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Venerdì 28 gennaio 2011

sciopero generale

dei lavoratori metalmeccanici

e dei lavoratori di tutte le categorie pubbliche e private


Il “governatore” Spacca ha definito le Marche (il 6.9.2010) come “la terra del capitalismo dolce”, tanto dolce che stiamo correndo il rischio di diventare diabetici.

Quanto è dolce questo capitalismo lo sanno tutti quelli che pagano sulla propria pelle la crisi indotta dai padroni, dalle banche, dagli speculatori e dall’apparato statale:

– i lavoratori di tutti i principali settori produttivi della regione (mobiliero nel pesarese, cantieristico in Ancona e Fano, metalmeccanico e cartaio da Fabriano a Jesi, calzaturiero e chimico nel maceratese, fermano e ad Ascoli);

– i lavoratori del settore pubblico (aumenti contrattuali bloccati per tre anni e limitazioni al diritto di sciopero);

– i disoccupati e i precari della scuola (solo quest’anno circa 1.000 posti in meno in tutta la regione);

– i migranti che muoiono asfissiati nei container dei camion nell’area portuale di Ancona, sempre più militarizzata, baluardo di una regione che si candida – sempre con il “governatore“ Spacca – alla organizzazione e gestione di una macroregione adriatica.


Ingrassa la rendita parassitaria e speculativa e chiudono i posti di lavoro, scarseggia il denaro ma aumentano in modo esponenziale i luoghi dove spenderlo (nel fermano chiudono la conceria Sacomar e lo Zuccherificio ex Sadam e poco dopo aprono due centri commerciali), così come gli sportelli bancari (guardate cosa c’è in Ancona in Via Martiri della Resistenza). Interviene anche la Chiesa che partecipa alla soluzione della crisi dell’area portuale anconetana proponendo un bel congresso eucaristico in un cantiere navale presumibilmente deserto. Non ci si fa mancare proprio nulla!


La nostra presenza oggi, come lavoratori e come anarchici, allo sciopero generale indetto dalla FIOM, dai COBAS, dalla CUB, dall’UNICOBAS e dall’Unione Sindacale Italiana-USIAIT è contro l’attacco generalizzato alle condizioni di vita e contro le limitazioni alla libera circolazione degli esseri umani. Partecipiamo per ribadire il diritto di tutti i lavoratori e non (metalmeccanici compresi) a scegliere liberamente le forme della propria rappresentanza, a esprimere le proprie rivendicazioni, con le modalità di lotta che si riterranno necessarie.

Le miserie del capitale e il modello Marchionne che è passato a Mirafiori e che cercheranno di estendere in tutto il mondo del lavoro pubblico e privato, primo fra tutti attraverso la balcanizzazione del contratto nazionale di lavoro, vanno combattute fin da subito e dappertutto. L’autogestione e l’assemblearismo sono l’alternativa …. un altro mondo è possibile!!


ASSEMBLEA ANARCHICA MARCHIGIANA

Circolo Anarchico “E.Malatesta” Ancona; Anarchici CivitanovaMacerata;

Federazione dei Comunisti Anarchici FanoPesaro;

Centro Studi Libertari “L.Fabbri” Jesi; Federazione Anarchica Italiana – Jesi;

Anarchicie ValCesano;gruppo Anarchico “P. Gori” Fabriano

UNIONE SINDACALE ITALIANA – USIAIT