Questo è il primo mese da quando abbiamo iniziato l’osservatorio(Marzo2014) che non rileviamo, con
i nostri dati che sono sempre parziali,morti sul lavoro nella regione Marche, purtroppo le menomazioni
anche gravi non mancano. Come sempre le norme che dovrebbero garantire l’incolumità di chi lavora
sono quelle meno rispettate e sotto controllo. Questo mese registriamo anche l’uccisione da parte di un
datore di lavoro del fermano che a colpi di pistola uccide due operai a cui doveva un intero anno di
lavoro arretrato,fra l’altro uno di loro aveva già vinto cause portate avanti dai sindacati , ma ancora non si
vedeva pagato per il lavoro svolto, una cosa ormai sempre più frequente. nel settore edile dove in 5 anni
sono state chiuse 3mila aziende e lasciati a casa 12mila operai solo nel fermano.
Mentre a Sefro nel maceratese viene scoperta una fabbrica fantasma con tutti i dipendenti in nero, al
lavoro su prodotti plastici tossici con possibili sversamenti chi sa dove degli scarti di produzione.
Nel senigalliese si continuano a scoprire laboratori con lavoratori in nero di origine cinese,16 questa
volta,con aziende che fatturano 9 milioni di euro completamente nascoste al fisco e quindi a ogni tutela
di chi lavora. E’ nelle pieghe dei nostri abitati, a fianco alle nostre vite che scorrono sempre più precarie
che si nascondono lo sfruttamento e la violenza di un capitalismo che non può essere umano.
Il profitto non guarda in faccia a niente e nessuno , come possiamo pensare di difendere diritti e vite
tra le aziende in crisi che tagliano sui costi sulla sicurezza? Agevolate da lavoratori che pur di mantenere
il posto di lavoro si umiliano o rischiano sapendo di farlo. Imprenditori che utilizzando i
contratti messi a disposizione dal governo, che aumenta la precarietà dei lavoratori non certo la loro