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OGGI STUDENTI, DOMANI DISOCCUPATI

Il sistema economico italiano è allo sfacelo e il governo allora ha pensato bene di compiere qualche taglietto nei settori più inutili che ci possano essere in un paese: la sanità e la scuola.

Siamo arrivati al punto che uno studente appena uscito dalle superiori è demotivato dallo scegliere un’università in quanto cosciente che questa, quasi sicuramente, lo condannerà lo stesso ad una vita da disoccupato o quantomeno ad un lavoro per il quale PIU’ DI DIECI ANNI di scuola sono stati completamente inutili, esempio eclatante di “demotivazione universitaria” lo possiamo riscontrare nei recenti fatti di cronaca che informano che il giorno 14 settembre 2010 un dottorando della facoltà di Lettere di Palermo dell’età di 27 anni ha preferito optare per il suicidio dopo aver appreso che per lui non ci sarebbe stato un futuro nel mondo del lavoro nonostante tutto il suo lungo percorso di studi, a causa della carenza di posti di lavoro.

A questo portano i tagli alla scuola: a recidere anche le speranze e le vite di molti giovani che si sentono abbandonati e non valorizzati da questo sistema sempre più autoritario.

Ma le lame del governo hanno straziato finanziariamente l’istituzione scolastica, anche a scapito di chi vi lavora; infatti la riforma ha diviso per la penisola i tagli ai professori in questo modo: il 27% è concentrato al Nord (-6.902 posti), il 24% al Centro (-6.129 posti) e, guarda un po’, chissà come mai, il 49% al Sud (-12.530 posti).

Ma in fin dei conti c’è la crisi, no? Già, la crisi. Una crisi che però non ha intaccato le spese militari, gli stipendi dei politici e dei padroni o i finanziamenti alla chiesa. E questa crisi dovrebbe giustificare l’indebolimento della scuola e della sanità? Dovrebbe giustificare le migliaia di disoccupati che andando all’agenzia di collocamento trovano l’unico appiglio per un lavoro futuro in un manifesto di arruolamento dell’esercito? A noi che stiamo manifestando questa situazione non va bene, ma bisogna ricordarsi che il dissenso non deve essere coltivato solo dentro un corteo, ma durante ogni minuto della giornata.

PRETENDI I TUOI DIRITTI, NON ACCETTARE

SERVILMENTE QUESTO SCEMPIO.

FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA F.A.I

sez. “M.Bakunin” – Jesi

sez. “F.Ferrer” – Chiaravalle

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antinucleare concerti volantino
A CHI SERVE L’ENERGIA NUCLEARE?
L’assurdità, la pericolosità, l’incremento di nocività che questa energia comporta per ogni forma di vita sul pianeta sono sotto gli occhi di tutti: radiazioni, scorie,incidenti, accentramento della produzione energetica,ulteriore militarizzazione della società sono le caratteristiche di un modello produttivo e di consumi arrivato quasi al collasso,un modo di produrre energia senza preoccuparsi dei costi umani e ambientali,senza mettere in discussione
l’utilizzo che si fa dell’energia. il nucleare è utile alle grandi oligarchie industriali per spartirsi commesse milionarie, soldi pubblici che vanno nelle casse private

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volantino

SECONDA FESTA ANARCHICA della Valcesano

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aperitivo volantino

volantino distribuito il 28 luglio 2010

Spazi di libertà e diritto di parola


Spazi di libertà e diritto di parola

Di fronte all’uso politico e strumentale della crisi economica e alle sue ricadute sociali negative, dovrebbero aumentare gli strumenti e gli spazi di partecipazione, informazione, socialità a disposizione della collettività. Questo almeno dovrebbe essere in una società che si dice democratica, specie se governata da forze di centro-sinistra, almeno a livello locale.
Purtroppo così non è.
L’amministrazione comunale, troppo impegnata nelle sue diatribe interne, da tempo non fa altro che mettere in vendita spazi di socialità (Via Politi e San Martino), bloccarli in una ristrutturazione infinita (Ex-carceri e Giardini Sacco e Vanzetti), o addirittura toglierli (bacheche pubbliche dell’Arco del Magistrato e in Piazza Federico II).

Il Palazzo dei Convegni è sempre meno accessibile per iniziative pubbliche che non siano prenotate con mesi di anticipo, e la stessa Piazza della Repubblica non prevede l’uso dell’elettricità a chi voglia far sentire la sua voce. La possibilità di affiggere un manifesto, distribuire un volantino, organizzare un dibattito o valorizzare i luoghi di socialità presenti da tempo in città sono necessità che devono essere mantenute e potenziate, e l’Amministrazione Comunale deve dare delle risposte su quanto descritto.

In merito consideriamo importante e necessario riprendere un percorso ampio ed aperto avviato anni fa in tema di spazi di aggregazione e di controinformazione, per costruire un percorso reale di partecipazione dal basso ai bisogni della città, aperto all’associazionismo e ai gruppi politici, contro qualsiasi scelta istituzionale che limiti o condizioni le libertà di espressione collettiva ed individuale.
Vogliamo che si possa continuare a dare parola ai diritti e spazi alle libertà, come tutto un mondo di individui e gruppi, spesso diversi fra loro, da anni fa in città, fuori dagli intrighi, dagli interessi o dalle negligenze del palazzo.

Jesi, Federazione Anarchica italiana, Sez. “Michele Bakunin” – Jesi,Partito della Rifondazione Comunista, Circolo “Karl Marx” – Associazione Brigate di Solidarietà Attiva – Marche, Comitato Diritti e Lavoro, Centro Studi Libertari Luigi Fabbri, Partito dei Carc – Jesi, Qui Jesi Libera, Associazione musicale Valvolare


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antifascismo volantino

volantino distribuito al presidio antifascista di Fabriano del 2 Luglio

LO RIBADIAMO : ORA E SEMPRE ANTIFASCISMO!
Antifascismo e violenza fascista sono oggi etichettati dai più come roba vecchia, anacronistica, anni ’70: cose da scontri di piazza, da fotografie in bianco e nero di un mondo che fu. Ma molti, oggi più che mai, sentono il peso della violenza di stampo fascista all’interno di questa nostra Italia nauseabonda. Lo sentono, lo percepiscono ogni giorno sul posto di lavoro e fuori: si passa dalla semplice intimidazione fino alla forma più becera dell’aggressione fisica. Va ormai quasi alla moda attaccare chi non ci sta, chi non accetta le regole di questo capitalismo globalizzato sempre più ributtante. Lo “sfigato”, ovvero chi non fa o segue le tendenze (un comunista, un anarchico, un migrante, ad esempio) viene insultato, emarginato, umiliato, a cominciare dalla scuola, così tristemente appiattita sui diktat gelminiani.
La notte tra il 23 e il 24 giugno, un ragazzo fabrianese è stato aggredito e picchiato da suoi coetanei (i soliti noti? I modaioli squadristi dei bar del centro storico?) perché indossava una maglietta con il ritratto di Che Guevara e perché aveva intonato le note di “Bella ciao”. Un episodio gravissimo che si va ad aggiungere ad una lunga lista di altri analoghi successi negli ultimi anni in varie parti d’Italia, molte volte camuffati dalla stampa locale come semplici scazzottate tra attaccabrighe, magari stranieri.
Con questo recente atto di violenza ci rendiamo conto ancor di più della deriva reazionaria che sta prendendo l’Italia, grazie alle varie leggi liberticide e repressive approvate a destra e a sinistra, che ormai da anni cercano di alimentare e diffondere un clima di tensione sociale volto ad innescare una patetica, devastante “guerra tra poveri. Noi anarchici e libertari ci opponiamo e lotteremo strenuamente fino a quando ogni forma di violenza, ogni forma di fascismo, ogni forma di capitalismo, ogni forma di sfruttamento dell’uomo sull’uomo sarà estirpata.

F.A.I. – Federazione Anarchica Italiana (Sez.”Michele Bakunin” Jesi, Sez.”Francisco Ferrer”- Chiaravalle),

Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” Jesi,
Circolo Libertario “Atillio Franca” Fabriano,
Circolo culturale “Ottorino Manni” Senigallia