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2 agosto 2010 – 2 agosto 1980

A 30 ANNI DALLA STRAGE DELLA STAZIONE DI BOLOGNA
IL VOLTO NERO DELLO STATO
Sono passati trent’anni da quella mattina in cui 85 persone hanno perso la vita a causa di una bomba composta da 23 kg di esplosivo,sistemata con accuratezza e determinazione nella sala di aspetto di una stazione ferroviaria,messa lì apposta per causare il maggior numero di morti.

Ce lo vogliamo ricordare questo fatto perchè si inserisce, insieme a tanti altri, nel periodo più buio della storia repubblicana di questo paese. Una storia intrisa dal sangue di persone innocenti,colpevoli solo di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Una storia fatta di stragi e violenza sistematica,usata dallo stato e dai suoi bracci armati per destabilizzare e dividere le parti sociali, incutendo la paura nella gente comune.

“Quando la borghesia vede che il potere gli sfugge di mano,ricorre al fascismo per mantenere i suoi privilegi”. Questa storica affermazione, fatta dall’anarchico Durruti in un’intervista nel 1937, non può non ricondurci agli anni della cosiddetta “strategia della tensione”(e non solo),dove depistaggi,insabbiamenti e coperture da parte dello Stato italiano e dei suoi organi interni(ufficiali e non) furono così presenti e determinanti da cambiare per sempre l’assetto politico,economico e sociale di questo paese.

I FATTI

Bologna,ore 10 e 25 del 2 Agosto 1980, è sabato e fa molto caldo. Quella mattina la stazione centrale è ingolfata di gente. C’è chi va o torna dalle vacanze insieme alla famiglia,chi va al mare oppure chi deve andare al lavoro. Ci sono anche persone che al lavoro ci sono già,come i ferrovieri,gli addetti alle pulizie o i dipendenti dell’azienda di ristorazione “Cigar”,che ha i suoi uffici proprio sopra le sale d’aspetto di prima e seconda classe.

Proprio in quest’ultima sala d’aspetto scoppia una bomba. L’esplosione è così forte che provoca il crollo delle strutture sovrastanti la sala e addirittura investe il treno Ancona-Chiasso fermo al primo binario. Il boato riecheggia in tutta Bologna e viene sentito anche nei paesi limitrofi.

Mentre la notizia in poche ore si diffonde in tutta l’Italia,il capoluogo emiliano si trasforma in una gigantesca macchina di soccorso che vede impegnati un gran numero di ambulanze e vigili del fuoco, i quali giunti sul posto si trovano davanti uno scenario a dir poco “surreale”.

Alla fine delle operazioni che dureranno diversi giorni il bilancio è sconvolgente.

La bomba ha ucciso 85 persone e ne ha ferite altre 200 tra uomini,donne e bambini provenienti da 50 città diverse, italiane e straniere.

UNA RIFLESSIONE

Crediamo sia importante ricordare questi fatti,il modo in cui si sono svolti e quello che ci hanno lasciato. Dobbiamo riflettere bene su di essi da persone libere e non come faranno le varie reti televisive che con il loro “servizietto” giornalistico di due minuti si sentiranno la coscienza a posto. Il ricordare un fatto come questo deve essere un punto di partenza per il risveglio delle coscienze di tutte quelle persone che vedono il fascismo e la violenza di Stato ormai lontana e relegata nei libri di storia. Un modo per riflettere sullo stato di cose attuale e sull’ordine costituito che giorno dopo giorno mostra sempre di più le sua vera natura.


Fascismo e violenza sono insiti nelle istituzioni. In alcuni momenti storici vengono usati con maggiore forza dai padroni e da chi governa,in modo da stringere sempre di più il cappio che ognuno di noi ha intorno al collo sin dalla nascita,in modo da uniformarci,dividerci e controllarci meglio,indirizzando le nostre scelte verso i loro interessi.

Oggi le bombe,le stragi, i morti di piazza o nelle stazioni non ci sono più ma al governo ci sono le stesse persone di trenta’anni fa che continuano a fare i loro sporchi giochi di potere sulle spalle delle classi deboli.

Quest’anno i rappresentanti del governo non saranno presenti alla commemorazione della strage,evidentemente troppo impegnati a costruire un paese basato sull’ingiustizia e sulla disuguaglianza sociale o a insabbiare qualche nuovo scandalo politico-finanziario…