker in Italia (dagli anni ‘90 a Genova 2001, fino ad oggi), e sul metodo di scrittura collettiva messo in pratica dal progetto Ippolita si è passati al dibattito e ad allo scambio di esperienze di vita quotidiana nella società in cui tutti siamo immersi, pervasa ormai dalla tecnologia.

La partecipazione attiva del pubblico ha fatto sì che a partire dai temi strettamente legati all’informatica e la scienza in genere si è spaziati verso questioni sociali di rilievo, come l’ottimizzazione tecnica ed il conseguente controllo sempre più stretto del lavoratore da parte dell’azienda, o il marketing distribuito imposto ai dipendenti come prestazione richiesta a titolo gratuito.

Qui sotto la registrazione audio dell’iniziativa

A fare da cornice, i tavoli disposti per la mostra dell’editoria libertaria ed indipendente, che ormai da vent’anni il Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” organizza, hanno tinto il salone del Palazzo dei Convegni dei tanti colori delle copertine di libri appena pubblicati, di saggi d’autore, pubblicazioni scientifiche, dei classici del pensiero anarchico, e dei titoli di vario genere della Biblioteca Circolante, con la sua immancabile bancarella che ogni sabato è presente fuori dalla sede del CSL in Via Pastrengo 2 per consentire a chiunque di scambiare, prendere e lasciare libri senza alcun tipo di registrazione o pagamento. Perchè lo scambio della cultura e della conoscenza è fondamentale per ricostruire una alternativa sociale consapevole, partecipata e rivoluzionaria.

Ricordiamo a chi si fosse perduto la mostra, che sabato 24 e domenica 25 novembre LiberiLibri si sposta nella nostra sede, all’inizio del corso pedonale, vicino alla scuola di musica. Sabato dalle 17.30, verranno proiettate slide e documenti sul movimento del ‘68, cena sociale a seguire.

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cena sociale liberi libri

LiberiLibri 2018 – 17,18 e 24,25 novembre

 

Sabato 17 e domenica 18 al Palazzo dei Convegni di Jesi

Sabato 24 e domenica 25 in Via Pastrengo 2, presso i locali del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi

_______________20^a edizione_____________

Ritorna anche quest’anno l’editoria libertaria ed alternativa in mostra, a Jesi, quest’anno la mostra si dividerà fra Palazzo dei Convegni, il 17 e 18 novembre, ed i locali del CSL “Fabbri” il 24 e 25 novembre, con biblioteca circolante e archivio/biblioteca aperti per l’occasione.
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Apertura mostre:
-al mattino, dalle 10 alle 13;
-al pomeriggio, dalle 16 alle 20,

Sabato 17 e sabato 24, dalle 20, cena sociale al CSL “Fabbri”

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comunicato stampa

Comunicato Stampa sul nostro striscione

Comunicato Stampa – 26/10/2018

Alcuni giorni fa un’amara sorpresa ha accolto gli aderenti e i frequentatori dei locali del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi, in Via Pastrengo 2. Lo striscione che da qualche tempo campeggiava sull’entrata non c’era più. I cordini che lo tenevano fermo apparivano recisi di netto in più punti. Il testo recitava: “Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi, sul lavoro, a scuola, in strada, davanti a un porto. Qui 12.000 libri per essere normali antieroi!”.

Il testo aveva la finalità duplice di far sentire meno soli chi in questi tempi viene facilmente abbandonato e dimenticato, e di sottolineare come le diversità di pensieri e culture, che ad esempio 12.000 libri – quelli contenuti nell’archivio del “Fabbri” e nella Biblioteca Circolante – rappresentassero uno strumento di crescita, solidarietà, ed emancipazione.

Come è noto, i libri hanno dato sempre fastidio a chi vuole e si accontenta di idee semplici e uomini forti. Il fascismo in Italia ne censurava la pubblicazione, il nazismo in Germania, li metteva al rogo. Riferimenti passati che purtroppo appaiono di tremenda attualità, in un paese dove, nel 2016, appena 4 italiani su dieci hanno letto un libro. Un paese che è fra i primi per analfabetismo funzionale della sua popolazione. E i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti.

Poi, per carità a fare gli eroi con uno striscione degli anarchisti, sono bravi tutti! Al pari di quelli che fanno le ronde in dieci per intimidire un ambulante, o di quei vendicatori che si fanno giustizia da se, sparando in giro per la città (o anche dentro casa, con la nuova legge sulla legittima difesa). Presto metteremo un nuovo striscione, magari per sottolineare che quello di Riace è un modello da diffondere più che da perseguire. Ma in fondo uno striscione è poca cosa, è il messaggio che trasmette chi lo mette, e di chi lo toglie.

Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi

La.B.C. – La Biblioteca Circolante – Jesi

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concerti

28 ottobre, John Malkovitch + Ka, [AT] CSL “Fabbri