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osservatorio infortuni

osservatorio incidenti sul lavoro giugno 2014

Eccoci di nuovo con questo appuntamento anche per il mese di Giugno, quello scorso abbiamo saltato l’osservatorio purtroppo non per mancanza di incidenti, ma perché impegnati nei vari aiuti agli alluvionati di Senigallia
Nelle Marche come ormai in molte parti d’italia ricompare il LAVORO MINORILE, 2 i minori scoperti questo mese in uno dei tanti laboratori che forniscono manodopera a basso costo alle nostre “belle” imprese appaltatrici a cui poco importa della dignità dei lavoratori e della loro ETA’. Troppo spesso sentiamo di insegnanti che nelle scuole medie ed elementari cominciano a vedere qualche studente che dorme sui banchi, sapendo bene la  condizione umana che affrontano li lasciano riposare.
Nelle Marche i dati del primo trimestre 2014 di cassa integrazione salgono di un +68,1% rispetto al 2013. La regione si aggiudica un tasso di infortuni del 6% in relazione al numero di occupati.Questo dato dopo anni di discesa è tornato a salire nonostante la riduzione di ore lavorate. Noi non ci stancheremo di ricordare che sono i lavoratori in prima persona a rischiare. Se la proprietà risparmia su formazione e sicurezza, poi se una volta scoperta e casi non sono eclatanti, solitamente si preferisce far rimanere la ditta in piedi invece che lasciare senza lavoro chi vi è impiegato a rischio della propria vita. Solo evidenziando le carenze e i rischi anche a costi molto alti si potrà arrivare al punto di non dover contare morti e feriti costantemente. Non aspettando controlli accomodanti o sanzioni fittizie  LA PRECARIETA’ NON E’ SICUREZZA SUL LAVORO!

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volantino

VIDEOSORVEGLIATI


VIDEOSORVEGLIATI

Trenta telecamere sono pronte a partire a guardia della zona sud di Jesi. A chi o a cosa serviranno, difficile dirlo.
Il populismo che soffia sull’insicurezza sociale afferma che saranno un buon deterrente contro “malintenzionati” di sorta. Difficile dirlo.

Di certo saremo tutti meno liberi di muoverci senza essere spiati. Di certo ci saranno meno soldi nelle casse comunali perchè spesi in un progetto che non serve ai bisogni reali di sicurezza della collettività: casa, lavoro, reddito, salute.

La videosorveglianza potrà ben poco contro la grande criminalità che sta rendendo povera la Vallesina e Jesi, e l’Italia. Quella che chiude le fabbriche e dimezza gli stipendi e poi va a festeggiare nei night a coca e champagne. La grande criminalità che si fa eleggere dalla collettività e poi dopo qualche anno esce dai palazzi in manette per i cattivi affari fatti.

Il grande fratello dell’Amministrazione Comunale non riuscirà a proteggerci da corrotti e corruttori, speculatori e squali della finanza, amministratori delegati con il licenziamento facile e ogni sorta di criminale che usa il potere economico e politico per i propri interessi.

Trenta telecamere e … ronde leghiste che l’inettitudine politica rischia di legittimare. Trenta telecamere come i trenta denari di Giuda per svendere la cultura di pace ed integrazione di cui Jesi si è sempre detta portatrice. Jesi, città europea dello sport e … delle trenta telecamere.

F.A.I. Federazione Anarchica Italiana
M.Bakunin – Jesi
F.Ferrer – Chiaravalle

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Equa la festa LiberMente

anche quest’anno ci trovate ad  EQUA LA FESTA 2014
 qui il PROGRAMMA COMPLETO https://equalafesta2014.wordpress.com
il 3 – 4 – 5 luglio presso Villa Borgononi a JESI

Venerdì alle 21:30 serata incentrata sulla sanità CHIACCHIERATA con GIULIANO BUGANI regista de l DOCU-FILM “Le Mani Sulla Sanità”

Mani sulla Sanità e’ un documentario che cercherà di far luce su una delle scelte politiche più pericolose per i servizi pubblici che siano accadute negli ultimi anni. Un’opera di inchiesta pensata per l’opinione pubblica, unica vera vittima di questa manovra di tagli ai danni della Sanità Pubblica, perché, appunto, Pubblico è la parola che si aggira come un fantasma in mezzo alla nuova scena politica, che vede amministratori e direttori amministrativi crocifiggere la Sanità di tutti. Un lavoro documentaristico nato pochi mesi fa, dopo il grottesco annuncio di chiudere o eliminare alcuni servizi nei Poliambulatori di Bologna.
Esistono, infatti, numeri e dati che ancora non vengono resi noti dagli amministratori della Regione Emilia Romagna, ma che, tuttavia, si stanno per palesare a tinte molto fosche . Mille, duemila, forse tremila posti letto da cancellare. Uno, dieci, venti, o forse più, Ospedali Pubblici da chiudere. E quant’altro ancora vi puo’ essere dietro la maschera del silenzio?

Cosa possono fare i cittadini per difendere i propri diritti, le proprie conquiste, il proprio futuro?

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dal cuore della bibblioteca Equa la festa LiberMente

equa la festa – biblioteca circolante

anche quest’anno ci trovate ad  EQUA LA FESTA 2014
 qui il PROGRAMMA COMPLETO https://equalafesta2014.wordpress.com
il 3 – 4 – 5 luglio presso Villa Borgononi a JESI

nel nostro spazio iniziamo Giovedì dalle 18 in poi parlando e portando parte della BIBLIOTECA CIRCOLANTE,(che si trova presso la nostra sede in via Pastrengo 2) libri da scambiare,regalare,trovare,prestare,restituire….

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volantino

mondiali di guerra

MONDIALI…DI GUERRA?
Sono iniziati i mondiali di calcio, ed è la volta del Brasile, e come per tutte le grandi opere (olimpiadi, etc.), la competizione si carica delle stesse pratiche consolidate: profitti capitalisti contro diritti umani. In questa occasione nel Brasile, da poco diventata 7^ potenza mondiale – e non certo per meriti di redistribuzione di ricchezza – l’aumento vorticoso delle disuguaglianze sociali ed economiche è ancora più evidente, secondo l’idea di sfruttare lo sfruttabile ed accumulare ricchezza per pochi.
            E’ quanto accade in maniera distruttiva a livello mondiale, da dieci anni a questa parte, con un capitalismo internazionale che investe in paesi senza alcuna tutela sindacale, ambientale e welfare strutturato, con governi complici, o dove questo esiste – la vecchia Europa – richiama al loro dovere i governi nel sostegno al taglio delle garanzie sociali e sindacali.
             Risorsa umana o naturale, ambientale o sociale, tutto viene sacrificato per il profitto del potere capitalista e degli interessi di pochi. Chi si oppone subisce arresti (anche preventivi), pallottole (non sempre di gomma), espulsione (dalle città – gentrificazione -), dal lavoro, dalla società. Quando tutto ciò non basta, una bella guerra è sempre pronta per rimescolare le carte geo-politiche, far arricchire multinazionali di vario tipo, terrorizzare gli schiavi di sempre.
            E se per caso regimi corrotti cadono sotto i colpi della rivolta popolare, come è stato in qualche paese del Nord Africa, o in Medio-Oriente eserciti e chiese di vario tipo si mobilitano per riprendere il controllo del potere, e avviare nuovi affari, con il beneplacito dei governi occidentali.
            In questo quadro le proteste che si susseguono da mesi in Brasile si legano ad una rivendicazione di tipo politico/sociale di un utilizzo della spesa pubblica a favore della popolazione con scuole e ospedali invece che andar ad ingrassare le multinazionali che si muovono dietro gli incontri internazionali del calcio.
            Il 55% dei brasiliani non vuole questo campionato. Se la loro protesta continuasse, legando contestazione alle grandi opere e rivendicazioni sociali – come è avvenuto per la lotta dei lavoratori della metropolitana di Rio – l’esercitò brasiliano dovrà allargare il suo campo di battaglia dalle sole favelas a tutto il Brasile. Pratica non nuova in Latino America. Pratica non nuova, anche se su scala ridotta nella democratica Italia della tirannide del “sistema Tav”.  Guerra interna o esterna i casi ormai diventano sempre più frequenti solo un unione di intenti tra sfruttati potrà opporsi all’avanzare incontrastato del capitale che schiaccia l’umano.

F.A.I. – Federazione Anarchica Italiana

M.Bakunin – Jesi
F.Ferrer – Chiaravalle