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Comunicato stampa 10/05/2013

La Regione Marche continua nel suo scellerato piano di distruzione
della sanità pubblica. Come nel resto del paese, tagli, risparmio,
spread e un ministro come la Lorenzin, significano solo una cosa:
regalare ai mercati la tutela e il diritto alla salute pubblica nel
nostro paese. La Giunta Spacca riesce in questo a fare come, e forse
peggio, dei suoi diretti concorrenti di centro-destra. Nello specifico,
in merito alla chiusura dei piccoli ospedali e loro trasformazione in
case della (non)salute si ravvisa una volontà punitiva verso l’ospedale
di Chiaravalle, nei confronti della comunità e dei lavoratori che in
questi anni hanno lavorato bene e il cui operato non  è stato messo in
discussione da nessun dato se non  dagli intrighi di palazzo che fa
figli e figliastri e cancella, a Chiaravalle quello che in altri
ospedali è permesso. Siamo contro la guerra fra poveri, fra cittadini e
lavoratori, ma  siamo a favore della lotta contro ogni tipo di
privilegio. La cittadinanza, la buona volontà e l’opera dei comitati
devono ulteriormente essere investiti ora in un momento grave per
ottenere giustizia, sociale e sanitaria. E’ giusto ricordare ai
sindacati, e ai sindacalisti che in prima persona si sono spesi, il
bisogno di non abbandonare la vertenza a favore dei piccoli ospedali e
di Chiaravalle, contro la riforma sanitaria regionale tutta,
visibilmente iniqua. E’ ora di dichiarare lo sciopero generale. Noi che
non ambiamo a carriere dorate, come qualche giovane rampante sta
facendo a spese dell’Ospedale, a profitti o poltrone, ma che vogliamo
solo la salvaguardia dei diritti sanitari e sociali e, come ha detto il
Comitato, l’equità in sanità, saremo a fianco delle decisioni che
cittadini e lavoratori vorranno prendere per continuare la lotta.

FAI – Federazione Anarchica Italiana:
Gruppo “F. Ferrer” – Chiaravalle
Gruppo “M. Bakunin” – Jesi

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Vogliamo unirci nel ricordo e nel dolore a tutte e a tutti coloro che

hanno conosciuto Daniela Cesarini e che oggi ne piangono la scomparsa.
La scelta estrema che lei ha fatto è un’ulteriore testimonianza del
carattere della persona che tutti abbiamo conosciuto ed apprezzato. Non
è facile in questa società essere donna, ed esserlo impegnata in
politica, e farlo da disabile, stando sempre dalla parte dei più
deboli, vuoi per affermare il diritto ad avere un servizio sanitario
garantito dalla legge (come per l’IVG) o per organizzare un doposcuola
gratuito per i figli degli immigrati. Non è facile essere donna e stare
nella politica che troppo spesso si veste dei soli panni degli uomini.
Non è facile essere donna, disabile e comunista ed avere una vita
“normale” con un lavoro, una identità da far valere, una famiglia.
Daniela non era una persona delle scelte facili da fare, delle
scorciatoie. L’impegno e la passione, l’umanità e la relazione forse
sono stati i suoi più grandi insegnamenti umani e politici che ci
sentiamo di poter ricordare, e per questo la ringraziamo e allo stesso
la malediciamo, perché ci ha lasciati. Ciao Daniela, dalle tue compagne
e compagni anarchici.

Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi

FAI – Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi
FAI – Gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle
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concerti

5 maggio 2013

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1° Maggio 1°MAGGIO cena sociale cineforum
1 MAGGIO! 
Ora che i padroni utilizzano a crisi per mangiarsi la dignità del lavoro, senza che i lavoratori riescano ad organizzarsi e farsi sentire, visto che chi dice di rappresentarli ormai rappresenta a mala pena se stesso bisogna ricostruire quel tessuto dal basso che fu la base delle nostre lotte per il mondo del lavoro che abbiamo conosciuto, visto che questo non cambierà in meglio se i lavoratori per primi non deideranno di tornare a lottare uniti
per il 1 Maggio  ore 11:30  – comizio in strada
                          ore 12:30  – pranzo sociale

                          ore 17:00  – proiezione documentario ” WORKING MAN DEAD”
                                             un viaggio nella classe operaia di tutto il mondo, dove la rinuncia ad ogni diritto causa condizioni di vita mostruose

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antifascismo cena sociale volantino

Quando presidente fu fatto un partigiano 

..Non ci è mai interessato il gioco parlamentare dell’elezione del presidente della Repubblica. Come a buona parte degli italiani. Però è giusto ricordare un altro presidente per cui si parlò di “bis” al Quirinale: Sandro Pertini. Un socialista che faceva vanto della sua onestà e del suo antifascismo, che disse di svuotare gli arsenali e riempire i granai.
Un presidente partigiano di un antifascismo che già allora trovava sempre meno posto nelle parole e nei fatti della società italiana. Capirai oggi dove i valori di eguaglianza, solidarietà e giustizia sociale, che abbatterono la dittatura fascista sottolineandone il criminale fallimento politico, sociale ed economico, sembrano dimenticati dall’arroganza del populismo, delle fazioni, del mercato e di qualsiasi forma di sfruttamento della collettività.
Eppure con la crisi (che fa tanto comodo ai padroni) i valori della resistenza, fondanti di questo paese, dovrebbero essere strumento individuale e comunitario di riscatto. Anche a livello locale. In una Jesi, dove professori raccontano storielle revisioniste su una dittatura che al suo nascere, reprimendo con violenza ogni dissenso, avrebbe avuto in se qualcosa di buono, si assiste ad un montare della voglia di risolvere i problemi legati alla povertà con la repressione, con la selezione degli aiuti sociali da dare … prima agli italiani.
Neanche la carità cristiana regge più di fronte ad una guerra fra poveri utile solo ai padroni. Tutto ciò in una regione dove si tagliano i servizi di assistenza sociale e i presidi ospedalieri, dove i posti di lavoro ormai sono diventati sempre più rari, precari, sottopagati, negati. Dove non è data la possibilità di integrazione a chi si trova nella marginalità di questa società creata ad arte, esaltando la figura del “vincente”.
Ecco in una società simile creatasi dalla perdita di legami umani e sociali di solidarietà e condivisione crediamo sia necessario ribadire che: chi condivide le idee per le quali fu combattuto contro i totalitarismi, può e deve riconoscersi con chi lotta per i diritti di tutti per una società altra, nella assistenza necessaria a chi si trova in difficoltà e nella possibilità di risollevarsi.
Solo un’unione di forze, tese non al proprio tornaconto, può come abbiamo visto 68 anni fa, lenire le ferite generate da un sistema dedito al profitto e allo sfruttamento. Fuori dalla gerarchia del potere statale, dalle miserie del mercato, dagli inganni di sciacalli elettorali di ogni risma.
La resistenza vive nelle lotte degli sfruttati

F AI Federazione Anarchica italiana:
Gruppo “M. Bakunin” – Jesi,
Gruppo “F. Ferrer” – Chiaravalle

Iniziative per il 1° Maggio in Via Pastrengo 2, Jesi: ore 11,30: aperitivo e comizio; ore 13.00 pranzo sociale; ore 17:00, video: “Working men dead”.