volantino distribuito al presidio antifascista di Fabriano del 2 Luglio
LO RIBADIAMO : ORA E SEMPRE ANTIFASCISMO!
Antifascismo e violenza fascista sono oggi etichettati dai più come roba vecchia, anacronistica, anni ’70: cose da scontri di piazza, da fotografie in bianco e nero di un mondo che fu. Ma molti, oggi più che mai, sentono il peso della violenza di stampo fascista all’interno di questa nostra Italia nauseabonda. Lo sentono, lo percepiscono ogni giorno sul posto di lavoro e fuori: si passa dalla semplice intimidazione fino alla forma più becera dell’aggressione fisica. Va ormai quasi alla moda attaccare chi non ci sta, chi non accetta le regole di questo capitalismo globalizzato sempre più ributtante. Lo “sfigato”, ovvero chi non fa o segue le tendenze (un comunista, un anarchico, un migrante, ad esempio) viene insultato, emarginato, umiliato, a cominciare dalla scuola, così tristemente appiattita sui diktat gelminiani.
La notte tra il 23 e il 24 giugno, un ragazzo fabrianese è stato aggredito e picchiato da suoi coetanei (i soliti noti? I modaioli squadristi dei bar del centro storico?) perché indossava una maglietta con il ritratto di Che Guevara e perché aveva intonato le note di “Bella ciao”. Un episodio gravissimo che si va ad aggiungere ad una lunga lista di altri analoghi successi negli ultimi anni in varie parti d’Italia, molte volte camuffati dalla stampa locale come semplici scazzottate tra attaccabrighe, magari stranieri.
Con questo recente atto di violenza ci rendiamo conto ancor di più della deriva reazionaria che sta prendendo l’Italia, grazie alle varie leggi liberticide e repressive approvate a destra e a sinistra, che ormai da anni cercano di alimentare e diffondere un clima di tensione sociale volto ad innescare una patetica, devastante “guerra tra poveri. Noi anarchici e libertari ci opponiamo e lotteremo strenuamente fino a quando ogni forma di violenza, ogni forma di fascismo, ogni forma di capitalismo, ogni forma di sfruttamento dell’uomo sull’uomo sarà estirpata.
La notte tra il 23 e il 24 giugno, un ragazzo fabrianese è stato aggredito e picchiato da suoi coetanei (i soliti noti? I modaioli squadristi dei bar del centro storico?) perché indossava una maglietta con il ritratto di Che Guevara e perché aveva intonato le note di “Bella ciao”. Un episodio gravissimo che si va ad aggiungere ad una lunga lista di altri analoghi successi negli ultimi anni in varie parti d’Italia, molte volte camuffati dalla stampa locale come semplici scazzottate tra attaccabrighe, magari stranieri.
Con questo recente atto di violenza ci rendiamo conto ancor di più della deriva reazionaria che sta prendendo l’Italia, grazie alle varie leggi liberticide e repressive approvate a destra e a sinistra, che ormai da anni cercano di alimentare e diffondere un clima di tensione sociale volto ad innescare una patetica, devastante “guerra tra poveri. Noi anarchici e libertari ci opponiamo e lotteremo strenuamente fino a quando ogni forma di violenza, ogni forma di fascismo, ogni forma di capitalismo, ogni forma di sfruttamento dell’uomo sull’uomo sarà estirpata.
F.A.I. – Federazione Anarchica Italiana (Sez.”Michele Bakunin” Jesi, Sez.”Francisco Ferrer”- Chiaravalle),
Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” Jesi,
Circolo Libertario “Atillio Franca” Fabriano,
Circolo culturale “Ottorino Manni” Senigallia