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8 Marzo nelle Piazze


In questa giornata si dovrebbero ricordare le morti e i soprusi subiti dal genere femminile in ogni contesto del nostro sistema sia sociale che lavorativo ma, invece di dare ascolto alle lotte con atti concreti, si spettacolarizza, si svuota di significati politici questa data. Le piazze si riempiono di “scarpe rosse”, fiori, flash-mob e balletti che poco hanno a che fare con le strade piene di manifestanti che pretendono libertà, sicurezze sociali e lavorative come asili e assistenza sanitaria. Scendere in strada ballando non cambierà le attuali condizioni di vita di milioni di donne, non rovescerà governi sessisti e dittatoriali come non lo farà l’espressione della protesta imprigionata nelle urne elettorali; la speranza che le nuove facce scese in politica a dirigere la vita altrui mantengano le solite promesse elettorali è vana. Da che mondo e mondo è il potere che distorce e corrompe ogni cosa e tutto quello che si è ottenuto è solo e soltanto il frutto del radicamento di lotte decise e coraggiose. Un particolare esempio ci viene dal nostro territorio dove la “vittoria” sul ripristino dell’interruzione volontaria di gravidanza all’ospedale cittadino, ha evidenziato che solo la spinta dal basso delle
gente, stanca della sufficienza con cui vengono affrontati i problemi, ha fatto scomodare chi, sicuramente a conoscenza della situazione, era rimasto sordo alle esigenze femminili. Chi più ha bisogno non viene mai rappresentato ed è evidente che se si auto-organizza senza guru o portavoce, portando avanti un pensiero collettivo, può e deve far valere le sue richieste a chi nelle poltrone al potere gli concede solo poche briciole. Ancora insieme uomini e DONNE per una lotta a cui partecipino tutti con le proprie capacità, senza che nessuno indichi una indiscutibile quanto improbabile verità da inseguire.

F.A.I. – Federazione Anarchica Italiana 
Gruppo – M. Bakunin – Jesi 
Gruppo – F. Ferrer – Chiaravalle 
Centro Studi Libertari L.Fabbri