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14 dic, Jesi per Pinelli – presidio in piazza

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presidio volantino
J o b s    A c t :
macelleria sindacale e schiavitù lavorativa

Il governo Renzi va avanti sul Jobs Act, e mette la parola fine a qualsiasi illusione rimasta di avere un lavoro garantito. Pochi diritti? Molto precariato? Renzi e i suoi sostenitori rispondo con una soluzione semplice: togliere tutti i diritti e sostenere i padroni, definiti eroi.

Il governo Renzi va avanti e non sente le ragioni di quasi dieci settimane di lotte, scioperi ad ogni livello, manifestazioni culminate con lo sciopero sociale del 14 novembre. La legge sblocca Italia, la distruzione della scuola pubblica, il sostegno alle regioni che tagliano la sanità e soldi a pioggia alle grandi opere-cattedrali nel deserto sono gli aspetti plurimi della grande coalizione di governo che di fatto ha cancellato la storia sindacale e politica di questo paese.

Il governo Renzi va avanti a danno esclusivo di lavoratori, disoccupati, studenti, emarginati, poveri, malati. A danno esclusivo della classe proletaria. E la capacità democratica di questo Bonaparte in calzoncini da scout la si vede ogni giorno nei talk show, o nei manganelli che roteano nelle piazze.

Oggi siamo in piazza a scioperare per riaffermare il bisogno estremo di garantire i diritti dei lavoratori e di ogni sfruttato, per sottolineare con la lotta il fallimento delle politiche concertative portate avanti in questi ultimi venti anni.

Oggi siamo in piazza per ricordare che il sindacato è ogni lavoratore che lotta, e non i segretari falliti e le burocrazie complici dei padroni che mettono in campo  teatrini che non convincono nessuno, come questo sciopero tardivo che non ci convince, che sembra più un epitaffio sulla tomba dei diritti persi che un punto d’inizio di una lotta capace di invertire questa deriva sindacale e politica.

Oggi siamo in piazza ma per quale piattaforma di lotta? Riavere i diritti perduti, il lavoro negato, eliminare il precariato diffuso e il futuro rubato? Siamo qui contro le stragi del capitalismo, dei governi dei padroni, delle menzogne delle leggi e dei media, del malaffare e del malgoverno che fa strage di persone ogni volta che piove un po’ più del solito. Oggi siamo in piazza contro la strage di lavoro e lavoratori in atto. Contro ogni strage. Oggi, 12 dicembre, come 45 anni fa contro la strage di Piazza Fontana che fu definita strage di stato. Quel dna stragista è più che mai vivo, non ha più bisogno delle bombe, e riesce bene a far strage non più di vite umane, ma di vite future e di lavori presenti.


Oggi più che mai solo la lotta può salvarci!



FAI – Federazione Anarchica Italiana:
 gruppo “Michele Bakunin”, Jesi;
 gruppo “Francisco Ferrer”, Chiaravalle;
Gruppo Anarchico “Kronstadt” – Ancona; 
Anarchici e anarchiche della Valcesano
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alle ore 18:00 presidio di solidarietà di fronte alla sede del Centro Studi Libertari in Via Pastrengo 2
alle ore 20:30 sempre presso i locali del CSL (entra-ta di fianco alla scuola di musica Pergolesi) si terrà una cena di sottoscrizione a favore del movimento No-Tav e dei compagni arrestati.

passate al presidio per segnarvi alla cena oppure
contattateci via mail al cslfabbri@gmail.com ..entro
sabato pomeriggio …. per darci una contata !

un volantinaggio ed un presidio in solidarietà con chi lotta contro la TAV in Val Susa, per difendere il proprio ambiente di vita dalle devastazioni, il proprio territorio dalle speculazioni, la società civile stessa da ogni asservimento alla logica del profitto. E’ un’iniziativa che prende il via in molte città del paese contemporaneamente, per toccare in primo luogo la sensibilità delle persone contro la militarizzazione di un territorio, finanziata con soldi pubblici per interessi privati, e che persegue come terrorista chiunque sostenga la lotta della comunità valsusina. La storia recente ci dice come in Italia molte sono le “Val Susa” da difendere: dal No Muos in Sicilia alle basi militari potenziate (Dal Molin a Vicenza), al gasdotto trans-adriatico (Umbria e non solo) agli scempi territoriali di ogni genere che, anche a livello locale (biomasse, interporto, quadrilatero, etc.), minacciano la pace delle comunità, inquinano la politica. Quella di sabato è una iniziativa per non far sentire soli chi lotta da venti e più anni.



Un 22 febbraio “NO TAV”

Oggi 22 febbraio il movimento “No-Tav” ha lanciato una giornata di mobilitazione e di lotta contro il Tav e la sua repressione da parte dello Stato. Sono decenni ormai che i comitati, animano una protesta sponta- nea e di massa, di una valle che si oppone allo scempio inutile di un’ennesima grande opera, di cui sono noti gli impatti negativi, ignoti i rischi, ma pericolosamente vaghi e indefiniti i benefici per la collettività.
Per non parlare dei costi,l’alta velocità co- sterà in tutto 40 miliardi di euro (circa 5000 euro al cm) di soldi pubblici più tutti i costi della militarizzazione costante del cantiere e del territorio intorno..
La Val di Susa si oppone ad essere tra- sformata in un corridoio desertificato da decenni di cantiere, si oppone a vedere le sue montagne sventrate e pretende di po- ter avere voce in capitolo sullo sviluppo del proprio territorio. “Hanno scelto di difende- re la vita di un territorio,non di terrorizzar- ne la popolazione”. Comincia così la lette- re dei familiari di Claudio,Mattia,Chiara e Niccolò arrestati il 9 dicembre con l’accusa di terrorismo per aver partecipato ad un azione di sabotaggio nel cantiere della Maddalena il 13 Maggio scorso. Sono sta- ti accusati di “attentato con finalità terrori- stiche e e di eversione” e di aver attentato alla vita degli operai del cantiere e dei mili- tari di guardia. Ovviamente nessuno è sta- to ferito quella notte perché l’obiettivo non era colpire le persone ma fermare o al- meno rallentare lo scempio della valle.
Siamo arrivati a questo. Chi si permette di contrastare in modo pratico le decisioni dello stato e dell’unione europea viene ac- cusato di terrorizzare la popolazione e pu- nito con il carcere di massima sicurezza. Sappiamo tutti che la Torino-Lione è stata iniziata e va avanti per arricchire la solita casta industriale italiana, col beneplacito e l’appoggio(ovviamente interessato) del- l’apparato legislativo ed esecutivo dello Stato italiano e dell’UE.
Allora perché spendere ancora miliardi di soldi pubblici per un’opera che permetterà di andare da Torino a Lione in tre ore in- vece che in cinque come avviene oggi? Noi come anarchici vogliamo continuare ad essere solidali con chi da decenni vive sulla propria pelle la lotta per l’autodeterminazione e la libertà e che non accetta passivamente un opera così inutile e dannosa per ambiente ed esseri umani. Solidarietà agli abitanti della Val di Susa, che lottano insieme per riprendere nelle lo- romani il loro territorio, le loro vite e il loro futuro. Non vogliamo le grandi opere per pochi ma servizi per tutti, treni decenti per i pendolari,salari adeguati e sicurezza per i lavoratori, opere che servano allo sviluppo di tutti e tutte e non a far tagliare nastri di inizio lavori a generazioni di politici.
SI ALL’AUTOGESTIONE e ALLA RESISTENZA! 


F.A.I. – Federazione anarchica italiana: 
Sez. “ M.Bakunin” Jesi, 
Sez. “F.Ferrer” Chiaravalle