Nella notte fra domenica e lunedì scorso è stato fracassato il vetro della bacheca del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” posta in Vicolo Angeloni. E’ una bacheca storica che da quasi mezzo secolo mostra la controinformazione murale alla città e … dà fastidio. E’ la terza volta che qualche ignota mano fascista se la prende con la libertà di pensiero degli anarchici jesini. Un fatto grave, molto più di qualche vetro rotto. La vigliaccheria, il teppismo e la violenza che da sempre contraddistingue lo squadrismo italiano fa sentire il suo pericoloso retro pensiero a Jesi, una città antifascista. Un segno al vuoto morale e politico del momento? Reazione violenta alla crisi dei valori e alla ben più grave crisi economica che tocca anche la Vallesina? O semplice gesto gratuito di una “ragazzata”. Chissà forse qualcuno ha voluto aprire la campagna politica per le amministrative prossime, di certo non ci lasceremo né intimidire né coinvolgere in alcuna reazione violenta, ma non accetteremo ulteriori provocazioni e aggressioni. Presto verrà di nuovo resa agibile la bacheca al fine di continuare la controinformazione, e rendere nulla la violenza fascista. Peccato non avere in questo momento, per una migliore controinformazione, a disposizione anche le bacheche delle Associazioni che erano poste sotto l’Arco del Magistrato, da quasi quattro anni tolte dall’Amministrazione Comunale per motivi ignoti e mai più ripristinate, censurando di fatto la libertà di espressione della città.
Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi
FAI – Federazione Anarchica Italiana
Gruppo “M. Bakunin” – Jesi
Gruppo “F. Ferrer” – Chiaravalle