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dopo la tavola rotonda delle associazioni di jesi durante liberi libri 2010

La protesta contro la vendita dell’Ostello sta occupando le pagine dei giornali locali in questi giorni. In merito se n’è parlato anche alla Tavola Rotonda, durante l’iniziativa di Liberi Libri 2010 di sabato scorso, organizzata dal Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”. Le associazioni presenti hanno manifestato tutta la loro contrarietà alla vendita dell’Ostello.

L’associazione Spazio Ostello ha ribadito l’importanza della struttura come luogo di socialità e cultura, vero e proprio strumento terapeutico contro le “brutture” del sistema. Strumento che nonostante tutto continua ad essere trattato come fanalino di coda, dagli amministratori, in nome di un presunto efficientismo economicista. Dello stesso avviso sono stati alcuni rappresentanti di Libera contro le Mafie e dell’ANPI di Jesi i quali, partendo da analisi differenti, hanno sottolineato come proprio dando forza e voce alle risorse culturali del territorio, stimolando il confronto fra associazioni, si possa contrastare il fenomeno mafioso o l’autoritarismo fascista tutt’altro che relegati lontano da Jesi nello spazio e nel tempo.

Di fronte ad una discreta presenza di pubblico, e sottolineando l’importanza di non vendere l’Ostello, la Tavola Rotonda si è chiusa sollecitando tutti coloro che sono interessati a sostenere la battaglia dell’Ostello e a partecipare alle prossime iniziative del Comitato Spazi di Jesi. Nota finale di chiusura è stato quello di sottolineare come lungo le strade della città le sagome degli jesini del ‘900 riguardavano solo una certa parte della società, per certi versi quella che sempre è premiata dalla storia e dalla memoria, mentre personaggi che comunque hanno rappresentato una parte di cultura e di società jesini, come Bruno Cartò, Raul Capecci o il sarto comunista soprannominato “pene” ancora una volta sono stati dimenticati.