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la salute è un diritto difendiamolo

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equa la festa 2013

EQUA LA FESTA 2013



Il Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi partecipa e sostiene
l’edizione di questo anno di “Equa La Festa”, il cui contributo sarà
costituito da uno stand con esposizioni di libri proveniente
dall’editoria indipendente che affronta le questioni di attualità e
grandi temi socio/politici che purtroppo le grandi case editrici
trascurano, preferendo sempre di più il “best seller” o l’ultima
analisi politica di qualche giornalista di moda. Oltre allo stand
cureremo l’organizzazione di 3 dibattiti, uno per giornata, su temi
legati al filo conduttore delle giornate: “Diritti al futuro”,
prendendo in esame il diritto alla salute, al lavoro, alla socialità.
Il calendario sarà il seguente:


Giovedì 4 Luglio 2013 ore 21
Diritto alla salute: tra privatizzazioni e disuguaglianze  Incontro
con Giordano Cotichelli

Venerdì 5 Luglio 2013 ore 21
Diritto al lavoro: il lavoro rubato  Incontro  con Stefano Gatti

Sabato 6 Luglio 2013 ore 21
La musica come strumento di rivendicazione dei diritti. Incontro  con
Alessio Lega

http://equalafesta2013.wordpress.com/

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comunicato stampa

Un ‘intervento del PDL jesino sulla stampa locale ha sollevato, come

di consueto, la questione delle sedi alle associazioni, ed in questo
sono stati tirati in ballo TNT e anarchici. Bene, per trasparenza è
giusto far chiarezza sulla questione. I locali di Via Pastrengo 2 sono
stati concessi temporaneamente al Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”
in attesa di poter rientrare nella sua sede di Via Posterma 8, ora in
fase di ristrutturazione. Concedere al “Fabbri” questi locali significa
aver trovato una sistemazione temporanea all’archivio documentario e
librario (5.000 libri e 10.000 documenti e giornali) che esso detiene,
e riconoscerne l’attività sociale portata avanti in più di un
trentennio. Per inciso i locali attualmente occupati erano da più di
sei anni abbandonati a se stessi e sono tutt’ora privi di
riscaldamento. All’interno del “Fabbri” ci sono anarchici, ma non solo,
in quanto non è chiesta l’adesione fideistica e la tessera di partito
ad alcuno per potervi far parte volontariamente, se non quella di
condividere la metodologia assembleare della partecipazione dal basso e
del ricercare di difendere gli interessi dei più deboli. Questo fa del
“Fabbri” sicuramente un’associazione schierata, ma non un partito; un’
associazione con finalità di pubblica utilità al pari di qualsiasi
Onlus (che è comunque anch’essa un’associazione privata). Non lo
diciamo noi, ma il lavoro che svolgiamo gratuitamente nei confronti
della città da anni. Lungo questa prospettiva, in un periodo di “vacche
magre” abbiamo dato vita due settimane fa alla prima fiera del baratto,
al fine di far incontrare beni e relazioni, sogni e bisogni fuori da
ogni logica privatistica e di mercato. Per l’occasione abbiamo
inaugurato la prima biblioteca circolante pubblica, con oltre 1.000
testi a disposizione per la libera consultazione e lettura. Inoltre ci
siamo sempre detti disposti verso l’AC a condividere i locali in caso
di bisogno con altre associazioni, ovviamente affini al nostro percorso
culturale prima che politico. Lo abbiamo detto sempre ed in particolar
modo quando ci fu il crollo della Palazzina Politi che ospitava il TNT,
altra associazione (non partito), che crediamo saprà rispondere
egregiamente. Dal canto nostro non possiamo che ribadire la nostra
disponibilità, anche a fare posto a famiglie sfrattate, ma in quel caso
il Comune dovrebbe assicurare almeno il riscaldamento nei freddi locali
di Via Pastrengo. Al PDL jesino comunque vogliamo rispondere che
comprendiamo le sue ragioni per l’associazionismo jesino, e ci uniamo a
lui nel rinnovare la richiesta, fatta da sempre da parte nostra, di una
mappatura dei locali disponibili in città, della loro distribuzione e
finalità d’uso, prendendo in considerazione in primo luogo quelli ad
uso commerciale, questi si per fini privati. E siamo disposti anche ad
affrontare assieme, tematiche molto più urgenti per la città, quali il
reddito delle famiglie senza lavoro, gli sfratti, i servizi
insufficienti a dare risposte ai drammatici bisogni di molti, la
destrutturazione della sanità cittadina e regionale.

Centro Studi Libertari “Luigi fabbri” – Jesi

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cena sociale
cena di sottoscrizione per i campi profughi siriani

Nel conflitto siriano (del quale ancora in pochi parlano) gli stati, nel loro affrettarsi a giocare un ruolo nello sviluppo geopolitico dell’area, finanziano le varie fazioni in lotta, non considerando affatto l’estrema durezza delle condizioni in cui vivono sfollati e rifugiati nei campi profughi.

SARA’ PRESENTE UN OPERAIO DI ORIGINI SIRIANE PER RACCONTARE LE CONDIZIONI DEI PROFUGHI.

sabato 8 Giugno
ORE 20:00

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volantino
Comunicato stampa

Una bella testimonianza di determinazione nel voler difendere la
salute pubblica. Questa è stata la manifestazione fatta a Chiaravalle
sabato 1 giugno ed organizzata dai comitati che lottano contro la
ristrutturazione selvaggia del locale ospedale. Presenti il neo-eletto
sindaco di Chiaravalle, e politici locali e regionali, schieramenti
vari a briglia sciolta che se fossero stati un po’ più organizzati e
decisi in passato forse non si sarebbe arrivati al saccheggio attuale
dell’ospedale a favore di altre aree, strutture, bacini elettorali e
compatibilità varie. Su tutti, le persone che hanno fatto sentire la
loro voce in piazza e che rimettono in discussione le decisioni forzate
e inique della Regione. C’è un margine di trattativa per evitare lo
scempio? Risponderà la Regione con i suoi politici a coloro che sono
loro diretti datori di lavoro: gli elettori della Bassa Vallesina? O
prevarranno interessi di classe e di mercato? Durante l’iniziativa i
comitati hanno distribuito un volantino fatto di dati e cifre in cui si
vedono chiaramente i diversi trattamenti operati nella ristrutturazione
dei 13 piccoli ospedali, a dimostrazione che la regione deve tornare
sui suoi passi. Lo farà? Basterà la sospensiva di un ricorso al Tar? Si
dovrà occupare l’ospedale? Tante, troppe le domande, la Regione non
creda di poter continuare a rispondere con l’arroganza dimostrata e l’
iniquità operata. I cittadini, gli utenti e i lavoratori sabato scorso
hanno manifestato che non accetteranno più di essere presi in giro e
considerati di serie B. Noi, continueremo ad essere al loro fianco.

FAI – Federazione Anarchica Italiana
Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi
Gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle