Visita alle Fosse Ardeatine e Messa domenicale. Il Presidente della Repubblica Italiana è prima di tutto un simbolo. Lo sa chiunque ha ricoperto questa carica. Lo sa anche il neoeletto che ha già iniziato a mandare messaggi agli italiani e al potere gattopardesco di questo paese.
Continuerà a farlo nei prossimi sette anni, le occasioni non mancheranno. Magari al prossimo intervento militare italiano in difesa della pace e della civiltà. Oppure alla prossima legge elettorale “democratica” di un paese che si riempie di telecamere di controllo e si svuota di diritti e libertà.
Anche le occasioni morali non mancheranno, in questa società dove valori e dignità, per poche centinaia di euro al mese e per la maggioranza degli sfruttati in Italia, hanno solo il sapore amaro della beffa.
Qualsiasi giudizio si possa dare sul 12° Presidente repubblicano, sulle sue elezioni e l’enfant prodige che le ha dirette, può solo ricordare il bisogno profondo di ridare voce e forza alle istanze di liberazione ed emancipazione degli sfruttati.