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osservatorio infortuni

Osservatorio Infortuni Aprile – Luglio 2022

Dopo cinque mesi dall’ultimo bollettino di morti e feriti dalla regione marche, non che ci aspettassimo un miglioramento sul fronte dello sfruttamento con l’arrivo della stagione turistica, che è cosi misera di controlli da essere considerata da tutti il normale sfruttamento stagionale. ma un numero cosi alto di infortuni la realtà marchigiana è solita non raggiungerlo, per le fasce d’età giovanili (14-19 anni ). spesso impiegate in lavori stagionali e stage non retribuiti nei mesi estivi. l’inizio anno sorprende con un insolito alto numero di vite segnate a causa di infortuni al lavoro. gli istituti di rilevamento da gennaio a giugno davano un aumento di 573 infortuni sull’anno precedente, arrivando nel 2022 a 1124 infortuni in soli 6 mesi.è una fascia d’età che solitamente, in numeri percentuali sul totale dei lavoratori non è impiegata in gran numero, visto che non può svolgere alcune mansioni, come quelle legate alla somministrazione di alcolici. sono da considerare, a questo punto, inesistenti i controlli se la fascia fino a 14 anni dichiara 702 infortuni(!) ci domandiamo che tipo di mansione possa essere stata svolta da questi ragazzi o che sia tutta nell’ambito scuola lavoro? e se fosse il loro tutor che dice? non dovrebbe cercare di abbassare i fattori di rischio per lavoratori cosi giovani e spesso inesperti? non ci sembra che i dati inail specifichino quanti studenti/sfruttati siano tra gli infortunati. il lungo periodo trascorso dall’ultima nostra uscita sui dati regionali è trascorso all’insegna della guerra sul territorio ucraino che ha impattato più incisivamente, delle molte guerre in corso, il tenore di vita dei lavoratori europei e non, l’aumento dei prezzi dei combustibili e di conseguenza, il costo della vita è purtroppo destinato ancora ad aumentare. sui fronti non sembrano spirare venti di pace e di conseguenza oltre alla morte sul campo di battaglia gli sfruttati si ritroveranno aziende che non trovano più profittevole sfruttarli. ci saranno fermi di produzione come ci sono già stati per la carenza di pezzi, che peseranno tutti sulle spalle di una classe lavoratrice che sembra aver dimenticato come difendersi, partendo dall’unica sua arma, la solidarietà.

rincorrendo da oltre un ventennio un sogno di benessere raggiunto a caro prezzo, al costo di guerre e sfruttamento distanti dai nostri lidi, ma che lo stesso causano tragiche migrazioni epocali, di cui non vediamo che piccoli segnali, le nostre latitudini sono distanti, ancora per poco, dai campi profughi popolati da milioni di persone in fuga ormai da anni come in tutte le realtà di confine tra stati resi instabili. cosi che le elité possano scambiare i loro affari a buon prezzo. questo si riflette nell’ascesa politica degli sciacalli di disgrazie che si erano sopiti per oltre 30 anni, arrivando con soluzioni facili a problemi complessi raccogliendo voti anche tra lavoratori che sperano di rifarsi su altri lavoratori. ma che la rappresentanza di un sistema politico che cura gli interessi dei padroni o al massimo qualche libertà individuale residua e ha perso di vista un bene collettivo degli ultimi è ai nostri occhi già delegittimato da tempo, molti lavoratori scelgono di astenersi dal teatrino elettorale, senza però una partecipazione attiva nel portare avanti lotte nessuno riuscirà a migliorare la nostra condizioni di sfruttati. ritornando ai dati locali continuano ad emergere dai minimi controlli le irregolarità che ingrassano le tasche di chi vive del lavoro dei sottoposti, una decina di lavoratori non in regola in una discoteca di montecassiano, un imprenditore senza scrupoli costringeva i lavoratori con minacce e intimidazioni a 50 ore settimanali con contratti da 18 senza versare i contributi dovuti a civitanova marche, 10 gli imprenditori scoperti a gestire cantieri non a norma di sicurezza tra civitanova, tolentino, e ussita. mentre a gabicce l’ennesimo sfruttatore in un autolavaggio con il ricatto del rinnovo del permesso di soggiorno impiegava persone per 3 euro l’ora per 12 ore al giorno,senza giorno di riposo dando alloggio all’interno di locali insalubri in un garage senza servizi igienici.

8 aprile – pesaro – a14 incidente in autostrada, autista di un camion perde la vita tra le lamiere

11 aprile – ascoli – agricoltore di 66 anni rimane con una gamba straziata dalla motozappa.

12 aprile – ascoli – 55 operatori sanitari contagiati, chiuso parte del pronto soccorso per mancanza di personale
gradara – agricoltore muore schiacciato nel trinciaerba che si ribalta

14 aprile – pesaro – mezzo agricolo si ribalta, agricoltore viene sbattuto prima contro un albero poi contro la recinzione dell’oliveto dove lavorava. elisoccorso in gravi condizioni

27 aprile – fossombrone – muratore di 22 anni precipita dal solaio per un cedimento facendo un volo di tre metri, elisoccorso

montecassiano – feriti due autisti di un mezzo che trasportava vetro in bancali, uno dei due viene travolto e ferito gravemente dal carico che cerca di sistemare dopo lo sbilanciamento in una rotatoria l’altro si ferisce cadendo dal mezzo

12 maggio – tolentino – falegname di 32 anni si amputa una falange e ferisce profondamente un altro dito con una fresatrice

21 maggio – morro d’alba – operaio agricolo di 24 anni si ribalta con il trattore elisoccorso

22 maggio – numana – titolare di una pizzeria di 63anni ustionato da una fiammata in cucina riporta ustioni sul 10% del corpo elisoccorso

25 maggio – fermo – 29enni schiacciato da una balla di fieno in una azienda agricola, elisoccorso
senigallia – autocarro finisce nel fossato dell’A14 ferito il conducente estratto dalle lamiere

29 maggio – serrapetrona – agricoltore di 30anni rimane ferito per l’esplosione della gomma del trattore che stava gonfiando, riporta vari traumi tra cui il più grave un trauma toracico

1 giugno – jesi – camionista diretto alla new holland muore tra le fiamme, incastrato tra le lamiere del mezzo che si incendia dopo lo scontro con due piloni di un sottopasso

numana – camion si ribalta mentre scarica uno yacht al porticciolo, autista ferito

2 giugno – ostra vetere – operaio di 24 anni della rieco rimane con un braccio incastrato nel compattatore di rifiuti

3 giugno – treia – durante le operazioni di taglio di un albero l’operatore viene colpito dal tronco elisoccorso

4 giugno – ancona – dipendente della coop che gestisce un parcheggio aggredita, spintonata e denudata da un automobilista che da in escandescenze dopo essere stato richiamato perchè in contromano e ad alta velocità nel parcheggio

belforte – operaio metalmeccanico di 50anni si amputa un dito in un macchinario per piegare e tagliare le lamiere

civitanova marche – giardiniere 58 enne si procura una profonda ferita al braccio con una motosega

5 giugno – ancona – bidella di 58 anni travolta dagli studenti in uscita dell’ultimo giorno di scuola si frattura un polso cadendo

9 giugno – castelfidardo – assicuratore di 26 anni muore nel tragitto casa lavoro scontrandosi in moto con una mietitrebbia

27 giugno -falconara marittima – vongolara si ribalta ad un miglio dalla costa, muore un marinaio di 57 anni rimasto incastrato nella cabina, tratto in salvo un altro marinaio da un’altra vongolara giunta in soccorso

28 giugno – piandimeleto – agricoltore muore nel ribaltamento del trattore finendo in un dirupo

30 giugno – mogliano – agricoltore rimane ferito con una mano nella coclea che scarica granaie riportando la sub-amputazione del dorso

4 luglio – san benedetto – bagnino di salvataggio pestato da adolescenti ripresi per pericolosi tuffi

6 luglio – montecosaro – cade da 3 metri di altezza nella voragine che squarcia il solaio dove sostituiva un condizionatore in un calzaturificio riporta politraumi

10 luglio – belforte – muore 69enne cadendo con il trattore in un dirupo

15 luglio – roccafluvione – operaio del comune cade in un dirupo mentre svolge manutenzione
stradale, recuperato dai vigile del fuoco riporta ferite lievi

18 luglio – cagli – esplosione alla distilleria major di una miscela di acqua e alcool investe un operaio di 50 anni, riporta ustioni di secondo grado al volto braccia e corpo elisoccorso

ancona – addetto alle consegne per una pasticceria viene investito da un’altro furgone che lo tampona, si salva gettandosi all’interno del mezzo riporta ferite ad una gamba

22 luglio – caldarola – giovane operaio addetto ad un macchinario si amputa l’avambraccio

23 luglio – civitanova marche – a14 incidente tra tir e furgone della frutta, autista del mezzo più piccolo riporta gravi ferite elisoccorso

27 luglio – montecassiano – operaio edile di 21 anni di una ditta in sub-appalto cade dall’impalcatura riporta politraumi

porto sant’elpidio – operaio riporta gravi ferite in un azienda trauma cranico, fratture multiple a clavicola e gamba, si ipotizza una caduta dall’alto ma non c’è certezza all’arrivo in ospedale

28 luglio – tolentino – autotrasportatore di 40anni cade nelle operazioni di scarico al centro commerciale riporta varie fratture e escoriazioni

A cura del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi

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comunicato stampa

Comunicato Stampa del 09.09.2022

Il grido di allarme che da più parti si è levato le scorse settimane sulla sanità marchigiana, e quella locale, purtroppo rientra nel copione scritto della progressiva destrutturazione del sistema sanitario pubblico. Medici per coprire i turni non solo nei reparti, ma nei servizi di emergenza. Infermieri e personale di supporto, e di tute le altre professioni sanitarie, ridotto all’osso costretto a passare al solito un’estate difficile fra riduzioni d’organico e turni pesanti. Servizi e posti letto, come l’offerta della diagnostica, ormai sono allo stremo, in un quadro di sofferenza cronica.

Appellarsi alle forze politiche e alle istituzioni locali, è più una pia illusione che non uno strumento concreto di risoluzioni. Sindaci e amministratori locali possono poco nei riguardi della difesa della salute del cittadino sempre più delegata al mercato. La politica, quella della corsa alla poltronissima 2022, poi potrà ancora meno. Capirai, in campagna elettorale dove si promette tutto e non si mantiene nulla. Le Marche inoltre hanno il futuro segnato dalla futura ristrutturazione sanitaria, ispirata al brillante sistema lombardo – che ha eccelso nei mesi pandemici – e teso alla privatizzazione tutta. Già ad Ascoli è nato un Pronto soccorso in miniatura, privato, pronto a risolvere le piccole cose ed evitare affollamenti. In giro più di una struttura sanitaria ha dato in gestione questo o quel servizio diagnostico, riabilitativo e di degenza al privato di turno. Le sorti dell’ospedale di Jesi sono destinate a peggiorare, a meno che lavoratori e cittadini non facciano sentire le ragioni della tutela della salute e della qualità del lavoro.

La chimera della sanità del territorio si rivelerà presto tale in quanto ha bisogno di soldi, operatori, risorse, e servizi che sono stati sistematicamente negati per decenni alla sanità pubblica, e quindi … E quindi forse il prode assessore alla sanità delle Marche, proverà a trasformare ulteriormente i servizi come hanno tentato di fare in Lombardia, dividendo l’offerta sanitaria pubblica in gestori ed erogatori: in pratica aprendo alla privatizzazione selvaggia del settore. Nella regione di Milano il piano, fino ad oggi, non è passato. Chissà, forse nella nostra regione la destra rampante riuscirà dove altri hanno fallito. Conclusione. Se si vogliono servizi, posti letto, operatori sanitari, e coperture sanitarie, oggi come oggi non basta neanche più mendicarle. Bisogna conquistarle, rivendicando il diritto alla salute, contro la menzogna ideologica del profitto.

FAI – Federazione Anarchica Italia
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle

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vignetta

Quadretto di famiglia

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comunicato stampa General

L’Italia in una regione

Le Marche come laboratorio della destra regionale, pronta al governo nazionale. La notizia, dopo il comizio di apertura della campagna elettorale, fatto ad Ancona da Giorgia Meloni, rimbalzata sui media segue la stessa scia melmosa e nera dei fattacci razzisti, con l’omicidio di Civitanova e quello passato di Fermo e a molti altri episodi simili (Traini a Macerata nel 2018). Come se non bastasse c’è un diritto all’aborto, sempre meno garantito, come in altre regioni amministrate dalla destra (Umbria, Abruzzo). Come sempre, si riafferma l’adagio: “Marche, l’Italia in una regione”.

Al di là delle sparate preoccupanti della destra sub-fascista (perché sotto, sotto … ma manco più di tanto) nulla di nuovo sotto il sole e se davvero le Marche sono il modello da cui trarre ispirazione per il governo del paese, la situazione è preoccupante. Nel lunghissimo tempo passato sotto l’ala democristiana, la regione era l’esempio portante del modello del lavoro (metalmezzadro) con l’immedesimazione totale dell’operaio con l’azienda in un contesto di piccola e media impresa che contava fortemente sul sostegno del territorio. Un modello che ha creato profitto, qualche beneficio, e sfruttamento a piene mani lungo un sentiero di sviluppo destinato ad arrestarsi, e, dopo almeno tre sofferti decenni, arrivato ora al capolinea.

Le Marche attualmente vivono una fase di recessione produttiva forse irreversibile. Tutti i suoi principali settori industriali di punta sono in crisi: calzaturiero, manifatturiero, mobilifici, etc. Il turismo? Pia illusione di amministratori buoni solo ad elargire soldi pubblici per profitti privati. Sul piano dei servizi la sanità è stata progressivamente tagliata, e l’istruzione pubblica da tempo è solo un momentaneo parcheggio o per la disoccupazione o per l’emigrazione. Tutto questo è stato fatto dal centro sinistra, o meglio dal centro e dalla sinistra che hanno governato per anni e il centro-destra potrà solo peggiorare la situazione. La sanità verrà riformata seguendo l’esempio della Lombardia (si, proprio la regione che è crollata sotto l’onda del covid). La crisi economica e il taglio dei servizi verranno addolciti da una contrazione dei diritti per i più deboli, come per le case popolari tolte agli immigrati e da qualche sparata populista.

Se la destra grida parole d’ordine brutte, vuote e false lo fa per accaparrarsi voti seguendo la scia del prodotto elettorale meglio offerto da tutti: la paura, per il deviante, l’immigrato, il povero (FdI, Lega e FI), la sinistra la segue sullo stesso terreno, agitando lo spettro del fascismo montante (PD e cespugli a seguire). L’italianissma Giorgia parla ad una generazione di frustrati che ha bisogno di un capro espiatorio su cui sfogarsi per autoassolversi: non c’è lavoro, meglio prendersela con gli immigrati piuttosto che con i padroni o con un sindacalismo concertativo. Ho mio figlio o mia figlia con qualche chilo in meno o in più, come influisce in questo caso la famiglia? C’è bisogno forse di un reddito che permetta di mangiare meglio ed avere più tempo per sé? L’ignoranza porta invece a sperare nel santone psichiatrico, con le catene, o nel centro sportivo, privato e sovvenzionato da soldi pubblici, o della comunità di recupero o …

Dietro ogni slogan fascistoide della destra c’è solo la necessita` di mascherare una realtà che potrà solo che peggiorare ed un futuro in cui i profitti di pochi aumenteranno. I diseredati, i dimenticati dalla sinistra, che voteranno a destra ovviamente, non vedranno alcun cambiamento in meglio. Ma del resto ci sono abituati, la stessa cosa è accaduto per anni votando a sinistra.

La storia insegna: quando la sinistra insegue i padroni, si fa liberale e istituzionale, poltronara e chiacchierona, apre le porte alla destra, sperando, ingenuamente che questa venga schiacciata dalla relatà che non sa gestire perché stupida, arrogante e profittatrice. Illudendosi. Già è successo una volta in questo paese, ed è stata una tragedia. La storia quando si ripete assume i toni della farsa, ma a noi costerà sicuramente cara ugualmente.

FAI – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle

Comunicato stampa del 02.08.2022

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comunicato stampa

Vittime della societa`

Una societa` non risulta povera soltanto perche` la maggior parte della popolazione non ha un reddito sufficiente a sopravvivere. Siamo sempre piu` poveri perche`, oltre ad avere meno denaro in tasca, abbiamo sempre meno possibilita` di migliorare il nostro futuro e quello di chi verra` dopo di noi.

Del resto l’economia corre veloce, e per non farsi schiacciare oggi, troppo spesso siamo obbligati a rinunciare ad una istruzione adeguata, ad una sanita` pubblica efficace ed efficiente, a tutti quei servizi che nel tempo possono rendere la societa` di cui facciamo parte piu` giusta, perche` ci consentirebbe di alzare lo sguardo verso gli altri intorno a noi.

Alika sara` invece l’ennesimo sacrificio umano inutile sull’altare di una societa` povera, ignorante e violenta. Ce ne dispiace per la famiglia e per i suoi cari, per le comunita` di immigrati di questo e di tutti i paesi, e per ogni sfruttato di questo presente che sa di essere un… Alika, come tanti, vittima non tanto di un alienato mentale, ma di un sistema becero che schiaccia tutto e tutti, offrendo soluzioni dal respiro corto e malsano. Facile che qualcuno spaccera` per proposta innovativa l’internamento manicomiale, mentre altri si stracceranno le vesti in nome delle verita` sociali, dimenticando i propri fallimenti ed incapacita` dirigenziali. Al supermercato della politica stracciona e viscerale, ognuno provera` a piazzare il proprio prodotto, di notizia in notizia, come sciacalli dell’informazione.

Eppure la politica, per gli sfruttati di sempre, per i neri di ogni colore, non e` mai stato un prodotto da dover ordinare in qualche piattaforma online, e` gia` presente in ciascuno di noi quale espressione del fare e decidere insieme, per questo non puo` bastarci l’ennesima manifestazione in strada (col rischio di placare solo pelose coscienze), non puo` bastarci una giusta e necessaria protesta e solidarieta` per ricordare Alika, perche` ogni giorno abbiamo vittime da difendere e rivendicare: sul lavoro e in guerra, sulle strade e nei servizi negati. Questa societa` deve essere profondamente cambiata, non si puo` piu` restare soli di fronte alla violenza dell’odio e del profitto, bisogna ricominciare a dare una risposta collettiva ai problemi quotidiani, difendersi da essi in modo organizzato, non cedere alla paura e allo sconforto. Questa societa` e` fatta da chi lavora e lotta ogni giorno, ama e vive con gli altri, spera e sogna un mondo dove i propri figli non vengano portati via dalle miserie generate dai signori del potere politico ed economico.

Qualcuno puo` continuare a vivere a Civitanova quale espressione di una provincia meschina e crudele, uguale ai luoghi in cui vivono i patrioti “figli d’Itaglia”, forti con i deboli e deboli con i forti. Qualcuno deve continuare a vivere a Civitanova quale espressione di un mondo che non puo` piu` essere rubato e violentato da nessun dio della guerra, da nessun duce della politica, da nessun padrone.

FAI – Federazione Anarchica Italiana
Sez. “M. Bakunin” – Jesi
Sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle

Comunicato stampa del 3 agosto 2022